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Il business vecchi

L'Umbria è la seconda regione italiana in quanto a età avanzatata dei propri abitanti. L'Orvietano è uno dei comprensori più

Economia

Gli Orvietani ultrasessantacinquenni sono 5.265, il 25.3% della popolazione. Nell’Orvietano è sostanzialmente la medesima situazione.

Tra i 55 anni ed i 64 c’è il 13.2%, 2.752 persone. Insomma, gente con innegabili acciacchi, più o meno palestrati e curati nell’aspetto, ma con prostata ingrossata e metabolismo saltato, ce n’è per 8.017.

Un “target”, direbbero gli esperti di marketing, sufficientemente omogeneo per molte linee di prodotto, esclusi i pannoloni, più adatti ad un’età avanzata, collocabili tra gli articoli di nicchia.

La terza età avanza e costituisce un mercato vasto, fino a pochi anni fa inesistente. La capacità di acquisto è sovente dignitosa, e più lo sarà nel futuro, ma è scarsa la propensione alla spesa, inversamente proporzionale alla tendenza al risparmio. La vecchiaia è vicina e la paura del futuro assillante. Il danaro dà sicurezza, promette autonomia, garantisce assistenza e rende avari.

È anche vero, però, che se esistono negozi specializzati per l’infanzia, destinati a neppure un paio di mila “infanti” tra 0 e5 anni in tutto l’Orvietano, di cui 864 ad Orvieto, il 4.2 della popolazione, non esistono attività commerciali specificatamete rivolte alla terza e quarta età, al di là delle farmacie e delle case di riposo. Se valgono i metodi di analisi del marketing, pur con tutte le correzioni che l’indagine sociologica impone, il business oggi è l’ anziano.

È un soggetto scarsamente analizzato e conosciuto, perché è nuovo nella società e nel mercato. Nasconde la propria età fino oltre settant’anni e che quindi va contattato come un cinquantenne, o giù di lì, ma ha bisogno di prodotti che rispondano ad esigenze di cura della persona, di dignità e di autonomia molto specifiche, spesso sconosciute allo stesso “anziano” e che quindi non costituiscono ancora un bisogno consapevole, ma a cui comunque la struttura commerciale di Orvieto certamente non offre risposta, né in fase di offerta né in quella di esaudimento.

La finestra sul tema “anziani e società”, “anziani e consumi”, “anziani allo specchio”, “anziani al riflettore”, e così di seguito, è aperta, e ci si possono affacciare quanti non sono anziani ma vivono i problemi degli anziani, quanti sono anziani, quanti lo sono ma non lo ammettono, quanti si sentono nell’età d’oro o in sott’ordine in quella d’argento, quanti vivono la seconda giovinezza o comunque si voglia chiamare la vecchiaia, termine bellissimo e zeppo di valori.

Pubblicato il: 16/12/2002

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