Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Politica. Lavori di restauro in corso d'opera

A tremare per prime le poltrone in discussione Massimo Frellicca e Manuela Teresa Urbani vicini entrambi a Cimicchi e non usciti dalle urne, bensì nominati come assessori esterni

di Stefania Tomba

ORVIETO - Nervi tesi nella maggioranza: trema la giunta comunale. A meno di una settimana dalle dichiarazioni del segretario dei Ds, che hanno gettato scompiglio nella compagine di centrosinistra, e a tre giorni dalla discussione sul futuro del casermone - al centro del mirino del 'fuoco amico' di Capoccia - la tensione si affetta col coltello tra i nuovi vertici del partito di maggioranza relativa e il resto dello schieramento che governa la città. Così proprio adesso che, con la nomina del coordinatore comprensoriale, si è chiusa la lunga fase dei confronti (apertasi a dicembre scorso coi congressi) e si consolida definitivamente l'egemonia dei fassiniani all'interno dei Democratici di sinistra, è tanto più incerta la forma in cui dovrà trovare espressione la centralità del ruolo politico dei Ds rivendicata con veemenza da Capoccia. Una tra le prime ipotesi ventilate, orami da mesi, era quella del riequilibrio degli esponenti Ds in forza alla squadra di governo. Un rimpasto in giunta, insomma, (alcuni lo davano come altamente probabile per la ripresa di settembre) che doveva servire a correggere l'anomalia che vede nell'esecutivo di Mocio quattro esponenti Ds tutti della minoranza interna al partito. A tremare per prime le poltrone di Massimo Frellicca e Manuela Teresa Urbani (rispettivamente con deleghe al Bilancio e alla Cultura) vicini entrambi a Cimicchi e non usciti dalle urne, bensì nominati come assessori esterni. A fare un passo avanti, tra i nomi dei fassiniani, ci sarebbe quello del consigliere Marco Frizza.

Ma questo punto, se anche l'ipotesi del rimpasto fosse stata tra gli obiettivi dei nuovi vertici Ds, l'uscita di Capoccia complica terribilmente le cose e finisce addirittura per togliere le castagne dal fuoco a Mocio, alle prese negli ultimi tempi con il serpeggiare di un certo malessere all'interno della maggioranza e della squadra di governo. E attorno al quale, invece adesso, hanno fatto quadrato tanto la Giunta (e dunque anche parte dei Ds) quanto tutto il resto dei partiti della coalizione di centrosinistra. A partire dalla stessa Margherita, passando per lo Sdi, Rifondazione e i Comunisti italiani che ieri, a proposito delle dichiarazioni di Capoccia, hanno ribadito come "il dissenso vada espresso nelle sedi opportune". E la rappresentanza Ds in consiglio e in Giunta - come sottolineano dal circolo di Orvieto dei Comunisti italiani - è tale per cui il partito di Capoccia è il primo a poter orientare le scelte amministrative del Comune.  

Pubblicato il: 19/06/2005

Torna alle notizie...