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Fiat, la Borsa scommette su Colaninno. Ma Gm frena

Effetto Colaninno sul titolo Fiat, Sostenuto anche dalle rassicuranti parole di Rick Wagoner, amministratore delegato di General Motors, il Lingotto, in una giornata positiva

Cronaca



 Effetto Colaninno sul titolo Fiat, che non si ferma. Sostenuto anche dalle rassicuranti parole di Rick Wagoner, amministratore delegato di General Motors, il Lingotto, in una giornata positiva ma tutto sommato apatica per piazza Affari (+0,97%), ha guadagnato il 7,29%.

Tanto per farsi un'idea su quanto il mercato stia scommettendo su Roberto Colaninno alla guida del gruppo di Torino basta ricordare un dato: dall'inizio dell'anno e in sole tre sedute Fiat ha messo a segno un balzo del 19,46%, con la quotazione che ha guadagnato ben 1 euro e mezzo, rispetto ai minimi del 2002 (quando il titolo navigava attorno ai 7,70 euro).

Ieri a sospingere il Lingotto, come detto, sono arrivate le dichiarazioni di Rick Wagoner. Da Detroit, dove è in corso il salone dell'auto, il numero uno della Gm ha fatto sapere come la società statunitense intenda continuare la cooperazione a lungo termine con Fiat che sosterrà «in tutti i modi possibili». Wagoner si è astenuto dal commentare le ultime notizie relative alla proposta di Colaninno. «In questo contesto, siamo molto interessati che la Fiat abbia successo nel suo piano di ripresa» - ha sottolineato Wagoner - «e cercheremo di sostenerlo in tutti i modi possibili». «Abbiamo intenzione - ha aggiunto - di continuare a lungo l'attività intrapresa con la Fiat».

Un concetto, quello del sostegno della Fiat ripreso e sostenuto anche da John Devine, che della casa automobilistica di Detroit è il direttore finanziario. «Vogliamo che il rapporto con la Fiat vada avanti», ha detto John Devine. «Stiamo cercando di capire come giungere a una svolta. Crediamo fermamente che il marchio Fiat sia forte, come in passato, e che possa esserlo nuovamnete anche n futuro.Crediamo che raggiungerà un punto di svolta».

Sul piano che Colaninno potrebbe presentare ancora bocche cucite. «Non abbiamo avuto nessun contatto ufficiale né informale con Colaninno», ha ancora aggiunto Devine. Era stato il Wall Street Journal a parlare di contatti fra Colaninno e Gm, indiscrezioni non commentate da Fiat e smentite dalla stessa casa statunitense. «I dettagli del piano - aggiungeva il quotidiano americano - saranno chiariti probabilmente nel corso della settimana».

Fonti vicine alla casa di Detroit ritengono che, in ogni caso, Colaninno «non potrebbe avere grandi possibilità di manovra dal momento che la società americana è ancora intenzionata a contrastare ogni mossa che possa forzarla a comprare il resto della Fiat». Come è noto Gm detiene il 20% di Fiat Auto mentre Fiat ha un'opzione di vendita (put) che potrebbe obbligare la casa di Detroit a acquistare il restante 80% nel 2004.

Comunque, ora l'attenzione sulla Fiat si sposta sull'incontro di domani tra le quattro banche creditrici (San Paolo, Banca Intesa, Capitalia e UniCredit). All'ordine del giorno, lo stato di attuazione del piano di risanamento rispetto agli obiettivi fissati a luglio. Ma non solo. La riunione era stata fissata prima che Colaninno mostrasse interesse a un piano di intervento per la Fiat. Ed è sicuro che i quattro istituti si confronteranno anche sulla posizione da assumere nei confronti dell'imprenditore mantovano.
Intanto, oggi riparte la fabbrica Fiat di Cassino dopo la pausa natalizia, e riprende anche l' attività sindacale. Il coordinamento del comitato dei cassintegrati ha indetto per venerdì alle 9 nella sede del Comune di Piedimonte San Germano un'assemblea di lavoratori della Fiat e delle aziende terziarizzate.

Pubblicato il: 06/01/2003

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