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La Regione Umbria chiede a governo stato emergenza idrica

L'obiettivo è attivare le azioni necessarie a mitigare gli effetti che la mancanza di precipitazioni ha sugli approvvigionamenti idropotabili, sull'irrigazione e sulla tutela ambientale.  A marzo 2012 si è inoltre verificato un deficit superiore all'83 per cento, equivalente a circa 59 mm di precipitazioni in meno

La Giunta regionale dell'Umbria, su proposta degli assessori all'ambiente, Silvano Rometti, e all'agricoltura,  Fernanda  Cecchini,  ha richiesto al Governo lo stato di emergenza idrica, con l'obiettivo di attivare le azioni necessarie a mitigare gli effetti che la mancanza di precipitazioni ha sugli approvvigionamenti idropotabili, sull'irrigazione e sulla tutela ambientale.

    In Umbria la crisi idrica si è accentuata lo scorso agosto,  facendo registrare una carenza di precipitazione mensile del 90 per cento in meno. A marzo 2012 si è inoltre verificato un deficit superiore all'83 per cento, equivalente a circa 59 mm di precipitazioni in meno. L'attuale deficit è del 61 per cento rispetto a quanto piove mediamente, il ché si traduce in circa 314mm di pioggia in meno su tutto il territorio regionale rispetto al precedente anno ideologico.

   "Una situazione preoccupante - hanno detto Rometti e Cecchini - che la Giunta regionale intende affrontare per tempo attivando, insieme agli altri soggetti interessati, tutte le misure più idonee ad evitare possibili e più pesanti criticità. Il perdurare di questo stato di crisi idrica, che si presenta peggiore di quelle del 2002 e del 2005,  potrebbe creare già dai prossimi mesi una situazione insostenibile non solo per l'approvvigionamento idropotabile, ma anche per tutte le attività economiche produttive che si basano sulla risorsa idrica, con particolare riferimento all'agricoltura".

   Attualmente in Umbria  soffrono la siccità  fiumi, falde, invasi e sorgenti, con valori notevolmente al di sotto delle medie stagionali. Il Lago Trasimeno  ha raggiunto i meno 91 cm rispetto allo zero idrometrico e l'invaso di Montedoglio ha attualmente un volume utile di 28 milioni di metri cubi, mentre molti fiumi hanno portate inferiori al minimo vitale.

  Intanto già il 5 aprile, per fare il punto della situazione e  valutare le prime misure operative per fronteggiare  la crisi Rometti e Cecchini hanno riconvocato la "cabina di regia"  di cui fanno parte le Province di Perugia e Terni, gli ATI e le associazioni di categoria degli agricoltori.

Pubblicato il: 05/04/2012

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