Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Palio ricco mi ci ficco

Edizione in grande spolvero. Salgono a quattro i giorni dedicati ai festeggiamenti. E il piatto si arricchisce di nuovi gustosi appuntamenti

Società

foto di copertina

Edizione in grande spolvero quella 2004 del Palio dell'oca. Salgono a quattro i giorni dedicati ai festeggiamenti. E il piatto si arricchisce di nuovi gustosi appuntamenti.

Ieri, in contemporanea con la presentazione ufficiale delle celebrazioni, l'inaugurazione di 3 mostre fotografiche. La"Mostra fotografica del palio dell'Oca 2003" a cura di Orvieto Fotografia e le associazioni dell'Artigianato,"Il mondo equino di Aiken" a cura di Shelly Schmidt, la"Mostra dei Palii: 15 anni di storia".

Novità assoluta di quest'anno anche il mercato delle arti e dei mestieri medievali che si terrà da domani, da Piazza Belisario a Piazza della Repubblica, in occasione del quale gli artigiani conieranno monete, forgeranno armi e strumenti medioevali.

La corsa sarà preceduta, in questa edizione e per tutte quelle che verranno, dalla Cerimonia del Campione. Una investitura in piena regola, in cui 2 dame rigorosamente una di Cava e una di Pistrella, in abiti d'epoca, incaricheranno il loro cavaliere di contrada di vincere la gara.

Domenica la sfida di arco e balestra a cura del Gruppo Armata Medioevale della Città di Amelia. Ma un gruppo di giovani orvietani si è già messo al lavoro e non è detto che dal prossimo anno anche le nuove gare introdotte potranno pregiarsi di essere tutte orvietane.

Orvieto ha sempre avuto una lunga tradizione di feste religiose e civili che, già nel Medioevo venivano di norma celebrate in concomitanza con il carnevale o con qualche avvenimento di particolare rilievo.

Durante questi festeggiamenti era consuetudine effettuare giochi in piazza, durante i quali potevano essere "messi in palio" alcuni dei censi che i Rettori del Comune di Orvieto avevano ricevuto nell'annuale atto di assoggettamento prestato dai rappresentanti dei territori dominati.

I giochi cominciano ad avere regole di svolgimento sin dall'epoca del Libero Comune e trovano successiva istituzionalizzazione anche dopo l'annessione della Città allo Stato Pontificio.  In un documento del 1296 si legge che uno dei  Comuni assoggettati doveva portare "unum palleum quod debet curri pro Comuni Urbevetano"; da diversi documenti ufficiali si ha conferma che nel '400 e nel '500 i giochi non si limitavano al solo palio, ma comprendevano anche la corsa all'anello, la quintana e l'assalto al castello, e dalle "Riformanze" del 1494 abbiamo notizia di una prima "corsa delle oche".

Nel 1561 le autorità comunali deliberarono, per i festeggiamenti di Carnevale di quell'anno, anche l'acquisto di quattro oche per la disputa della "corsa" che avveniva nel modo seguente: i cavalieri partecipanti, lanciati verso due oche appese ad una fune, dovevano afferrare il collo delle bestie fino a staccarne la testa; un inevitabile bagno di sangue consacrava il vincitore.

Al cruento gioco, nel rispetto della cultura cavalleresca dell'epoca, partecipavano anche rappresentanti delle famiglie nobili della Città; è facilmente immaginabile che la popolazione presente potesse finire col parteggiare ora per l'uno ora per l'altro dei cavalieri, dividendosi perciò in fazioni.

Il "palio dell'Oca" vuol rinnovare questa tradizione traendo spunto dal campanilismo che, in Orvieto, ha sempre caratterizzato le opposte fazioni di "Cavaroli" e "Pistrellesi".

La gara prevede l'assegnazione di due riconoscimenti: un "Palio di Contrada", che verrà aggiudicato alla Contrada vincitrice  e un "Paliotto" individuale, che verrà consegnato al cavaliere vincitore assoluto della gara.

 

 

Pubblicato il: 27/05/2004

Torna alle notizie...