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Grande successo per le città del 'buon vivere'. Sofia Loren mette su casa a San Venanzo

Orvieto e l'Orvietano tra le città dove gli Italiani vorrebbero vivere e dove i vips si installano.Ultimo prezioso acquisto Sofia Loren. Ma c'è un pericolo

Cronaca

di redazione

Per gli italiani ''piccolo è bello''.
Basta allo stress ed all' inquinamento dei grandi centri urbani, si preferisce una dimensione più umana.
Lo dimostrano i dati dell' ultimo censimento, rilevati dall' Istat, che indicano un incremento di popolazione nei centri più piccoli ed un calo in quelli più grandi. Negli 8.101 comuni italiani, a fronte di un calo complessivo di residenti pari allo 0,8%, si registra un incremento di abitanti pari al 3,9% nei comuni compresi tra i 5.000 ed i 20.000 residenti. Di segno opposto è l' andamento nei comuni con oltre 50.000 abitanti, dove si è registrato un decremento di popolazione del 2,5% nelle citta' con popolazione compresa tra i 50.000 ed i 100.000 abitanti e del 7,8% nelle città con oltre 100.000 abitanti.
La crescita demografica dei centri medio piccoli, rileva l' Istat, si accompagna ad una progressiva riscoperta della dimensione locale ed alla valorizzazione delle sue specificità.

È comprensibile che in una zona come l'Orvietano, dove questa cultura è radicata, dove la dimensione umana è rispettata e valorizzata, vengano ad abitare, a San Venanzo, vip come Sofia Loren, che siamo onorati di ospitare.
Ma bisogna prestare attenzione che l'equilibrio non si rompa, che non avvenga come nella Bassa Toscana, dove, acquistato tutto dai cosiddetti vips, quella condizione che aveva caratterizzato la qualità della vita si è rotta, forse irrimediabilmente.
Pienza e tutta la Val d'Orcia sono esempi emblematici.

Ad interpretare questo modo del vivere secondo i ritmi i naturli del tempo e a promuoverlo c'è 'Cittàslow'.
La recente nascita della rete internazionale di città, identificata col marchio 'Cittaslow', le citta' del buon vivere, va in questa direzione. Gli enti locali che aderiscono a questo movimento (50.000 abitanti la soglia massima) perseguono obiettivi condivisi i cui valori si ispirano alla qualità dell' accoglienza, dei servizi, dell' ambiente e della buona cucina, offrendo un' alternativa alla cosiddetta 'fast life' delle grandi città.
Al momento i comuni certificati 'Cittaslow' sono 28, tra cui Ovieto, quelli in fase di certificazione sono 13, mentre gli aspiranti sono attualmente 12.

Nelle strategie di sviluppo di questi centri assume un ruolo centrale il patrimonio ambientale e storico-culturale che caratterizza l' identità di un luogo e rappresenta una sua importante risorsa. Le Cittaslow si impegnano ad adottare una politica infrastrutturale che sia una valorizzazione del territorio e che garantisca a tutti i cittadini di poter fruire agevolmente ed attivamente degli spazi urbani. Questi obiettivi sono perseguiti concretamente attraverso l' adeguamento architettonico delle infrastrutture urbane, la valorizzazione delle aree verdi, il potenziamento o la creazione di servizi che migliorino la qualità degli spostamenti nell' area comunale e contestualmente migliorino il rapporto tra cittadino ed istituzioni locali. Le Cittaslow devono inoltre impegnarsi in una politica ambientale che preveda interventi di riqualificazione del territorio, di valorizzazione delle risorse, un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell' ambiente e del tessuto urbano. Il movimento si propone poi l' obiettivo di incentivare la produzione e l' uso di prodotti alimentari ottenuti con tecniche naturali e compatibili con l' ambiente, contrastando il consumo di prodotti transgenici.

Pubblicato il: 07/01/2003

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