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Vigneti distrutti dalla grandine

Dalle prime stime si calcola una perdita del settanta ottanta per cento del futuro raccolto

Economia

di Simona Coccimiglio

La grandine mette ko i vigneti di Allerona.

Dalle prime stime si calcola una perdita del settanta ottanta per cento del futuro raccolto.

La grandine che sabato pomeriggio si è abbattuta violentemente sui vigneti della zona ha letteralmente distrutto ettari di terreno destinato a coltivazioni vitivinicole.

Chicchi di grandine come noci che hanno seriamente compromesso la qualità e la quantità di uva che altrimenti sarebbe stato possibile raccogliere.

Agricoltori in agitazione, presso tutte le associazioni di
categoria, preoccupati dalle gravi conseguenze del maltempo che si sono riversate sui loro raccolti.

Pioggia e grandine, nonostante l'arrivo della primavera, sembrano del resto non voler abbandonare il Paese.

E da settimane intere regioni italiane sono messe in ginocchio dalle cattive condizioni del tempo.

Senza contare il progressivo abbassamento delle temperature.

Ma per gli sfortunati coltivatori sono in arrivo altre brutte notizie.

La regione dell'Umbria ha da pochi giorni approvato un regolamento in base al quale nessun risarcimento è previsto per produzioni che, avendo subito un danno"meteorologico", siano stati ritenute potenzialmente"assicurabili".

Oltre il danno la beffa", è il caso di dirlo, per quei produttori alleronesi che messi in ginocchio dalla grandine nel week-end appena trascorso corrono il rischio di non vedersi rimborsato nemmeno un centesimo di euro di quanto hanno perso.

Al momento rimane loro un unica consolazione, quella di stabilire la data a partire dalla quale tale regolamento entri in vigore. 

Intanto le previsioni meteorologiche per prossimi giorni non sono confortanti.

L'attenzione è alta e vigile, tanto presso le associazioni che presso i coltivatori e i produttori di vino.

La grandine è uno degli eventi climatici avversi più temibili per le produzioni agricole anche perché di essi è quella che in maniera più improvvisa e più deleteria influenza negativamente il processo produttivo compromettendo,
sovente, i risultati di una intera annata agraria.

Pubblicato il: 10/05/2004

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