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Bombe. Danni di guerra che nessuno paga

Le aziende chiedono il pagamento delle spese sostenute per far brillare gli ordigni bellici rinvenuti tra il '99 e il 2000

Cronaca

di Stefania Tomba

Le aziende chiedono il pagamento delle spese sostenute per far brillare gli ordigni bellici rinvenuti tra il '99 e il 2000.

Dopo tante convocazioni andate deserte, ora l'appuntamento non è più procrastinabile.

Le parti saranno ascoltate nell'udienza fissata per il prossimo 18 maggio presso il Tribunale di Perugia.

I fatti fanno riferimento al rinvenimento in rapida successione, tra il luglio 99 e il marzo-aprile del 2000, di tre ordigni bellici inesplosi (uno in località poggio Capanna tra Allerona e Castelviscardo e due in località Pianlungo) che richiesero l'intervento degli artificieri dell'esercito.

Le operazioni furono coordinate dalla Prefettura di Terni e dal comune di Orvieto.
Sulla base dei suggerimenti degli artificieri in merito all'intervento, poi, le amministrazioni comunali scelsero le ditte per portare a termine le operazioni di messa in sicurezza.

Le fatture vennero subito emesse dalle società e indirizzate alla Prefettura ternana, che in un primo momento avrebbe assicurato di provvedere al saldo delle spese attraverso i fondi del Ministero degli Interni.

Per riservarsi poi, a distanza di qualche mese, di negare il pagamento, tirando in ballo i comuni interessati.

Resta il nodo da sciogliere di chi debba corrispondere i 51 milioni delle vecchie lire alla ditta Biagioli e i 132 alla Socil, importi già fatturati per i quali la aziende hanno, dunque, già anticipato, loro malgrado, il pagamento dell'Iva.

Dovranno rispondere o la Prefettura, in quanto organo periferico del Ministero degli Interni o i comuni, a seconda della qualifica comunale o ultra comunale, come sembrerebbe per il coinvolgimento delle Ferrovie e delle Autostrade, che verrà attribuita all'intervento.

La nuova procedura scattata all'indomani dei rinvenimenti del 2000 prevede, tra l'altro, che il pagamento per le spese di messa in sicurezza venga sostenuto dal Ministero della Difesa che avrebbe, poi, la possibilità di essere rimborsato da quello degli Interni.

Insomma, se la nuova normativa, come è auspicato da più parti, dovesse essere applicata al pregresso, tirerebbero un bel sospiro di sollievo i comuni di Allerona, Castel Viscardo, Ficulle ed Orvieto.

Pubblicato il: 14/04/2004

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