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La Provincia di Terni applica la massima aliquota RC auto

Nota di UILFPL Terni. E' quanto emerge da un monitoraggio effettuato dalla UIL nazionale che ha esaminato le aliquote dell'imposta in 90 Province

di UILFPL Terni

La Provincia di Terni è tra quelle che, nel biennio 2010-2012, hanno aumentato al massimo l'imposta provinciale RC auto. A differenza della Provincia di Firenze dove quest'anno l'imposta diminuisce dell'1%, mentre la Provincia di Roma mantiene l'aliquota base  al 12,5%.

E' quanto emerge da un monitoraggio effettuato dalla UIL nazionale che ha esaminato le aliquote dell'imposta in 90 Province.

Nel 2012, tale imposta aumenterà a livello nazionale mediamente dell'1,5% rispetto allo scorso anno, e del  2,6% rispetto al 2010, anno di esordio della facoltà delle Province di apportare aumenti o diminuzioni delle aliquote dell'imposta della RC Auto (3,5%), come stabilito dal Decreto sul federalismo fiscale.

L'imposta RC Auto da sola, con oltre  1,8 miliardi, rappresenta il  40,9% del totale delle entrate da tasse e tributi delle Province che ammontano ad oltre 4,4 miliardi di euro. Tali tasse si aggiungono agli aumenti dei premi assicurativi decisi dalle compagnie.

Se prendiamo a campione le Provincie che come quella di Terni hanno aumentato al massimo l'aliquota (64 Province) l'incremento è di 22 euro pro capite, con un esborso totale medio di 124 euro.

Tornando alla Provincia di Terni viene applicata l'aliquota massima del 16 con la maggiorazione, nel biennio 2010-2012, più alta consentita (3.15%). L'aliquota applicata dall'Amministrazione Polli è decisamente più alta di quella media nazionale (+0.9%).

Per fare qualche confronto con le Provincie del Centro: a Perugia l'aliquota applicata è come quella di Terni (16) ma a Viterbo, Siena, Roma, Pisa, Pistoia, Macerata, Livorno, L'Aquila, Isernia, Grosseto, Frosinone, Ascoli Piceno, Latina, Lucca è decisamente più bassa (12,5).

"L'Amministrazione Polli, commenta Gino Venturi segr. UILFPL,  ha preferito aumentare la tassazione locale che grava sia sui cittadini che sulle attività economiche invece di ridurre le spese non necessarie come quelle del direttore generale, del dirigente capogabinetto, di un paio di assessorati. Non è questa la strada per andare in paradiso!"

Pubblicato il: 20/04/2012

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