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Muore travolto da un furgone

L'uomo, in sella alla sua bicicletta in compagnia di un gruppo di amici, stava pedalando in direzione di Orvieto quando, intorno alle 9,30, per cause ancora in fase di accertamento un furgone nel sorpassarlo lo ha travolto

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Si chiamava Stefano Belli il giovane ciclista di Deruta travolto e ucciso ieri mattina lungo la statale Amerina, all'altezza dell'imbocco del casello autostradale di Orvieto.

L'uomo, in sella alla sua bicicletta in compagnia di un gruppo di amici, stava pedalando in direzione di Orvieto quando, intorno alle 9,30, per cause ancora in fase di accertamento un furgone nel sorpassarlo lo ha travolto.

Una calda giornata primaverile. L'ideale dopo giorni di maltempo per fare una passeggiata in bicicletta insieme a degli amici appassionati alle due ruote.

Ma una fatalità è costata la vita al povero Stefano Belli.

E quando l'autista del mezzo, un cinquantenne orvietano, si è accorto che il corpo dell'uomo giaceva riverso a terra in un lago di sangue era troppo tardi.

A nulla è servita la corsa di soccorritori di un'autoambulanza del 118 che si sono precipitati sul posto e non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso.

Il violento colpo alla testa, e le gravi lesioni riportate dallo sfortunato ciclista lungo tutto il corpo, ne hanno causato la morte.

Una scena raccapricciante quella apparsa ai sanitari del pronto soccorso e agli agenti della polizia stradale di Orvieto intervenuti sul luogo dell'incidente.

Il quarantatreenne era sfigurato, in una pozza di sangue.

La strada statale 448, che da Orvieto conduce a Baschi, non è rimasta bloccata ma ha subìto dei rallentamenti anche a causa delle operazioni di rimessa in funzione della sede stradale effettuate dai vigili del fuoco.

In queste ore gli agenti della polizia stradale - guidati dal comandante provinciale Francesco Falciola - stanno ricostruendo attimo per attimo la dinamica dell'incidente mortale, ascoltando la testimonianza dell'autista e degli altri ciclisti che in gruppo pedalavano verso la Rupe.

Tutti amici di Stefano Belli, tutti animati dalla stessa passione sportiva.

Ancora da stabilire le ragioni che hanno portato il quarantatreenne a perdere l'equilibrio e a cadere dalla sua bicicletta.

Se il furgoncino, procedendo ad elevata velocità, lo abbia urtato provocandone il terribile schianto al suolo.

O se una fatale coincidenza abbia fatto in modo che il ciclista perdesse l'equilibrio proprio nel momento in cui l'orvietano alla guida del furgone lo stava sorpassando.

Queste, che sono soltanto ipotesi, verranno accertate nelle prossime ore dagli agenti della polstrada che stanno portando avanti le indagini.

Pubblicato il: 16/05/2004

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