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Stamani sfila il Corteo

Unica opportunità per veder sfilare attraverso le vie cittadine i 400 costumi, preziosi come gioielli e irripetibili come opere d'arte, che riproducono con fedeltà il potere civile e la forza militare del libero comune. Quando la città, uscita da una lunghissima "notte", divenne comune potente e rispettabile

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foto di copertina

 di Stefania Tomba

È arrivato, quest'anno con una settimana di ritardo a causa della consultazione elettorale, il giorno del Corteo. Unica opportunità per veder sfilare attraverso le vie cittadine i 400 costumi, preziosi come gioielli e irripetibili come opere d'arte, che riproducono con fedeltà il potere civile e la forza militare del libero comune. Quando la città, uscita da una lunghissima "notte", divenne comune potente e rispettabile.

A dar vita ai costumi, ad "interpretarli", come ama dire Nicoletta De Angelis, direttrice artistica del Corteo, altrettanti personaggi rappresentativi della Orvieto di oggi, legati a ruoli importanti in città, discendenti di famiglie nobili. Molte le novità di quest'anno. Prima fra tutte il recente trasferimento dei costumi dal Chiostro di San Giovanni, che si avvia a diventare definitivamente palazzo del Gusto, alla nuova sede della ex caserma Piave.

L'edizione 2004 tiene stamani a battesimo l'uscita del corteo dalla ex Piave e le variazioni di percorso che ne conseguono. Questo il nuovo tracciato: via Roma, piazza del Popolo, via della Costituente, via Duomo. E qui la seconda ma storica novità, introdotta dal vescovo di Orvieto-Todi, monsignor Scanavino. Il corteo storico, che finora poteva solo attraversare la piazza della Cattedrale, entra in Duomo. Entrerà dalla porta laterale per uscire poi da quella centrale. Una piccola"deviazione" di enorme portata simbolica. Che mette fine alla separazione, ribadita e sostenuta dal predecessore di monsignor Scanavino, tra l'anima religiosa e quella laica della festa. Il corteo proseguirà lungo via Maitani, via Alberici, via Garibaldi, piazza Ranieri, via loggia dei Mercanti, via della Commenda, via Filippeschi, piazza S.Andrea, via di piazza del Popolo, piazza XXIX Marzo, via Montemarte, Corso Cavour, via Duomo, via Soliana, via Postierla, per fare di nuovo ritorno alla ex Caserma.

Dal corteo religioso giunge l'altro segnale di riappacificazione con cui il nuovo vescovo ha saluto la città. Orvieto e Bolsena, unite, e anche profondamente divise, per 741 anni dal miracolo eucaristico celebrato nei festeggiamenti del Corpus Domini, cancellano da quest'anno secoli di rivalità e gelosie attraverso una doppia cerimonia di scambio delle Reliquie. Così come il Sacro Lino è stato portato in processione a Bolsena per le celebrazioni del 6 giugno scorso, stamani Orvieto accoglierà la Sacra Pietra della città sul lago. L'evento si ripeterà ogni 25 anni.

La tradizionale sfilata del corteo storico conclude e rappresenta l'apice della 3 giorni di festeggiamenti riservata quest'anno al Corpus Domini. Le celebrazioni - che in epoca medioevale duravano fino a 15 giorni - hanno preso il via venerdì con spettacoli di musica e giullaria medioevale, per proseguire ieri con la tradizionale staffetta e il corteo della dame. Gli orvietani si sono già affezionati a questa novità introdotta soltanto di recente dalla direttrice artistica. Dame e damigelle, 70 in tutto, contornate da musici e popolani, hanno sfilato per la città in abiti di esclusiva fattura che riproducono fedelmente quelli nobiliari del tempo. L'idea nasce per completare la suggestione medioevale e il clima di festa che si viveva quando in città in occasione dei festeggiamenti arrivavano anche le rappresentanti delle nobili casate feudali del contado. 

Pubblicato il: 19/06/2004

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