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Ordigno di 5 quintali in un vigneto

Si tratta di una bomba da mille libre, di fabbricazione americana, caricata in guerra con 130 chilogrammi di tritolo e dotata di un potente effetto detonante. L'ordigno verrà fatto brillare la prossima settimana.

Cronaca

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Cinque quintali il peso del residuo bellico tornato alla luce nella mattinata di ieri all'interno di una tenuta agricola in località Tordimonte. Ad incappare nell'ordigno l'escavatore utilizzato nel corso dei lavori per l'estirpaggio di un vigneto presso il vocabolo Santa Teresa.

Si tratta di una bomba da mille libre, di fabbricazione americana, caricata in guerra con 130 chilogrammi di tritolo e dotata di un potente effetto detonante. Lo stesso tipo rinvenuto già in ripetuti episodi tra il '99 e il 2001. Mille metri il raggio di deflagrazione delle schegge. Per questo torneranno a rendersi necessarie misure precauzionali eccezionali quando - non prima di giovedì prossimo - la bomba verrà fatta brillare. Intanto per martedì è convocata l'unità di crisi che fisserà la data esatta. Sul posto sono giunti immediatamente i militari dell'Arma dello scalo e gli artificieri dell'esercito.

La  prima delicata operazione  - spiega il maresciallo Agostino Pinna, durante il sopralluogo - è il disinnesco della bomba. Si tratta di smontare le due spolette all'estremità dell'ordigno". Ancora da valutare l'opportunità di far brillare la bomba sul posto. Anche se pare al momento più probabile che sarà trasportata all'interno di una cava nelle vicinanze. Un ora e mezza, due ore il tempo stimato dagli artificieri per far brillare l'ordigno. Due ore nel corso delle quali - come già successe tre anni fa - l'Italia tornerà a dividersi a metà. In considerazione dell'ampio raggio di deflagrazione della bomba e della vicinanze con le principali vie di comunicazione, verrà, infatti, bloccato il traffico sulla tratta della ferrovia locale, sulla strada provinciale Amerina e sull'Autostrada da Attigliano ad Orvieto.

Intanto si è già provveduto al primo intervento di messa in sicurezza dell'ordigno. Gli artificieri dell'esercito, una volta"spolettata" la bomba hanno provveduto a sistemarla all'interno di una apposita casa in legno. Mentre una squadra della protezione civile - coordinata sul posto da Vittorio Gaddi e Luca Gnagnarini -  ha iniziato gli scavi per la costruzione di un terrapieno al fine di creare una protezione contro l'effetto schegge. I militari dell'Arma dello scalo restano a sorvegliare la sicurezza della zona.

La data utile a far brillare l'ordigno - spiega il responsabile della protezione civile della Prefettura di Terni, Simonetta Mignozzetti -  sarà fissata martedì prossimo all'interno dell'unità di crisi che si riunirà con ogni probabilità ad Orvieto. La data sarà stabilita anche sulla base delle indicazioni fornite dalla società Autostrade sull'intensità prevista dei flussi di traffico".

Per l'ennesima volta torna di grande attualità l'opportunità più volte segnalata dalla Protezione civile di Orvieto di realizzare una mappatura sistematica degli ordigni inesplosi al fine di poter realizzare una bonifica mirata e definitiva. Oltre alla necessità stavolta di "chiarire da subito - come precisa il responsabile della protezione civile orvietana, Giuliano Santelli - chi sosterrà le spese di bonifica". Per non incorrere in un nuovo procedimento giudiziario come quello che è ancora in corso per gli ordigni fatti brillare tra il '99 e il 2001.  

Pubblicato il: 20/08/2004

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