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Nella prima fase di recupero delle tombe di Cannicella grazie al lavoro di studenti USA

Si tratta di un passo avanti nella valorizzazione del patrimonio archeologico della città. Il prossimo passo sarà l'apertura del santuario a valle, con fondi della Fondazione CRO  - programmata per la mattina di venerdì 20 - e quella della Grotta dei Tronchi Fossili, recupero con illuminazione e pannellature didattiche reso possibile dal contributo del Lions Club di Orvieto, per il pomeriggio del giorno seguente, 21 aprile, alle 17:30

foto di copertina

di Caludio Bizzarri

Qualche giorno fa, anche se il tempo non ha esattamente appoggiato l'iniziativa, una parte della necropoli di Cannicella è stata ripulita dalla vegetazione che era cresciuta negli anni. Questa prima fase, è stata resa possibile dalla collaborazione fra Soprintendenza per i beni Archeologici dell'Umbria, Comune di Orvieto/PAAO e University of Arizona. Sono infatti stati gli studenti di questo ateneo che hanno materialmente effettuato l'operazione di ripulitura, sotto la guida del prof. Claudio Bizzarri, direttore del PAAO. La letteratura archeologica ottocentesca documenta l'esistenza di numerosi tratti di necropoli, più e meno estesi, alle falde meridionali della rupe di Orvieto, dei quali gli unici mantenuti in vista sono quelli dell'area di Cannicella. Nel 1977 sono venuti alla luce anche i resti della tomba di Avile Katacina che in passato ha senz'altro subito danni a causa di frane e smottamenti di terreno. Al di sopra dell'architrave, in grafia e lingua etrusca, da destra verso sinistra, è inciso Mi Aviles Katacinas, che significa "io sono (la tomba) di Avile Katachina". La supposta origine celtica del defunto fornisce un contributo alla comprensione della composita formazione della popolazione arcaica di Velzna, offrendo al contempo un'importante conferma alla presenza di Galli nella penisola almeno due secoli prima del sacco di Roma. Lo studio del corredo ha suggerito una datazione compresa tra il 600 e il 575 a.C., cosa che testimonia l'arcaicità di un modello architettonico che troverà ampio seguito nelle necropoli orvietane, in questo monumento ancora segnato da irregolarità strutturali e non ancora affinato in quanto a tecnica costruttiva.

Si tratta di un passo avanti nella valorizzazione del patrimonio archeologico della città, in un momento che di certo ostacola risorse significative ad attività culturali; ed infatti l'operazione è stata possibile proprio tramite la concertazione di più enti. Il prossimo passo sarà l'apertura del santuario a valle, con fondi della Fondazione CRO  - programmata per la mattina di venerdì 20 - e quella della Grotta dei Tronchi Fossili, recupero con illuminazione e pannellature didattiche reso possibile dal contributo del Lions Club di Orvieto, per il pomeriggio del giorno seguente, 21 aprile, alle 17:30.

Nella foto le tombe di Cannicella prima e dopo l'intervento di pulitura

Pubblicato il: 15/04/2012

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