Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Quale destino per la ex caserma 'Piave'? Lo Sdi la pensa così

Intervista ad Evasio Gialleti, segretario dello Sdi. 'Su questa scelta ci giochiamo il destino della città. Non si può sbagliare ed è giusto coinvolgere gli Orvietani

Cronaca

Abbiamo riaperto il dibattito sulla destinazione della ex caserma Piave, proprietà preziosa della città. La questione stava languendo e, prima che ciascuno sforni soluzioni a cui poi si affeziona per principio, vorremmo parlarne con i responsabili dei partiti e con quanti fanno opinione ad Orvieto e nell'Orvietano. Il confronto di pensieri genera idee, speriamo grandi idee, come merita la scelta che gli amministratori della città stanno per compiere.

Evasio Gialletti, segretario dello Sdi, ha còlto l'importanza del tema. «Gli Orvietani di settant'anni fa seppero utilizzare quei cinque ettari di rupe in modo positivo e Orvieto ha ospitato anche più di cinquemila militari contemporaneamente. Molti hanno vissuto su quell'economia, che ha generato notevole ricchezza per tanti anni. Ora tocca a noi e non possiamo sbagliare, perché significherebbe bloccare lo sviluppo, in modo forse irrecuperabile».

Lo Sdi ha organizzato a fine novembre un convegno con ospiti illustri, tra cui il professor Carrer, urbanista, insegnante alla "Sapienza".

«In quell'occasione- continua Gialletti- sono state poste in discussioni tutta una serie di possibilità: fare lì più cose, uno "spezzatino" che ripropone quanto già esiste. Quindi uffici, centro commerciale, museo. Oppure una scuola in grado di potenziare il progetto universitario, oppure un albergo, oppure un albergo insieme ad altro ancora. Certamente la scelta dell'albergo è tra le più serie, perché sarebbe in grado anche di sostenere il Centro congressi. Però dovrebbe essere un albergo di una grande catena, che possa garantire con continuità ospiti e quindi turismo e lavoro, oltre a sostenere con Ici e quant'altro le finanze della città».

E la nostra idea del centro diurno per anziani?, chiediamo con insistenza.

«Abbiamo da gestire cinque ettari, uno spazio enorme e le soluzioni possibili sono molte. Per gli anziani-dice ancora Gialletti- è giusto trovare spazi in città e già si stanno pensando soluzioni anche per "San Giorgio", ma non è necessario che la collocazione sia la ex Piave. Ci sono altre possibilità".

Abbiamo capito qualcosa in più, forse: che l'idea dell'albergo è quella più accreditata e che dovrebbe essere un albergo di una grande catena, che ci saranno anche "insediamenti" di altro tipo, che i "vecchietti" di casa devono trovarsi un altro posto.

Il dibattito continua e chi vuole contribuire, oltre a scriverci e-mail in redazione, può anche commentare nello spazio che si apre sotto l'articolo, cliccando su "commento alla notizia". Può essere utile.

Pubblicato il: 27/01/2003

Torna alle notizie...