Servizi sociali. I tagli del Comune di Orvieto sono 'gravi nel merito e nel metodo'
Nota della CGIL in merito alla riorganizzazione del sistema di sicurezza sociale comunale
Riceviamo da CGIL Camera del Lavoro di Orvieto e pubblichiamo
Lo scarno comunicato stampa con il quale l'Amministrazione Comunale di Orvieto informa della scelta di procedere, in ragione dei tagli ai trasferimenti, alla riorganizzazione del sistema di sicurezza sociale comunale a cominciare dal taglio di alcuni servizi a domanda individuale come il trasporto di anziani non autosufficienti, emodializzati e disabili è grave nel merito e nel metodo.
La CGIL da ormai oltre tre anni denuncia che il progressivo taglio ai trasferimenti agli enti locali avrebbe prodotto il ridimensionamento e/o il taglio dei servizi in particolare di quelli sociali che hanno visto una riduzione del 90% dei trasferimenti statali e l'azzeramento del fondo nazionale per la non autosufficienza colpendo, in un momento di grave crisi economica, chi è più debole anziani, disabili e famiglie in condizioni di disagio economico.
Per questa ragione la CGIL, oltre ad aver promosso numerose iniziative di mobilitazione a livello nazionale e territoriale, ha chiesto con insistenza alle Autonomie Locali di unire le forze per tentare di ripristinare almeno una parte dei tagli che sono intervenuti in questi anni ma ha anche chiesto che qualsiasi intervento di rimodulazione dei servizi fosse partecipato con le parti sociali al fine di contenerne gli effetti negativi sui cittadini più deboli.
Anche nella nostra provincia CGIL, CISL e UIL hanno inviato a fine 2011 una richiesta di incontro a tutti i sindaci, compreso quindi il Sindaco di Orvieto, sulla ipotesi di bilancio 2012 con la quale si chiedeva una partecipazione preventiva ed effettiva sulle scelte che le amministrazioni si apprestavano ad assumere nella consapevolezza che le ristrettezze di bilancio avrebbero potuto produrre effetti negativi sulla quantità e qualità dei servizi oltre che sul livello di tassazione locale.
Anche per questa ragione la scelta di mettere mano al sistema di welfare comunale senza alcun confronto è grave perché, pur in presenza di risorse scarse, si possono e si devono fare scelte di priorità che tutelino le categorie più svantaggiate e che tengano conto delle ricadute occupazionali che ne possono derivare.
E' inoltre essenziale che ci sia al più presto un confronto anche con l'Ambito Sociale perché si possa, in quella sede, avere cognizione delle reali ricadute dei tagli sui servizi sociali gestiti in forma associata e sulla quota sociale di spettanza comunale.
Pubblicato il: 17/04/2012