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Via libera dei Ds a Mocio. Le chiavi di Orvieto passano alla Margherita

È stata la direzione del partito, riunita ieri sera nella sezione di Sferracavallo alla presenza del segretario regionale Fabrizio Bracco, a dare l'ok alla candidatura della Margherita.
Le condizione poste dai diesse ed il documento della Segreteria

Cronaca

di Simona Coccimiglio

È stata la direzione dei diesse, riunita ieri sera nella sezione di Sferracavallo alla presenza del segretario regionale Fabrizio Bracco, a dare il via libera alla candidatura di Stefano Mocio a sindaco di Orvieto.

La discussione, a quel che raccontano, è stata molto intensa e lunga, utile per far sopraggiungere la rassegnazione nei diessini orvietani costretti dopo 57 anni a cedere ad un uomo della Margherita la prima poltrona della città del Duomo.

Il segretario regionale ha indicato la strada della "cessione" di Orvieto come l'unica possibile.

A nulla sono servite le proteste dei giorni scorsi, il braccio di ferro di Giuseppe Ricci con i vertici regionali della Quercia per cercare di far passare la candidatura dell'ex senatore contro quella del vice sindaco.

Una prova di forza che il segretario del partito orvietano ha perso e che gli è costata le dimissioni, peraltro già presentate nell'ultimo direttivo, ma respinte dalla direzione di ieri sera.

Ogni decisione interna, dimissioni di Ricci comprese, è stata rimandata al congresso del partito previsto per dopo le elezioni.

Per adesso, le mosse da fare sono altre.

Intanto, dopo il fragoroso incontro con la stampa per annunciare la candidatura di Carpinelli, il segretario dei diesse sarà costretto ad annunciare il contrordine: niente più resistenze, le chiavi di Orvieto spettano alla Margherita.

Dopo l'ufficializzazione dell'appoggio diesse a Stefano Mocio, spetterà al partito di maggioranza far passare la candidatura del vice sindaco tra gli altri alleati della coalizione.

Se la strada si presenta in discesa con i socialisti dello Sdi, soddisfatti della riconferma di Cavicchioli alla presidenza della Provincia, non appare altrettanto semplice con i "cugini" di Rifondazione comunista.

Antoniella e compagni, in contrasto con le scelte dell'Amministrazione sulla gestione dei rifiuti campani, avevano più volte sottolineato nelle ultime settimane il ritardo della coalizione nella scelta del candidato, nell'individuazione di strategie e programmi comuni.

Si era addirittura consumata in seno al partito una spaccatura sulla possibilità di candidare a sindaco un uomo che non provenisse dai diesse.

Starà ora a quest'ultimi far digerire il presidente della Margherita all'intero schieramento.

E se la ricomposizione del centrosinistra su Mocio avverrà, ci sarà finalmente pace tra gli ulivi?.

Ancora una volta tutto dipenderà da Conticelli, ormai l'unico vero nodo rimasto da sciogliere all'interno della Margherita e dello schieramento.

Fino ad ora alla finestra, di fronte all'ufficializzazione di Mocio il capogruppo dei Democratici dovrà prendere una decisione.

Appoggiarne la lista o candidarsi con una propria, probabilmente con l'appoggio di comunisti e verdi.

A meno che non gli si presenti un'altra opportunità destinata a portarlo lontano da Orvieto, magari un assessorato in Giunta provinciale, e da quello stesso Mocio a cui in questi anni ha fatto la guerra.

Le condizioni dettate dai diesse

La direzione dei Democratici di Sinistra di Orvieto non è stata semplice. Ma, se non altro, gli imputati questa volta erano quelli giusti: la segreteria generale. Senza mezzi termini il partito orvietano ha espresso la negatività con cui questa vicenda è stata gestita a livello regionale. Molti gli interventi pesanti contro la segreteria regionale accusata di scarsa capacità politica. Un apparato burocratico - così è stato definito da alcuni - che pensa di rappresentare il nuovo ma che ragiona con vecchi meccanismi. Questo, comunque, il documento sottoscritto che afferma, con chiarezza, che il candidato a sindaco può appartenere anche ad altre forze della coalizione. Ma solo se la coalizione trova unità nell'appoggiare la candidatura. Ed un messaggio forte anche alla Margherita. Può esprimere la candidatura ma deve essere una candidatura che, innanzitutto, sia unitaria al proprio interno. Riusciranno le due anime della Margherita a trovare un accordo? Il candidato a sindaco può essere Stefano Mocio se è in pieno disaccordo con Maurizio Conticelli? O potrebbe essere addirittura un terzo candidato come Fabrizio Cortoni? Insomma, forse il pesce di aprile di Andrea Scopetti e Maurizio Conticelli sembra di più un ballon d'essay: il tentativo di sparare una notizia per comprendere se possa essere una strada più o meno perseguibile

"La Direzione Intercomunale dei D.S. dell'Orvietano, riunitasi il 31.03.2004 per valutare la richiesta avanzata dalla segreteria regionale dei D.S. di riconoscere alla Margherita il ruolo di sindaco della Città di Orvieto,

esprime un giudizio fortemente negativo sul ruolo svolto dal Partito Regionale nell'ambito della gestione degli accordi di coalizione che hanno portato alla necessità di porre a disposizione della coalizione la candidatura a Sindaco di Orvieto, senza tener conto della peculiarità di un territorio in cui il ruolo di guida della coalizione viene riconosciuto ai DS da tutte le forze del Centro-Sinistra, una peculiarità derivante anche dal ruolo che Orvieto e il suo territorio svolge ed ha storicamente svolto in considerazione della sua collocazione geografica e che è decisamente superiore alla sua dimensione demografica, che i necessari equilibri di coalizione, per il ruolo e la funzione riconosciuta dai cittadini alla figura del Sindaco quale propria diretta rappresentanza, andava ricercata su livelli diversi da quelli delle municipalità si dichiara tuttavia disponibile, nel quadro di una ricomposizione unitaria della coalizione su base regionale, provinciale e locale a valutare candidature di altre forze politiche a partire da quella della Margherita a patto che si realizzino tre condizioni fondamentali:

- Affidabilità e coesione totale della coalizione a livello locale
- Tenuta del quadro regionale
- Ridefinizione degli equilibri della coalizione a livello locale riguardanti lo stesso Comune di Orvieto , gli altri Comuni del Comprensorio e gli altri Enti territoriali.

Tali condizioni dovranno essere realizzate e verificate in ambito locale e regionale entro i termini della chiusura del confronto nella maggioranza in Regione.Respinge le dimissioni del Segretario Giuseppe Ricci e riafferma la fiducia di tutto il partito alla sua persona e alla segreteria.

I D.S. di Orvieto ringraziano il compagno Carlo Carpinelli per la disponibilità, la generosità, e la responsabilità che ha garantito a questo partito in passato e in particolare in questa fase e rinnovano la richiesta di un suo impegno per le qualità e le capacità che gli sono proprie per le sfide immediate e future a cui sarà chiamato il nostro partito a cominciare dalla conferma della sua candidatura a sindaco di Orvieto se dovessero venir meno le condizioni essenziali per poter accedere alla richiesta di assunzione di responsabilità a cui siamo chiamati.

I D.S. dell'Unione Intercomunale impegnano tutto il gruppo dirigente locale ad assicurare una forte affermazione del nostro partito, condizione indispensabile per far avanzare e ulteriormente qualificare le politiche economiche e sociali a favore dei cittadini del nostro territorio con particolare attenzione al settore sanitario nelle sue varie articolazioni, impegnando la Regione dell'Umbria a garantire una svolta vera e immediata sulla qualità del servizio fornito ai cittadini.

Così come la Regione dell'Umbria deve risposte chiare a questo territorio su altri temi fondamentali quali la presenza Universitaria ad Orvieto, l'attuazione del piano dei rifiuti e il riconoscimento del ruolo dell'area Orvietana nell'ambito del Patto per l'Innovazione e lo Sviluppo.

Pubblicato il: 01/04/2004

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