Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Un esercito di calabroni invade l'Alto Orvietano

L'assalto dei fastidiosi insetti ha messo in crisi la popolazione di Fabro, Ficulle e di altri paesi del comprensorio orvietano. Specialmente i residenti nelle zone di campagna costretti a ricorrere al soccorso dei vigili del fuoco e dei tecnici del servizio veterinario dell'Asl per liberarsi dai favi presenti in misura massiccia a ridosso delle case

Cronaca

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Un'"esplosione" di calabroni come forse non s'era mai vista.

L'assalto dei fastidiosi insetti ha messo in crisi la popolazione di Fabro, Ficulle e di altri paesi del comprensorio orvietano.

Specialmente i residenti nelle zone di campagna sono stati costretti a ricorrere al soccorso dei vigili del fuoco e dei tecnici del servizio veterinario dell'Asl per liberarsi dai favi presenti in misura massiccia a ridosso delle case.

Veri e propri sciami di calabroni diventati da alcuni giorni gli scomodi inquilini dei sottotetti e dei comignoli di tante abitazioni, soprattutto nei due paesi dell'Alto ovietano.

Un ronzio continuo ad alta velocità. Una minaccia al sapore di shock anafilattico.

Tanto che molti erano arrivati al punto di non aprire più le finestre e tenere sotto stretto controllo i favi che penzolavano dal tetto.

Decine e decine le chiamate ricevute in questi ultimi giorni sia dai pompieri che dagli addetti sanitari che hanno quindi attuato numerosi interventi di bonifica finalizzati a rimuovere i nidi e a mettere in sicurezza i cittadini.

Più di una ventina, solo nella giornata di ieri, gli interventi per snidare i temibili insetti dai luoghi nei quali si erano andati ad annidare.

"È buona norma - consigliano gli esperti - far chiudere i comignoli con cellophane o retine, controllare le grondaie e i sottotetti, in modo da evitare che qusti insetti vi facciano il nido. Una precauzione in più che rende più sicura la casa".

Insieme all'esercito di calabroni, avanza intanto anche quello di vespe e zanzare che proprio nella stagione estiva trovano il momento di maggior proliferazione.

E con esso cresce il numero di emergenze che quotidianamente è chiamato ad affrontare il pronto soccorso dell'ospedale orvietano.

Una "ordinaria emergenza", per questi tempi, di tre, quattro casi di punture al giorno, che in un paio di soggetti, rimasti vittime di punture multiple, ha addirittura sfiorato il rischio di shock anafilattico.

Ad inserirsi a pieno titolo nella classifica delle "piaghe" estive negli ultimi tempi anche gli acari della polvere. Complice principale del proliferare di tutta questa fauna è, sempre stando agli esperti, l'eccezionale ondata di umidità di queste ultime settimane.

Ad insidiare le ferie di mezz'agosto di molti orvietani, e dei turisti in vacanza nelle nostre zone, si aggiungono dermatiti, otiti da piscina, lago, colpi di sole e principi di disidratazione.

Questi, insieme alle punture d'insetto, i casi che ogni giorno il pronto soccorso del nosocomio cittadino è costretto a fronteggiare con maggiore frequenza.

Pubblicato il: 12/08/2004

Torna alle notizie...