Pizzo mezzo assessore. Una situazione non più sopportabile
Se Pizzo assumesse l'incarico di assessore al Bilancio dovrebbe dimettersi da consigliere. E allora non si sa come va a finire. Dietro di lui c'è Gionni Moscetti, titubante, e poi Cristina Calcagni. Il tutto mentre i conti del preventivo 2012 non ne vogliono sapere di tornare
ORVIETO - Torna il nodo Pizzo. La questione viene sollevata ciclicamente ogni sei mesi circa, ma stavolta il consigliere delegato al Bilancio avrebbe lanciato un ultimatum. Piergiorgio Pizzo (Udc) che praticamente da tre anni svolge le funzioni di assessore al posto del manager Maurizio Romiti, perennemente assente tra impegni di lavoro e ultimamente anche personali, rivendicherebbe le deleghe al Bilancio. I mal di pancia però nella maggioranza non sono pochi e c'è chi avrebbe addirittura messo un veto categorico. Le dimissioni da consigliere di Piergiorgio Pizzo (Udc eletto nelle liste di Orvieto libera) aprono, per altro, scenari incerti. In base alle preferenze espresse alle amministrative del 2009 entrerebbe infatti in consiglio Gionni Moscetti. L'Udc perderebbe rappresentanza in consiglio? Non è detto, dipenderà dalla scelta del consigliere che, secondo i rumors, non sarebbe affatto scontata. Ma il dubbio ancora più grosso è che Moscetti, nel tira e molla tra Udc e Orvieto libera, potrebbe anche rinunciare allo scranno in consiglio comunale e allora sì che lo smacco sarebbe clamoroso. Perché ad entrare in consiglio, in questo caso, sarebbe addirittura l'ex braccio destro del sindaco oggi sua spietata oppositrice, Cristina Calcagni. Con l'effetto che la maggioranza perderebbe un consigliere. Il nodo "Pizzo" però - a dispetto delle mille difficoltà - va sciolto. O forse sarebbe meglio definirlo il nodo Bilancio, visto che il problema principale è che l'assessore Romiti non se ne può occupare e il consigliere delegato Pizzo avrebbe lamentato di non potersene occupare più in queste condizioni. Insomma, assessore al Bilancio cercasi? Sembra proprio di sì. Il tutto mentre i conti del preventivo 2012 non ne vogliono sapere di tornare. Tra incertezze sull'Imu, tagli e aumenti dei costi dei servizi e le preoccupazioni su vendite e vicende giudiziarie inerenti i derivati. Intanto, a giugno scadono i sei mesi al termine dei quali Orvieto libera, ma non solo, attende il sindaco per la verifica degli impegni assunti a dicembre. Si è mosso per la verità ben poco.
Pubblicato il: 07/04/2012