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Cibo e musica per fini palati

Una serata straordinaria insieme alla cucina ligure ed alle jazz cover di Danilo Rea e Roberto Gatto

Società

di Giorgio Santelli

Se si dovesse pensare a due artisti che con la loro musica educhino all'ascolto del jazz, il nome di Danilo Rea e Roberto Gatto verrebbero spontanei. Ieri sera, nella splendida cornice del San Francesco, l'appuntamento era con loro due e con la cucina ligure di Levanto. Tanta gente di fuori, pochi orvietani. Quelli che mancavano si sono persi un concerto e dei sapori che andavano ben oltre lo spettacolo offerto dalla tv di stato: Sanremo. Ma si sa, c'è chi nella vita si accontenta.

Chi era ieri al San Francesco non sembrava accontentarsi mai. Nè dei sapori (i maltagliati di castagne al pesto sono stati richiestissimi come il vino doc di Levanto Costa di Mattelun), nè della musica. E' stato l'assessore di Levanto presentato da una Valentina Settimi la cui mise faceva invidia a Simona Ventura, a spiegare come la gente chiusa ligure impara da Orvieto molte cose. E Orvieto, ieri sera, ha imparato a gustare i profumi di Liguria.

Per i presenti poi, dopo l'ouverture di Riccardo Cambri, il concerto di Rea e Gatto. Uno spectaculo spectacular, come quel Moulin Rouge la cui atmosfera è stata rievocata nell'esordio del duo jazzistico italiano. Cover nazionali e internazionali sono state interpretate in chiave jazz. Si è passati attraverso Ennio Morricone, la canzone napoletana (Catarì), successi intramontabili come quelli di Mia Martini (Almeno tu nell'universo), Paolo Conte (Azzurro), Pino Daniele (Napul'è), Gino Paoli (Che cosa c'è). Musica di casa nostra alternata a quella internazionale (Elton John, i Police con "Every break you take" o "Summertime" di George Gershwin, Steve Wonder e "Imagine" dei Beatles). Ed il gusto era anche quello di andare a riconoscere, fin dalle prime note, quale fosse la cover e quali interpretazioni sarebbero state capaci di dare le veloci dita di Rea sul pianoforte.

Insomma, una serata prelibata, da tutti i punti di vista. E anche qualche boutade "Abbiamo preso casa ad Orvieto perché qui cominciamo a starci spesso - hanno affermato". Poi Gatto: "Fateci finire che dobbiamo andare a vedere chi ha vinto Sanremo". E non è un caso che nel bis chiesto a gran voce e rimarcato al microfono anche dal direttore artistico del dinner music Riccardo Stefanini, l'ultima cover - che correva veloce e ironica - è stata per Tony Renis e la sua "quando, quando quando...:" vero tormentone senza fine nel Festival sanremese.

Grosso e Rea torneranno ad Orvieto il prossimo 22 aprile con Gino Paoli. Il jazz al San Francesco torna invece l'8 marzo per festeggiare le donne.

Pubblicato il: 07/03/2004

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