Muamba, Bovolenta, Morosini storie diverse di un arresto cardiaco nello sport agonistico. Azzurra Ceprini Orvieto esprime il dolore di una società da dieci anni impegnata sul campo alla lotta all'arresto cardiaco nello sport
La strada intrapresa di defibrillatori ed esperti in rianimazione cardiopolmonare è quella giusta
di Giampiero Giordano, presidente Azzurra Ceprini Orvieto e Orvieto cittacardioprotetta, cardiologo
Di arresto cardiaco non rianimato o non rianimabile si muore di morte improvvisa. Così è stato per Bovolenta colto da arresto cardiaco mentre giocava la sua ennesima partita di pallavolo. Così è stato per Morosini colto anche lui da arresto cardiaco in campo. Così non è stato per Muamba, giovane centrocampista, colto da arresto cardiaco mentre con la maglia del Bolton giocava la partita dei quarti di finale di Coppa d'Inghilterra contro il Tottenham. Ci è dispiaciuto tantissimo per la morte di Vigor Bovolenta, come ci è dispiaciuto per la morte di Mancini, altro uomo di sport, come ci dispiace per quel numero enorme (in Italia 70.000 ogni anno) di persone che sono colpite da arresto cardiaco e muoiono senza che se ne sappia nulla visto che non sono tanto famosi da andare sulle pagine dei giornali. Ci emoziona la storia di Muamba che soccorso in campo con un timidissimo approccio dai soccorritori che si sono trovati di fronte ad una cosa che non avevano mai pensato di dover affrontare o che speravano di non dover mai affrontare. Guardate il filmato. Non si nasce eroi. Lo si può diventare nel momento del bisogno. Sul prato del campo inglese si è vissuto un momento di grandissima emozione. Muamba è stato sottoposto a massaggio cardiaco, è stato fatto respirare, è stato sottoposto a defibrillazione con un defibrillatore disponibile. Il pubblico voleva un solo risultato. Il cuore è stato fermo per sette o otto minuti. Il cervello ha sofferto per il ridotto afflusso di sangue ma non è stato raggiunto quel catastrofico limite dei dieci minuti dove tutto sarebbe finito. Ora sta bene. Ci commuove Morosini , immortalato da riprese di straordinaria durezza visto che sembra evidente la gravità di quanto gli sta accadendo e la sua voglia di giovane che vuole vivere e non vuole cadere a terra come non era caduto a terra dopo tutte le disgrazie sofferte dalla sua famiglia. Poi tutti a dire di tutto, anche l'ovvio e lo scontato, sulla necessità di idoneità sportive sempre più approfondite e della necessità della prevenzione. Tutto giusto, tutto molto giusto. Ma garantiamoci tutto il possibile visto che non sempre tutto fila per il verso giusto. Aumentiamo la cultura della rianimazione cardio-polmonare, aumentiamo la diffusione dei defibrillatori, alleniamoci anche al trattamento dell'arresto cardiaco. Sono anni che la Cestistica Azzurra Orvieto partecipa al programma "Orvieto cittacardioprotetta" istruendo atlete ed allenatori alla rianimazione cardiopolmonare fino alla defibrillazione. Sono tante le atlete che in Azzurra hanno partecipato ai corsi di laico rianimatore di primo soccorso. Speriamo che abbiano continuato a ripeterli come segno di grande altruismo. Abbiamo analizzato in dieci anni di esperienza sul campo tutti i defibrillatori in commercio e abbiamo fatto le nostre scelte e soprattutto abbiamo cercato non averli disponibili solo in occasione della partita della prima squadra. Ma i casi a esito fausto, seppure molto rari, indicano che la strada intrapresa di defibrillatori ed esperti in rianimazione cardiopolmonare è quella giusta.
Pubblicato il: 16/04/2012