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Frane. Orvieto isolata dall'Umbria

Amerina chiusa, traffico in tilt. Gravi disagi per le diverese centinaia di automobilisti che la percorrono giornalmente

ORVIETO - Amerina chiusa, traffico in tilt: a piovere stavolta sono le proteste. Una giornata di inferno quella di ieri, la prima che ha visto il ritorno delle transenne sul principale collegamento dell'Orvietano col Perugino e il resto dell'Umbria. Il provvedimento di chiusura è scattato alle 20 della serata di mercoledì - dopo il tira e molla che aveva lasciato in forse i tecnici di palazzo Bazzani per l'intera giornata del vertice -  e resterà in vigore, tempo permettendo, per almeno tre giorni. Il tempo indispensabile alle squadre della Provincia per liberare le "vasche di espansione" dal materiale precipitato e mettere in sicurezza la sede stradale. Ma se dovesse tornare a piovere, e quindi a cadere ancora fango, i lavori ricomincerebbero daccapo e la chiusura dell'Amerina si protrarrebbe per altri giorni. Intanto ieri lo sbarramento, al bivio per Tordimonte da una parte e per Castiglione dall'altra, ha messo a dura prova la pazienza di autotrasportatori e automobilisti in coda sulle colline della provinciale stretta e malmessa. A creare più difficoltà, oltre il fatto che la deviazione allunga il percorso di una decina di chilometri, il senso unico alternato sul tratto della "Baschi-Sermugnano", interessato dalla frana di domenica scorsa. Senza contare che il senso unico alternato è praticamente "obbligatorio" in alcuni tratti più stretti, almeno per i mezzi pesanti che altrimenti resterebbero incastrati. A far uscire dai gangheri gli automobilisti ci si sono messi poi, come se non bastasse, anche i lavori in corso, all'altezza del paese di Tordimonte, per il rifacimento del manto stradale. Insomma la nuova chiusura dell'Amerina è stata accolta da imprecazioni e disagi dalle tante centinaia di automobilisti che la percorrono giornalmente. Basti pensare che soltanto l'intensità del traffico pesante è stimata intorno ai 70/80 camion all'ora. A questo punto è naturale chiedersi se la chiusura fosse davvero strettamente necessaria. Tra le soluzioni prospettate ci sarebbe stata, infatti, anche quella di una chiusura ristretta alle ore notturne, con un costante monitoraggio diurno della situazione. Oppure, ancora la chiusura nel prossimo weekend, che comprende anche il 25 aprile, in modo da utilizzare i giorni festivi, in cui non circolano i mezzi pesanti, per effettuare i lavori. Tutto questo in attesa che si compia il passaggio di consegne e competenze fra la Provincia di Terni e l'Anas, che sarà siglato entro pochi giorni, altro elemento di disturbo che ha caratterizzato l'intera vicenda.

Pubblicato il: 22/04/2005

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