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Cahos. Dal tribunale della Libertà nessuna nuova anche se i giudici del riesame hanno preso atto della richiesta

Anna Maria Grimaldi aveva chiesto il ripristino degli arresti domiciliari per alcuni dei ragazzi coinvolti nell'operazione Cahos. Nessuna risposta ancora da Perugia. La decisione, forse, lunedì

Cronaca

di Redazione
Non c'è stata alcuna risposta e, al momento, non si sa ancora se la richiesta avanzata dal sostituto Procuratore Anna Maria Grimaldi sarà accettata dal Tribunale per la Libertà. I giudici di Perugia hanno ascoltato le parti e si sono riservati di decidere. Lo faranno, forse, lunedì.

Anna Maria Grimaldi aveva chiesto un ripristino delle misure degli arresti domiciliari per alcuni dei ragazzi coinvolti nell'operazione Cahos. La richiesta è motivata con il rischio di inquinamento delle prove. Prove che, però, subito dopo gli arresti delle 26 persone furono definite consistenti. Fotografie, pedinamenti, intercettazioni telefoniche che - si disse allora - inchiodavano alcuni degli arrestati. Prove che sono già agli atti dell'indagine e che, difficilmente, potranno essere "inquinate".

Certo è che il sostituto Grimaldi non sembra aver gradito la posizione del Gip che, nei giorni precedenti alla fine dell'anno, aveva revocato i provvedimenti cautelari. Intanto è doveroso ricordare che dei 26 orvietani all'epoca arrestati, quasi tutti hanno ormai solo l'obbligo di dimora.

I provvedimento complessivi erano 28. Due soggetti sono latitanti e, a quanto è stato affermato dagli inquirenti, si tratta proprio degli individui più 'pericolosi' che hanno un ruolo fondamentale nella rete di spaccio e consumo individuata dagli investigatori..

Pubblicato il: 11/01/2003

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