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Dal Tribunale di Perugia un no al ricorso del sostituto procuratore Anna Maria Grimaldi

Il sostituto procuratore che segue la vicenda Chaos aveva chiesto il ripristino degli arresti domiciliari per alcuni ragazzi. Il Tribunale della libertà ha risposto picche

Cronaca

di Redazione
Il no è arrivato. Erano in molti a pensare che sarebbe stato quello il parere del Tribunale della Libertà. Nello scontro di "visione" sulla vicenda Chaos in atto presso il Tribunale di Orvieto tra il Sostituto Procuratore Anna Maria Grimaldi, ed il Gip Massimo Zanetti, il Tribunale di Perugia ha dato ragione a chi, subito dopo Natale, aveva disposto la diminuzione delle misure di custodia nei confronti dei 26 ragazzi orvietani fermati lo scorso 6 dicembre con le accuse di spaccio e consumo di droga.

Il ricorso al Tribunale della Libertà era stato fatto da Anna Maria Grimaldi perchè ritiene che la misura dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza non basterebbe ad evitare il rischio di reiterazione del reato e quello dell'inquinamento delle prove. Il ricorso non è stato accettato da Perugia.

Sulla vicenda, intanto, la città nel suo complesso comincia a discutere. L'operazione Chaos sembra che abbia scatenato, nei giorni del blitz, un clamore troppo se aragonato ai risultati al momento raggiunti.

Dei 28 ordini di custodia cautelare, infatti, 26 sono quelli andati "a buon fine" e sono quelli che riguardano i giovani orvietani.  Per provvedere al loro fermo, di fatto, è bastato suonare i citofoni delle loro abitazioni, svegliare i ragazzi, farli vestire ed accompagnarli alla stazione dei carabinieri. Per qualcun altro di loro, che è studente universitario, si è dovuta fare semplicemente un po' di strada in più per recuperarlo nella città sede d'Ateneo

I due latitanti, stranieri - che rivestono il ruolo principale all'interno dell'indagine - a distanza di 40 giorni dal blitz restano uccel di bosco.

Pubblicato il: 14/01/2003

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