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Vita ed opere di Giancarlo Parretti

Parretti si presenta sul suo sito internet, che vi segnaliamo. Particolarmente amena la lettura della sezione biografica

foto di copertina

di Dante Freddi

Ormai da un paio di mesi Giancarlo Parretti ha iniziato la sua campagna elettorale alla conquista della città e non si è fatto mancare nulla. Manifesti, pulmino elettorale, e, naturalmente, riferimento internet.
Consigliamo di consultarlo, perché è uno strumento utile attraverso cui poter capire il nostro Giancarlo Parretti e valutare con maggiore consapevolezza chi è e cosa propone.

All'indirizzo web www.giancarloparretti.it potrete sapere di lui e dei suoi programmi.
Abbiamo già segnalato tempo fa questo suo mezzo di propaganda e ora ci limitiamo ad alcune brevi riflessioni su una sezione: la biografia. Delle altre ne tratteremo.

 

Sono etrusco, orvietano, ho tremila anni di storia sulle spalle, questa è la mia formazione scolastica, la migliore possibile".

Affermazione tratta da"La biografia" di Giancarlo Parretti edita sul sito ufficiale del medesimo.

Il giovanissimo Giancarlo non concepiva, e non avrebbe mai più concepito nel corso della propria esistenza, di dovere essere pagato senza aver effettivamente prodotto quel reddito".

Questa filosofia fondante del pensiero e dell'opera del Parretti. Conseguenza la decisione, aveva 12 anni, di rifiutare"la paghetta  settimanale che il padre tentava vanamente di prospettargli".

L'agiografo non sa regolarsi nel calibrare il racconto e già nella prima pagina se deborda con la considerazione che"Nei paesi del mondo immuni dall'italica malattia della dietrologia ad ogni costo, nelle laiche terre della più limpida civiltà economica, c'è unanimità nel descriverlo come lavoratore e padre di famiglia, una persona che ha avviato un considerevole numero di attività impiegando migliaia di dipendenti." Tradotto significa:dove nessuno si chiede da dove vieni, tu e i tuoi soldi, il giudizio su Parretti è estremamente positivo.

 

I capitoli in cui è organizzata la biografia del"nostro" segnano i momenti più importanti della sua vita professionale e personale. Sono perle straordinarie in cui l'ignoto estensore racconta di cinema, di editoria, di politica, di arte.

Non credo all'arte come mezzo per acquisire denaro o per innescare speculazioni-sostiene Parretti- la interpreto piuttosto come un piacere personale, quello di possedere il bello, che è anche desiderio di far conoscere agli altri, che magari altrimenti non ne avrebbero la possibilità, quanto di meraviglioso è apparso nel corso della storia e dei secoli alla ribalta del mondo".

Non c'è bisogno di commento.

Nel racconto dello straordinario passato e delle luminose gesta manca qualche passaggio. Delle sue innumerevoli imprese di nessuna si racconta infatti l'esito: che fine hanno fatto le aziende editoriali, cinematografiche, televisive e varie? non c'è risposta, neppure vaga. Tutto passa senza che il lettore voglioso possa sapere dove vanno a finire idee, aziende e soldi.

La conclusione poi è sconfortante.

Nel paragrafo titolato"Il futuro" si racconta che"Giancarlo Parretti ha recentemente ceduto il comando del proprio impero imprenditoriale ai figli, in particolare a Mauro Enrico".

Suona come una minaccia. C'è contenuta la possibilità che si impegni davvero in città e che il suo futuro lo immagini qui, dove partì giovanissimo e dove la sua mancanza è stata sempre sopportata dignitosamente. 

Per avere un'idea più esauriente si consiglia di nuovo ai lettori di connettersi con www.giancarloparretti.it.

Potrebbe sembrare una"marchetta elettorale" ed in effetti lo è, a favore di tutti i suoi avversari.

Pubblicato il: 05/05/2004

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