Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Il cartellone del ''premio Stella d'oro''

Tutti gli appuntamenti con gli allestimenti della 8° rassegna nazionale teatrale riservata alle compagnie non professioniste. Direzione artistica Giancarlo Pancaldi 

Cultura

 

Sabato 24 luglio

Il Teatro dei Picari di MACERATA

in"La ridiculosa historia de Pulcinella cornuto immaginario" di Francesco Facciolli

Regia di Francesco Facciolli

replica ad Acquapendente (VT) domenica 25 luglio

 

La compagnia: L'Associazione nasce a Macerata, agli inizi del 1995, nell'ambito di un gruppo di amici, tutti o quasi attori amatoriali con buona esperienza teatrale alle spalle. Esordisce con La Grande Magia, di Eduardo De Filippo, ed ottiene un lusinghiero successo di pubblico e di critica Alla fine del 1995 il Gruppo allestisce uno dei più conosciuti lavori di Eduardo, Questi fantasmi!, per la regia di Francesco Facciolli. Questo lavoro segna per i Picari la consacrazione a livello nazionale. Nella successiva estate esso gli ottiene infatti la Stella d'Oro alla Prima Rassegna Nazionale di Teatro Amatoriale di Allerona e, nel febbraio del 1997, il premio per il miglior attore protagonista, lo stesso Francesco Facciolli, alla Rassegna Nazionale di Teatro amatoriale Premio Città di Chioggia. Il 1997 vede anche l'allestimento di un'opera originale, Voglia di Volare, basata su un testo di Sergio Cecconi, poeta e autore maceratese. L'attività dei Picari, però, non si limita al solo palcoscenico. L'Associazione organizza infatti La Granzuccata del Picaro, Rassegna Nazionale di Teatro Amatoriale, che si tiene ogni anno a Macerata e che ogni anno richiama un pubblico numeroso ed entusiasta. Un'esperienza del tutto particolare è poi l'allestimento de Il Figlio dell'Uomo, un testo di Sergio Cecconi basato sulle Sacre Scritture. Nel 1998 i Picari si cimentano con la Commedia dell'Arte, affrontando la messa in scena de L'Avaro. In occasione del Centenario della nascita di Eduardo De Filippo la Rassegna La Granzuccata del Picaro del 2000 è interamente dedicata a suoi lavori;  per l'occasione i Picari mettono in scena quello il suo ultimo capolavoro: Gli esami non finiscono mai con cui ottengono grossi riconoscimenti, il premio per il miglior allestimento al 10° Festival Teatrale Nazionale di Gorizia  ed al festival delle Muse, ed il 2° posto al Festival Nazionale Città dei Fiori di Pescia (PT), .Nel 2001, al Festival interregionale U.I.L.T. Amateatro, tenutosi a Spoleto al Teatro Caio Melisso, i Picari si aggiudicano il primo posto assoluto, guadagnando così l'accesso alla finale al  Festival Nazionale U.I.L.T.  Nel 2001 nasce la collaborazione con il SER.MI.GO., un gruppo di volontariato attivo in opere di assistenza all'infanzia in Kenia. La collaborazione prosegue e trova il suo coronamento, alla fine del 2002, con la pubblicazione del libro Ama il prossimo tuo come te stesso… o almeno rispettalo, una raccolta di versi e racconti diGiuseppe Riccardo Festa interamente realizzato a cura dei Picari, il ricavato della vendita del libro viene devoluto a favore delle iniziative del movimento missionario maceratese. Con lo stesso spirito, i Picari si sono impegnati a recitare, nel 2003, a favore dei meninhos de rua brasiliani, in collaborazione con l'Associazione ONLUS Amici del Brasile

 

L'opera: uno spettacolo che attinge alla tradizione dei commedianti dell'arte con l'uso di maschere dei"tempi e dei modi" della commedia dell'arte che hanno spinto il gruppo a nuove esperienze. Lo spettacolo è concepito e realizzato per il pubblico e con il pubblico. Sembra banale, perché ogni spettacolo è realizzato per il pubblico , ma qui il pubblico non è solo spettatore ma costruisce lo spettacolo insieme agli attori, con le sue reazioni influisce sullo spettacolo fino a creare un filo diretto che abbatte ogni limite tra palcoscenico e platea. Il Teatro dei Picari con questo spettacolo continua il suo personale percorso teatrale confrontandosi con forme sempre nuove di teatro. Il tutto con unb solo comune denominatore: la passione per questa meravigliosa"cosa" che è il TEATRO.

 

L'autore: Francesco Facciolli, napoletano trapiantato a Macerata discende da una famiglia con grandi tradizioni artistiche. Appassionato di musica e letteratura, dopo brevi esperienze in altri gruppi ha poi contribuito in maniera determinante ai successi del Teatro dei Picari. Ha iniziato la sua attività come attore, proseguendo poi come regsita ed ora con quest'ultimo lavoro su Pulcinella anche come autore dei testi. Ha già conseguito numerosi premi come attore e regista con gli spettacoli proposti dal Teatro dei Picari.

 

Lunedì 26 luglio

Compagnia Teatrale La Betulla di Nave (BS)

in"VI° piano interno 14" di Marco Tesei        

Regia di Bruno Frusca

 

La compagnia: la Compagnia Teatrale La Betulla fa il suo esordio in scena nel lontano 1968 con"L'Avamposto" di A. Sastre e continua la sua attività ininterrottamente fino ad oggi portando in scena numerose opere di autori italiani e stranieri famosi ma anche meno noti. Fra i testi di autori italiani ricordiamo:"L'uomo e la sua morte" di G. Berto,"Udienza dalle 8 alle 13" di Luigi Pirandello,"Due single e una colf" di E. Bonomi e"Sesto piano interno 14" di Marco Tesei, sono poi stati allestiti numerosi lavori scritti direttamente da Bruno Frusca o con adattamento dello stesso quali"Il coro dei figli di Lazzaro","Missa sine nomine","La balada de l'oio bu","Grido a compieta" e"Exit houses". Moltissimi poi i lavori di autori stranieri messi in scena:"Assassinio nella cattedrale" di T. Eliot,"Un ramo ardente di pietre preziose" e"Mariana Pineda" di F. Garcia Lorca,"Il Gabbiano" e"Zio Vania" di A. Cecov,"Othello" di W. Shakespeare,"Farse del Siglo de Oro" di Cervantes,"Era il tempo del sole" di Ray Bradbury e"La cena" di Jean Claude Brisville. Fra i vari riconoscimneti ottenuti nel 2003 con"Sesto piano interno 14" ha vinto il premio per il miglior attore protagonista al Festival Nepiteatrama di Nepi (VT).

 

L'opera: Sesto piano interno 14, è la rocca in cui Mario, grande uomo di scienza, si trincera per sfuggire i luoghi comuni, le ipocrisie, la gente insomma, con le sue menzogne convenzionali. Mario ripudiando il passato, gli studi, la carriera, il successo, il benessere, cerca una ideale libertà, solo accettando l'amicizia, il conforto, la fedele lealtà di un altro solitario, un barbone. E qui Tesei ci propone un dramma dell'uomo in conflitto con se stesso, in conflitto con chi pretende di crocifiggerlo al suo io di un tempo, perché l'uomo che tante cose ha appreso, tante cose ha capito, di quelle stesse cose vuole liberarsi come fossero rimorsi. Si illude, così, ritirandosi dal combattimento quotidiano, di trovare una scheggia di felicità. E trova solo il buio! Fuori, per le strade, si vivono ore di angoscia per il rischio di una immane catastrofe ambientale.

 

L'autore: Marco Tesei è nato a Roma nel 1952. laureato in lettere moderne, giornalista professionista, caposervizio della redazione cultura al giornale RADIORAI. Ha collaborato, tra l'altro, a"La Fiera letteraria", al"Messaggero Veneto", al"Dramma", ha scritto testi per programmi di Raiuno, ha realizzato nel 1993 per il dipartimento Scuola Educazione della RAI (oggi videosapere) uno speciale televisivo in occasione del centenario della nascita di Carlo Emilio Gadda. Tra i testi rappresentati ricordiamo:"L'Ambulante" regia di Antonio Pierfederici,"La valigia" regia di Julio Salinas e"Il treno" regia di Fabio Collepiccolo. Ha vinto l'under 35 (1987), è stato due volte finalista al Premio Flaiano (1985 e 1986), al Premio Luigi Antonelli per gli atti unici (1989) e menzionato dall'Istituto per il Dramma Italiano (1984). I suoi testi: La Stanza (1984), L'Ambulante (1985), La Valigia (1987), Luna Park (1988), 28 Luglio 1970 (1990) e Sesto piano interno 14 del 1993.

 

Mercoledì 28 luglio

Compagnia Teatrale F.A.V.L. di VITERBO

in"Quaranta… ma non li dimostra" di Peppino e Titina De Filippo

Regia di Bruno Mencarelli

 

La compagnia: la compagnia nasce nel 1995 con lo scopo di promuovere la cultura del teatro inspecial modo nel mondo giovanile. Aderisce alla Federazione Italiana Teatro Amatori e la maggior parte delle rappresentazioni che porta in scena sono a beneficio di associazioni ed enti morali locali e nazionali. Sono state effettuate rappresentazioni, oltre che nei maggiori teatri della zona anche a Rovigo, Terni, Roma, Termini Imerese, Rieti e Latina. La compagnia vanta anche la produzione e realizzazione di alcune opere originali tra cui:"Ridendo e scherzando… che male ti fo","Tre matrimoni e un maggiordomo","Lamento di donne celebri","Volgiti che fai","Il conte racconta" e"C'è un cuore anche per noi". Numerosi i riconoscimenti ottenuti fra cui da segnalare, tra i più significativi: Premio Regione Lazio per la migliore compagnia (1988), Premio Regionale Mecenate con"I suggeritori" di Dino Buzzati, Premio Nazionale FITA per i costumi e le scenografie con"Le sorprese del divorzio" di Hennequin - Weber e per la migliore attrice protagonista con"Due dozzine di rose scarlatte" di C. De Benedetti, Premio FITALIA per il miglior attore caratterista con"Quaranta… ma non li dimostra" del 2003. dal 1997 collabora, insieme ad altre compagnie FITA della provincia, con la FITA Nazionale per l'allestimento del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale giunto alla sua 8^ edizione.

 

L'opera: Sesella, figlia maggiore di Don Pasquale, vecchio pensionato benestante padre di altre quattro figlie, è ancora all'età di quant'anni, una ragazza. Il padre scopre, da un pettegolezzo delle figlie, che Sesella è segretamente innamorata di un giornalista-scrittore, amico di famiglia, segretamente innamorato di Carmela. Equivocando tragicamente le parole del giovane, la"fidanza" col giornalista. Di fronte all'inaspettata esperienza d'amore che sta vivendo, Sesella cambia completamente. Dalle sembianze goffe e tristi di una crisalide diventa una farfalla colorata che ostenta una gioia irosa ed aggressiva. Ma si sa, le farfalle hanno vita breve e la loro primavera passa veloce… L'opera fu rappresentata per la prima volta il 19 aprile 1933 al Teatro Sannazzaro di Napoli.

 

Gli autori: Peppino De Filippo nasce a Napoli il 26 agosto 1903, già a sei anni debutta al Teatro Valle di Roma in"Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta. Nel 1920 entra nella Compagnia di prosa Molinari dove conosce Totò e nel 1925 viene scritturato dalla Compagnia di Salvatore De Muto, l'ultimo Pulcinella. Dopo la morte di Eduardo Scarpetta, padre naturale dei De Filippo Peppino è costretto per necessità ad accettare di lavorare in compagnie precarie. Successivamente Eugenio Aulicino, impresario del Teatro Nuovo di Napoli, assume i due fratelli, nel teatro già lavorava Titina, così i tre danno vita ad una loro formazione di cui fanno parte altri attori famosi come Tina Pica. Per i tre fratelli è  un susseguirsi di successi in tutti i teatri italiani, fino al 10 dicembre 1944 quando il sodalizio si scioglie per incomprensioni tra Eduardo e Peppino. La sua carriera comunque continua ad essere costellata di successi sia in campo teatrale che cinematografico anche a livello internazionale: nel 1956 è in Sud America e Spagna; nel 1963 a Parigi dove riceve il premio per la sua opera"Le metamorfosi di un suonatore ambulante"; nel 1964 è a Londra, nel 1965 a Praga e in Unione Sovietica, nel 1966 in Jugoslavia e Svizzera, nel 1969 in Portogallo, Spagna e Francia e nel 1971 torna a Londra. Popolarissimo attore di cinema e grande protagonista della televisione che propone molte sue opere, nel 1966 a"Scala Reale" (Canzonissima) propone con enorme successo il personaggio di Pappagone. Muore il 26 gennaio 1980. Titina nasce a Napoli nel luglio del 1898 , è la maggiore dei fratelli De Filippo,anche lei figlia naturale del grande Eduardo Scarpetta . Gia' all'età di sette anni recita in teatro nella commedia "Miseria e nobiltà" dello stesso Scarpetta , nella quale interpreta la parte di Peppeniello , banco di prova per tutti i figli dei cominci dell'epoca .  Titina recita e canta per molti anni nella compagnia di rivista del Teatro Nuovo di Napoli , diretta da Gennaro Di Napoli , della quale facevano parte grandi comici napoletani come Della Rossa , Crispo , Galloro . Ma e' quando si unisce ai due fratelli che raggiunge le più alte vette della recitazione e del successo , con consensi unanimi. Ha scritto diverse commedie , la migliore è quella scritta col fratello Peppino, "Quaranta ma non li dimostra" in due atti,ha scritto sempre col fratello i tre atti di "Ma c'è papà" , e due atti unici "Amicizia 'e frate" e "La voce del sangue".Interpreta numerosi film di successo.

 

 

 

Venerdì 30 luglio

L'Improvvisata Compagnia di LATINA

in"Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo

Regia di Angelo Tomasetta

 

La compagnia: nasce a Latina nel 1992 e ben presto da compagnia parrocchiale diventa un gruppo ben organizzato con l'ingresso di nuovi elementi tra cui Angelo Tomasetta, attuale regista. Nel 1995 il gruppo ottiene i suoi primi successi con la messa in scena di"La fortuna con l'effe maiuscola" di Armando Curcio. Tantissimi i premi e riconoscimenti conseguiti negli anni seguenti fra cui da ricordare: al Festival Nepiteatrama nel 1996, 1997, 2000 e 2002, al Premio FITALIA nel 1996, al Festival Nazionale FITA di Viterbo nel 1996 con La fortuna con l'effe maiuscola e nel 1998 con Uomo e galantuomo e ancora al Premio Eurako di Termini Imerese (PA) nel 1999, al Festival Nazionale di Gorizia nel 2000, al Trento Teatro Festival del 2001. con"…E fuori nevica" ha vinto il Premio Umbriateatro, il Premio Acquaviva Teatro, il Festival Amatoriale di Sacile (PN), la 22^ Rassegna di teatro Dialettale di Laives (BZ) tutti nel 2001. Con"La fortuna con l'effe maiuscola" ha vinto lo Schiofestivaldagno nel 2001 e Trento Teatro Festival, Acquaviva Teatro e le 23^ Rassegna di Teatro Dialettale di Laives (BZ) bel 2002 e la 5^ Rassegna Teatrale di Tegoleto (AR) nel 2003."…E fuori nevica" di Vincenzo Salemme è stato replicato oltre 80 volte in varie regioni d'Italia sempre con grande successo di pubblico e di critica. L'ultima fatica della compagnia è l'allestimento de"Il Rompiballe" di Francis Weber già presentato a Latina e Roma con ottimi risultati.

 

L'opera: una scalcinata compagnia teatrale è invitata, per l'intercessione di Alberto De Stefano, a Bagnoli per delle recite estive. Ben presto, però, la strampalata esistenza di Gennaro De Sia capocomico e di tutto il suo seguito di guitti, interferisce con la vita privata di Alberto De Stefano e con le sue vicende amorose che per un maligno scherzo del destino si intrecciano con quelle dello stesso Gennaro. Alberto De Stefano, galantuomo e signore, venuto a conoscenza che Bice, la sua amante, è incinta, si presenta, dopo averla fatta seguire, in casa di lei per chiedere alla madre la mano della figlia. Alberto ignora che Bice è già sposata ed ingenuamente confessa il suo amore proprio davanti al marito. Un finale dal chiaro sapore pirandelliano, si unisce a questo punto con le divertenti e quasi inverosimili situazioni tipicamente partenopee che il grande Eduardo ha saputo raccontare così bene. La pazzia è forse l'unica soluzione, ma il colpo di scena è dietro l'angolo e…. buon divertimento.

 

L'autore: Eduardo De Filippo nasce a Napoli nel 1900, nel 1920 forma con i fratelli Peppino e Titina una compagnia teatrale, nel 1945 la compagnia si riduce ai soli Eduardo e Titina e nel 1951, dopo la morte della sorella, al solo Eduardo. Nel 1953 acquista e restaura il Teatro S. Ferdinando di Napoli, fondato nel 1790, riportandolo agli antichi splendori. Le opere di Eduardo De Filippo, dal 1945, portano sulla scena "una Napoli moralmente inquietante", in cui si rappresenta quotidianamente una commedia umana amara e grottesca". Figlio d'arte, Eduardo nelle sue opere, comiche e tragiche al tempo stesso, ha dato vita a personaggi e situazioni che trascendono la dimensione locale o dialettale dei contenuti e della lingua. Se l'efficacia mimica ne faceva un interprete irripetibile, il successo delle numerose traduzioni e rappresentazioni in altre lingue delle sue opere teatrali ne testimonia l'autenticità del messaggi. Tra le più famose: Natale in Casa Cupiello (1931), Napoli milionaria (1945), Filumena Marturano (1946), Questi fantasmi (1946) e Gli esami non finiscono mai (1974).

 

Sabato 31 luglio

Premio"Stella d'Argento" riservato ai monologhi

Emanuela Soffiantini in"Sola in casa" di Dino Buzzati

e Domenico Baldini in"Il primo miracolo del bambino Gesù" di Dario Fo

 

Emanuela Soffiantini: è nata il 15 luglio 1950 a Cremona dove tutt'ora risiede. Ha frequentato vari corsi di tecniche di palcoscenico e regia, di dizione e fonetica, nel 1993 da vita, insieme al marito, a La Compagnia delle Muse con la quale organizza spettacoli e rassegne teatrali e musicali. Disegna e realizza interamente costumi di tutte le epoche che per la loro meticolosa ricerca e cura sono apprezzati e richiesti da vari conservatori tra cui quello di Pescara e l'Arrigo Boito di Parma. Ha ricevuto i seguenti riconoscimenti:  Premio Gianni Lenci alla Rassegna Teatro Estate di Viareggio nel 2001 con"Farfalla… farfalla" per il migkiore spettacolo, premio come migliore attrice protagonista al Festival Nazionale FITA di Viterbo e al Festival Nazionale"Polvere di Stelle" di Vigevano nel ruolo di Annie in"Anna dei miracoli".

 

L'opera: scritta appositamente per l'attrice Paola Borboni, è stata da lei rappresentata per la prima volta il 24 maggio 1958 al Teatro Girolamo di Milano. È uno dei pochi testi teatrali scritti da Dino Buzzati che descrive una situazione altamente drammatica di una donna di mezza età, madama Iris, chiromante e cartomante. La pièce lascia allo spettatore l'interpretazione dell'evento scenico che, in un suggestivo surrealismo, è sospeso tra la realtà oggettiva del fatto di cronaca e quella soggettiva di disperata solitudine.

 

Domenico Baldini: nasce l'8 maggio 1967 a Genova do attualmente vive, inizia l'attività negli anni '80 frequentando corsi di recitazione dell'attore Vanni Valenza. Nel 1988 è tra i fondatori della Compagnia La Pozzanghera di cui è oggi presidente. Nell'ambito della stessa compagni è protagonista di numerosi spettacoli, alcuni dei quali hanno ottenuto riconoscimenti in premi a carattere nazionale. Nel 1996 è alla fase finale al Festival per Monologhisti di Castelceriolo (AL) con"Vivo" di E. Bogosian, nel 2002 con"Sherlok Barman" di Stefano Benni, di cui è protagonista, accede alla finale del Concorso"Prendiamo la parola" di Venaria Reale (TO). Da sempre all'attività di attore abbina quella di clown, con lo spettacolo di clownerie"Parappappero" recita presso istituti carcerari, case di riposo e l'Ospedale Giannina Gaslini di Genova. Collabora con il progetto Caritas"Fondazione Ausilium" con il regista Pino Petruzzelli e gli attori Mauro Pirovano e Carla Peirrolero.

 

L'opera: il monologo fa parte di una delle opere più famose di Fo"Mistero buffo", in cui viene inserito nell'edizione del 1977, periodo in cui l'autore ricerca il materiale per le sue"giullarate" nei vangeli apocrifi. Questo brano, poco conosciuto, narra della fuga in Egitto della Sacra Famiglia che si ferma a Jaffa cercando ospitalità, Gesù viene trattato dagli altri bambini come un estraneo che parla un dialetto per loro incomprensibile ed allora per riuscire a giocare con loro decide di compiere un miracolo. Il linguaggio usato per raccontare questa storia è un insieme di dialetti che con il suono onomatopeico delle parole fa capire il senso della frase allo spettatore.

 

Domenica 1° agosto

Associazione Esperienza Teatro di NAPOLI

in"De Pretore Vincenzo" di Eduardo De Filippo

Regia di Alfredo Severino

 

La compagnia:l'associazione"Esperienza teatro" opera a Napoli nel quartiere Chiaiano da circa vent'anni, attraverso il teatro, al recupero socio-culturale del quartiere, questo vuol dire anche impegno sociale con la partecipazione a progetti del comune per l'assistenza ad anziani, disabili, bambini e ragazzi che vivono in contesti difficili. E' del 1986 il debutto con"Ditegli sempre di si" di E. De Filippo, a cui fanno seguito molti altri allestimenti dello stesso De Filippo come"Non ti pago","Chi è cchiù felice 'e me!","Bene mio e core mio" fino a"De Pretore Vincenzo", ma anche di altri autori napoletani e non tra i quali vanno ricordati"I casi sono due" e"La fortuna con l'effe maiuscola" di A. Curcio,"L'ombra di Pulcinella","La figliata"  e"Tre amici un soldo" di R. Viviani,"La fortuna si diverte" di Athos Setti e"Il settimo si riposò" di Samy Fayad. Numerosi anche gli spettacoli specie di carattere teatral-musicale scritti da Alfredo Severino fra cui"Rotocalco napoletano","Napoli in ribalta" o"Spaccanapoli". La compagnia ha partecipato a numerosi concorsi a carattere regionale e nazionale ottenendo significativi riconoscimenti fra i quali, nel 2003, al Premio Internazionale di Teatro Popolare"Il Giogo" di Montagnano (AR)

 

L'opera: De Pretore Vincenzo nasce come poemetto nel 1948 e solo nel 1957 diventa una commedia in due atti. Definita all'epoca da molti critici"una fiaba napoletana", dove realismo e surrealismo si integrano e vi si ritrovano denunce di fatti dolorosi e reali. La prima denuncia è contro la legislatura dell'epoca, che considerava alcuni cittadini di seconda classe e li bollava come"figli di N.N.". La seconda ha per oggetto la peculiare situazione di Napoli: mostra come la miseria, l'ignoranza e l'abbandono a se stessi portino tanti ragazzi napoletani a diventare ladri. Questo problema ha sempre assillato Eduardo, tanto da dedicarcisi con impegno proficuo durante la sua attività di Senatore della Repubblica. Nel protagonista ha voluto impersonare tutto il popolo napoletano, considerato da sempre"figlio di nessuno"; popolo che vanta origini nobiliari (come De Pretore crede di avere), ma è l'abbandono alla sua sorte, perché i potenti  (come il"Signore di Melizzano") hanno in ogni tempo ignorato i suoi bisogni. Ecco come una favola, nelle mani di Eduardo, si trasforma in un lavoro teatrale impegnato e tutt'ora attuale.

 

 

L'autore: Eduardo De Filippo nasce a Napoli nel 1900, nel 1920 forma con i fratelli Peppino e Titina una compagnia teatrale, nel 1945 la compagnia si riduce ai soli Eduardo e Titina e nel 1951, dopo la morte della sorella, al solo Eduardo. Nel 1953 acquista e restaura il Teatro S. Ferdinando di Napoli, fondato nel 1790, riportandolo agli antichi splendori. Le opere di Eduardo De Filippo, dal 1945, portano sulla scena "una Napoli moralmente inquietante", in cui si rappresenta quotidianamente una commedia umana amara e grottesca". Figlio d'arte, Eduardo nelle sue opere, comiche e tragiche al tempo stesso, ha dato vita a personaggi e situazioni che trascendono la dimensione locale o dialettale dei contenuti e della lingua. Se l'efficacia mimica ne faceva un interprete irripetibile, il successo delle numerose traduzioni e rappresentazioni in altre lingue delle sue opere teatrali ne testimonia l'autenticità del messaggi. Tra le più famose: Natale in Casa Cupiello (1931), Napoli milionaria (1945), Filumena Marturano (1946), Questi fantasmi (1946) e Gli esami non finiscono mai (1974).

 

Martedì 3 agosto

Compagnia dell'Acquario di ROMA

in"Tre pecore viziose" di Eduardo Scarpetta

Regia di Claudio De Simone

replica ad Acquapendente (VT) mercoledì 4 agosto

 

La compagnia: La"Compagnia dell'Acquario" nasce nel 1996 nel quartiere romano di Bravetta da un gruppo di persone spinte dalla passione per il teatro e con l'intento di diventare la"compagnia stabile" del quartiere, coinvolgendo più persone possibile. I lavori presentati dalla Compagnia in questi anni abbracciano generi diversi, allestendo opere di autori italiani e stranieri, per non rimanere ancorati ad uno stesso filone, in modo da favorire una crescita del gruppo, e questo ci è stato riconosciuto dai consensi del pubblico. Sono stati messi in scena"Il Berretto a Sonagli" di L. Pirandello,"Non ti conosco più" di L.  De Benedetti,"Sabato, domenica e lunedì","Sogno di una Notte di Mezza Sbornia","Le Bugie hanno le Gambe Corte" di E. De Filippo,"Spirito Allegro" di N. Coward,"Don Giovanni e il Convitato di Pietra" riadattato da C. De Simone dai testi di Moliere, T. Da Molina ed altri. Nell'ambito delle attività culturali promosse dal XVI Municipio del Comune di Roma, in cui ricade il quartiere di Bravetta, la Compagnia è stata invitata a partecipare alle edizioni 2003 e 2004 della manifestazione"Sogni di una Notte di Mezza Estate", presentando" il Varietà"   La Compagnia è stata selezionata per la fase finale della rassegna"Il Grifone 2004" di Guardia Sanframondi ed ha partecipato alla rassegna"Stella D'Oro" negli anni 2001 e 2002, finalista nell'anno 2004.

 

 

 

L'opera: La commedia di Edoardo Scarpetta"Tre Pecore Viziose" è un adattamento di"Le Procès Veauradieux" di Hanneuin e Delacour. Scarpetta si servì solo del tema iniziale immettendo personaggi fortemente caratterizzati. Il divertimento è assicurato dal movimento molto intrecciato, dalla pazza logica degli avvenimenti e dai dialoghi con poche battute facili. Il teatro scarpettiano è figlio della"commedia dell'arte" della quale Edoardo Scarpetta ha già ucciso Pulcinella sostituendolo con Felice Sciosciammocca. La regia legge la commedia, senza teoricismi socio-psicologici, con chiave ironica, con cinismo bonario recitata enfaticamente, su di tono e molto portata. Il teatro del primo novecento del Futurismo e del Vaudeville era sinonimo di commedia musicale, varietà, pantomima, balletto, canzoni di protesta contro il potere in genere. Si vorrà perdonare il fugace venticello nostalgico che ha portato in scena il varietà. Le commedie erano seguite da numeri di varietà che gli stessi attori di prosa facevano. Luca De Simone si avvale dei vari generi musicali in voga all'inizio del secolo scorso e le partiture rievocano le sonorità delle orchestrine dei teatrini dell'epoca. Le scene sono state realizzate da Gerardo Lizzi. I costumi sono stati realizzati secondo la moda dell'epoca, da Francesca Tarantino.

 

L'autore: Eduardo Scarpetta nasce a Napoli il 13 marzo 1853 e debutta in teatro a soli quindici anni. Il racconto della sua vita è tutto esteriore, nel senso che si colloca in una biografia interamente collegata ai suoi successi, che crescono senza sosta da un teatro all'altro. Tra le sue opere da ricordare"Presentazione di una compagnia di comici","Telillo","Li nepute de lu sinneco" con cui inizia le rappresentazioni in vernacolo,"Miseria e nobiltà" la sua opera più famosa,"A nanassa" e"O balcone 'e Rusinella", nel 1904 con"Il figlio di Iorio" inizia il suo tramonto, per arrivare a"O' miedeco de 'e pazze" ritenuto il suo canto del cigno. Scarpetta trasferisce a piè pari sulla scena una persistente e ampia condizione del quotidiano di quei personaggi che a parer suo esprimono la napoletanità come modo di essere storicamente incardinato e irremovibile. Giovani donne fuorviate e represse, mogli gelose e possessive, uomini sposati e non che ravvisano nell'avventuretta le ragioni del prestigio e della superiorità del sesso, gente arricchita, carica di denaro ma priva delle cose che contano; servi spossati dalla fatica, spettri affamati, squallidi, diseredati, ridotti ombre che portano il corpo con sé. Il racconto nasce con loro e va avanti con loro fino e oltre il miracolo. Ma tant'è. La condizione di costoro da quella che è diventa emblematica e si individualizza nel rapporto con la platea. L'invito del teatro è di negare la realtà del quotidiano, di rigettarla. L'invito è di ridere.

 

Giovedì 5 agosto

Compagnia Luigi Capuana di Campofranco (CL)

in"Cincu fimmini e un tarì" di Pino Giambrone

Regia di Pino Giambrone

 

La compagnia: nasce nel 1977 ed opera ininterrottamente nel campo del teatro dialettale siciliano portando in scena opere di autori contemporanei e non, riscuotendo grossi consensi di critica e pubblico. Fra le opere messe in scena da ricordare:"Così è, se vi pare" di Pirandello,"Annataricca, massaru cuntenti" e"L'aria del continente" di N. Martoglio,"U paraninfu" di L. Capuana,"Cu avi crapi avi corna","Fatti, fatturi e fattazzi", Cincu fimmini e un tarì","Don Ciucciu u Preficu" e"Zizzania" tutte di Pino Giambrone. La compagnia ha partecipato a numerosissime rassegne in ambito regionale ottenendo anche premi prestigiosi fra i quali spicca la Targa d'Oro ottenuta nel 1996 alla Rassegna"Enzo Di Pisa" di Casteltermini sotto la direzione artistica di Michele Guardì. Altre partecipazioni importanti alle rassegne di Montedoro, Bivona, Caltanissetta, Marianopoli, Cammarata, Ribera, Riesi, Roccapalumba, Vittoria e Gela, dove fra l'altro è stata nuovamente premiata come migliore compagnia in concorso. Nel 2003 ha vinto la 7^ edizione del Premio Stella d'Oro di Allerona facendo anche incetta di altri premi per la regia, per il migliore attore e la migliore attrice.

 

L'opera: L'arte dell'"arrangiarsi" è stata sempre una peculiarità del popolo siciliano! Malgrado abbia avuto nella storia ben tredici dominatori non si è fatto sottomettere da alcune di esse, mentre ha acquistato da tutti contributi culturali e linguistici, senza mai perdere i loro " quattro  caratteri " distintivi di   popolo, costituiti dall'intelligenza, dalla diffidenza, dall'umorismo e dall'arte dell'arrangiarsi. Il Siciliano " uno ne pensa e cento ne fa " così il personaggio principiale di questa commedia - Cincu fimmini e un tarì  -" u zu Tatanu Zarbu"ha saputo, in pieno, accentrarsi queste caratteristiche che lo contraddistinguono dagli altri suoi simili, esasperando conflitti tra apparenza  e realtà, tra normalità e anormalità. Esso è uno "sbrigafaccenne", facendo la spola tra il suo paesino, dell'entroterra siciliano, in cui vive e il capoluogo della sua regione Palermo. Riceve anche commissioni per le giocate del lotto. Il destino gli è fatale, dimentica di giocare un terno commissionato dal catanese Alfiu Santaita, che fortunatamente o sfortunatamente esce nella ruota di Palermo. Alfiu, persona rigorosamente aliena da compromessi, vuole a tutti i costi rimborsata la vincita a qualunque costo, altrimenti bisogna pagare con la vita lo sgarbo ricevuto. Il barone Paolo Trupia, titolo comprato a suon di quattrini, con la moglie Vicia Naca e i due figli gemelli biovulari, o come dice lo stesso barone, "di du ova", Pepeddu e Caliddu, che ricorrono alla famiglia Zarbu per stipulare un contratto di fidanzamento con due delle quattro figlie, Agnesina, Catarina, Rusinedda e Assuntina, ancora da maritare.Quale delle quattro piazzare? Si va avanti con questi personaggi tra una serie d'equivoci, che si rivelano davvero esilaranti, ed alla fine " u zu Tatanu Zarbu" collaborato dalla moglie Adelina Barone, servendosi della sua fantasia va alla ricerca del paradosso, risolvendo i problemi, che gli si presentano, coadiuvato dal destino "  'sta potenti machina ca movi la vita e ca nuddu è capaci di firmari, o di farici cangiari strata."      

 

 

L'autore: Pino Giambrone insegnante d'Educazione Tecnica nasce a Campofranco, in provincia di Caltanissetta, piccolo centro in collina che domina la Valle del Platani, dove vive ed opera. Sin da giovane ha avuto la passione per il teatro tanto che nel 1977 tra i giovani dell'Azione Cattolica riunisce un gruppo di ragazzi appassionati di teatro. Rappresentano come primo lavoro" U Paraninfu, commedia in tre atti di Luigi Capuana sotto la regia dello stesso Pino Giambrone. Debuttano al Cine Teatro della Casa del Fanciullo, il 25 dicembre di quell'anno. Visto l'enorme successo di critica e di pubblico la neo compagnia decide di continuare. Nasce così la Compagnia Teatrale Luigi Capuana che per più di venticinque anni ha calcato le scene di tutta la Sicilia portando in scena lavori teatrali dei più noti commediografi siciliani  Capuana , Martoglio, Pirandello ed altri autori contemporanei. Non soddisfatto Pino Giambrone decide di cimentarsi anche nella realizzazione di opere teatrali, cosi nel 1992 scrive una commedia brillante in tre atti in vernacolo siciliano" Cu avi crapii avi corna". L'anno successivo scrive la commedia in tre atti , in vernacolo" Fatti, fatturi e fattazzi con la quale ottiene l'ambito premio, la Targa D'Oro alla Rassegna Regionale organizzata dal Comune di Casteltermini, sotto la direzione artistica di Michele Guardì. A questa Rassegna partecipano le più qualificate Compagnie Teatrali siciliane, appartenenti alle scuole di recitazione di Catania e Palermo. La  commedia fu rappresentata dalla sua Compagnia, sempre sotto la sua Regia. Continua la sua vena di drammaturgo in altri lavori teatrali, sempre in vernacolo siciliano quali: "Cavadduzzu, cavadduzzu….","Cincu fimmini e un tarì," Don Cicciu'u pre'ficu,"Assu di coppe e tri di vastuni"; la commedia campestre in due atti, sia in vernacolo siciliano che in lingua           "Zizzania con la quale la sua Compagnia si aggiudica sei premi, nella Rassegna Teatrale organizzata dal Comune di Vittoria ( migliore Compagnia, attrice protagonista, attrice non protagonista,  scenografia, costumi, regia).

 

 

Si ringrazia:

Comune di Acquapendente (VT)

Comune di Fabro

Istituto Statale d'Arte di Orvieto

Cooperativa Sociale Radici di Acquapendente (VT)

Servizio Turistico Associato dell'Orvietano

Centro Servizi Informazioni Turistiche - Fabro

Libreria Valente - Orvieto

Moving Servizi Turistici - Orvieto

F.I.T.A. Federazione Italiana Teatro Amatori

U.I.L.T. Unione Italiana Libero Teatro

Tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione

 

Rassegna Nazionale di Teatro Italiano Premio"Stella d'Oro" Città di Allerona

Compagnie vincitrici  delle passate edizioni:

 

1996

Compagnia Il Teatro dei Picari di MACERATA

Con"Questi fantasmi" di Eduardo de Filippo

 

1998

Gruppo Teatrale Moduloesse di Giovinazzo (BA)

con"Pluto" di Aristofane

 

1999

Compagnia Teatro dell'Accadente di LUCCA

con"La stanza di Veronica" di Ira Levin

 

2000

Compagnia Teatro dell'Accadente di LUCCA

con"Gente di facili costumi" di Nino Manfredi e Nino Marino

 

2001

Compagnia Bretelle Lasche di BELLUNO

con"L'augellin belverde" di Carlo Gozzi

 

2002

Compagnia Bottega San Lazzaro di SALERNO

con"Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta

 

2003

Compagnia Luigi Capuana di Campofranco (CL)

Con"Zizzania" di Pino Giambrone

 

Informazioni

Pro Loco e Comune di Allerona

Tel. 0763/628312 fax 0763/628117

E-mail stelladoro.allerona@tiscali.it  Web www.stelladoro.unn.it  

 

Servizio Turistico Associato dell'Orvietano - Orvieto

Tel. 0763/341772 Fax 0763/344433

 

Prevendita

Ufficio Turistico Allerona

Tel. 0763/628312

 

Libreria Valente

Via Gualtieri, 7/a - Orvieto Tel. 0763/342840

 

Ufficio Informazioni Turistiche Pro Loco

San Casciano dei Bagni (SI) Tel. 0578/58141

 

Centro Visite Riserva Naturale di Monte Rufeno

c/o Torre Julia De Jacopo - Acquapendente (VT) Tel. 800 411834

 

 

Pubblicato il: 28/07/2004

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