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Si apre la stagione dei confronti all'interno delle forze politiche

Forza Italia vuole un congresso straordinario, La Margherita si interroga sulla sua esistenza e sulla sua collocazione politica e i Ds si preparano alla conferenza programmatica. È il punto di partenza per le alleanze future?

Politica

di Redazione
La politica orvietana è in pieno fermento. Destra e sinistra, in questo particolare momento, s'interrogano al proprio interno. In Forza Italia, nonostante i tentativi del senatore Asciutti, l'ottimismo della pacificazione lascia presto il campo alle necessità di una forte discussione al vertice che potrebbe portare ad un totale cambiamento della guida degli azzurri. Con l'ultimo Consiglio comunale, probabilmente, si è messa la parola fine ad ogni ipotesi di rassemblement del centro cattolico moderato. A chiamarsi fuori o a essere messo alla porta (sono due le filosofie in campo) è Maurizio Conticelli, che appare sempre più distante, con il gruppo degli ex Democratici, da quella che può essere una presenza organica nelle coalizioni di centro-sinistra per le prossime amministrative. La Margherita orvietana, nata da poco, già sta sfiorendo e perde i petali. Il Pdci prosegue con i suoi proclami che dopo essersi spesi per un'intera estate contro la maggioranza Ds dell'Orvietano ora, per voce del principale intellettuale locale Danilo Buconi, ha cambiato nemico scegliendo i socialisti dello Sdi. E, tanto per mischiare ancora di più le carte, c'è chi pensa, come i socialisti di De Michelis, che una soluzione per il centro destra potrebbe essere quella di candidare Conticelli sindaco. Lo fa senza chiedere a Conticelli se sarebbe disponibile. In più, ad Orvieto come in Italia, c'è un mondo nuovo di persone che fanno politica. La fanno nei movimenti, nel social forum, nel forum contro le guerre. Un mondo che va alla ricerca di rappresentanza politica o che potrà scegliere, se lo riterrà opportuno, di autorappresentarsi in qualche modo.

È in questo clima un po' da "partiti sull'orlo di una crisi di nervi" che il più grande partito del territorio - che è anche il principale partito di maggioranza - va alla propria conferenza programmatica. E lo fa sbalordendo un po' tutti. Sì. Perché c'è chi è pronto a scommettere che sarà lotta interna, discussione fra maggioranza (berlingueriani) e minoranza (fassiniani). C'è chi già pensa ad uno scenario del tipo "scontro finale", ma non sarà così. E non sarà nemmeno il palcoscenico di un "volemose bene" di stampo buonista. È che sembra prevalere quello che potrebbe essere definito "senso di responsabilità", cosa che forse, nei mesi precedenti, sembrava essere andato smarrito. Almeno così appare nelle prime interviste che, nell'arco della settimana, vi proporremo. Seguiremo da vicino, infatti, questa conferenza programmatica. Come seguiremo da vicino tutti i momenti di discussione degli altri partiti politici.

Da oggi, in ogni caso, cominciano proprio le manovre di avvicinamento dei Ds alla propria conferenza programmatica comprensoriale che si terrà il 15 marzo prossimo. Le manovre di avvicinamento alla conferenza programmatica dei Ds

Pubblicato il: 02/03/2003

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