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Sul nome di Paolini tensione alle stelle

Stasera alle 17 si riunirà il Consiglio di amministrazione per proseguire la seduta di sabato scorso che ha visto il voto contrario al rinnovo del contratto del direttore artistico

di Stefania Tomba

ORVIETO - La tensione è alle stelle nel giorno che potrebbe definitivamente consegnare alla carta straccia il contratto ultra decennale del direttore artistico del Mancinelli, Enrico Paolini. Il presidente della Te.Ma alle 17 riunirà il Consiglio di amministrazione per proseguire la seduta di sabato scorso che ha visto il voto contrario al rinnovo del contratto del direttore artistico. Decisione questa che sta scatenando un autentico putiferio in seno e fuori dall'associazione che gestisce il teatro. Il voto di per sé ha spaccato il Consiglio: Antonio Mariani (rappresentante dei soci amici) si espresso contro e Maurizio Negri, non presente al voto, ha rassegnato le dimissioni allungando sulla gestione del teatro l'ombra malcelata degli interessi e della politica. Insinuazioni che sono state accolte non senza una nota di disappunto dal presidente, Manuela Teresa Urbani e dal vicepresidente, Luca Puzzuoli. Il contratto del quasi ex direttore artistico non è comunque ufficialmente sui punti all'ordine del giorno della seduta di stasera, ragion per cui il diretto interessato con ogni probabilità non parteciperà all'incontro. Anche perché nessun contatto sarebbe intercorso in questi giorni tra Paolini e il presidente della Te.Ma.

"Non è stata portata avanti alcuna trattativa". Afferma Paolini che aggiunge di essere "disponibile a ridiscutere i compensi se il problema è effettivamente quello economico, l'essenziale è ridiscuterli sulla base di un incarico e non sulla base di una collaborazione per lavorare a singoli progetti, perché questo vorrebbe dire per il teatro non avere più un direttore artistico".

La bagarre, intanto, non lascia indifferente la minoranza. "Paolini ha fatto - e bene - il suo lavoro - afferma Massimo Morcella (Fi) - ha avuto il merito di creare una struttura che può vantare la visibilità nel panorama nazionale, se si è arrivati a questo punto avrà anche inciso il suo contratto, ma prendere un provvedimento simile in questo momento è come se si volesse dire che tutti i mali della Te.Ma derivavano dai compensi di Paolini e questo è intollerabile. Ed è pilatesco l'atteggiamento del Comune che adesso cade dalle nuvole quando questa situazione si trascina da anni e trova proprio nel Comune il principale artefice". "La cosa - afferma invece Luca Giardini (An) - non mi disturba e neanche ne gioisco. Il consiglio dovrà essere in grado, però, di trovare una soluzione alterativa che si concili con i buchi in bilancio e con la una proposta artistica di livello. Quanto alla grave crisi in cui versa il teatro non è altro che la dimostrazione di come l'impresa pubblica sia un'autentica iattura per la collettività".

Pubblicato il: 19/05/2005

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