Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA ALL'UNANIMITÀ LA MOZIONE BUCONI (PSI) - GALANELLO (PD) SUGLI STANZIAMENTI PER I LAVORI DI CONSOLIDAMENTO

Intervento nel dibattito del consigliere Galanello

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità (21 sì) la mozione  Buconi (Psi) - Galanello (Pd) incentrata sulla richiesta di  interventi "mitigare il rischio idrogeologico per la Rupe di Orvieto ed  il Colle di Todi e garantire la prosecuzione delle attività di  monitoraggio, di manutenzione delle opere realizzate". Il documento è  stato votato anche dalle opposizioni a seguito della disponibilità della  Regione, manifestata dalla presidente Marini, a contribuire con risorse
proprie agli stanziamenti necessari.

Intervento nel dibattito del Consigliere Fausto Galanello

E' passato un anno dalla presentazione, insieme al collega Buconi, di questa MOZIONE sulle emergenze e criticità idrogeologiche che interessano le due città, o per meglio dire la Rupe di tufo ed il Colle argilloso su cui poggiano Orvieto e Todi.

Un anno che, se da una parte ha visto lo stanziamento da parte della Regione Umbria di oltre un milione di euro per interventi di manutenzione ordinaria e di sostegno all'attività di monitoraggio in capo ai Comuni, ha visto anche il presentarsi di alcuni fenomeni di dissesto più o meno gravi (per la Rupe di Orvieto: piccole frane, infiltrazioni d'acqua, movimenti in profondità degli strati argillosi, ecc,) che richiedono interventi straordinari per importi molto al di sopra delle possibilità finanziarie in capo alla Regione e, ovviamente, dei Comuni.

 

Sono trascorsi circa 35 anni dalla prima legge speciale per la salvaguardia delle due città (la L. 230 del '78) ed una ventina dalla fine dei lavori.

 

Tale legge, successivamente rifinanziata con la legge 242/97, ha consentito la messa a punto di un quadro generale degli interventi necessari  alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei due centri storici e quindi la realizzazione delle opere di consolidamento e mitigazione del rischio idrogeologico ed il restauro dei beni culturali affrontando in modo organico i problemi del dissesto, dell'accessibilità dei centri e della riqualificazione delle principali emergenze architettoniche e archeologiche.

 

Le leggi speciali hanno messo a disposizione risorse finanziarie importanti (243,8 milioni di €) ma va anche dato atto al lavoro della Regione e delle due Amministrazioni Comunali per gli ottimi risultati conseguiti che, ancora oggi, segnano l'esperienza del consolidamento di Orvieto e Todi come un esempio nel mondo in materia di mitigazione del rischio idrogeologico.

 

Per quanto riguarda Orvieto, gli interventi effettuati hanno riguardato  il consolidamento della parete tufacea per l'intera circonferenza della rupe, sono state consolidate le cavità interne all'ammasso che all'epoca risultavano a maggior rischio, sono state realizzate opere per la riduzione delle infiltrazioni, il controllo e la regimazione delle acque superficiali e profonde; è stato recuperato e rinnovato il camminamento storico di accesso dalla parete nord, detto di Porta Vivaria e si è realizzato un percorso meccanizzato recuperando ed adeguando un vecchio cunicolo etrusco/romano cha parte dal parcheggio del Campo Boario e giunge all'interno del centro storico.

 

Altrettanto imponente è stato il complesso degli interventi di consolidamento e restauro di prestigiosi edifici e beni storico/monumentali e di siti archeologici curati dal Ministero per i Beni Culturali per il tramite delle Soprintendenze locali.

 

Non meno importante la strumentazione di controllo e monitoraggio per un'attenta e costante manutenzione sulle aree e sugli interventi effettuati, anche al fine di controllare nel tempo l'efficacia degli stessi.

 

 

Gli interventi realizzati con le Leggi Speciali, hanno però lasciato alcuni problemi aperti legati a nuove zone e strutture dove si sono nel frattempo manifestati od aggravati dissesti e dove non si è mai intervenuti, in quanto all'epoca degli interventi sopra menzionati si presentavano a minore rischio.

 

Inoltre, anche il venire meno in questi ultimi anni (sempre per quanto riguarda Orvieto) dell'attività di controllo e monitoraggio a carico del Comune, ripristinata solo di recente dietro l'allarme di alcuni crolli superficiali, e comunque la mancanza di risorse necessarie anche per la manutenzione ordinaria, stanno seriamente mettendo a rischio anche parte dei lavori realizzati.

 

Oggi l'Osservatorio per il monitoraggio della Rupe è, come dicevo, di nuovo in funzione, seppur con strumentazione obsoleta quando addirittura parzialmente funzionante o distrutta.

 

 

Come ho già detto, i recenti fenomeni franosi dei mesi scorsi sono state in realtà piccole cose al di là del clamore e dell'allarme prodotto, ciononostante Orvieto ha invece fenomeni seri di dissesto in atto, movimenti degli strati argillosi alla base della Rupe  che hanno anche danneggiato la strumentazione di monitoraggio esistente e nuove infiltrazioni di acqua nelle cavità interne. Si tratta delle zone classiche di dissesto del Crocifisso del Tufo e di Cannicella, e del perimetro Sud-Orientale.

 

 

Occorre quindi, come viene chiesto nella MOZIONE, aggiornare il quadro dei fabbisogni necessari per il completamento degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Rupe di Orvieto ed il Colle di Todi, come dettagliato dal collega Buconi in presentazione della mozione, e garantire la prosecuzione delle attività di monitoraggio e di manutenzione delle opere realizzate.

Cè già un documento del 2006, redatto congiuntamente dalla Regione Umbria e dai Comuni di Orvieto e Todi dove, descrivendo le necessità residue per Orvieto e Todi, dopo gli interventi di consolidamento, si prevedevano ulteriori finanziamenti necessari, stimati all'epoca in 26.500.000 €, per ciascuno dei due comuni, oggi rideterminati in € 15.485.000 per le due città, in considerazione degli interventi assolutamente urgenti e necessari.

 

Altro aspetto è quello del patrimonio storico artistico e, anche qui, vanno individuati gli interventi necessari per la completa salvaguardia e valorizzazione dei Beni culturali presenti nelle due città. Per Orvieto assume particolare rilievo la necropoli etrusca e l'intero patrimonio archeologico, oltre al Pozzo di S.Patrizio e la Fortezza dell'Albornoz che, oltre a presentare delle rilevanti criticità, costituiscono un punto di forza per il rilancio turistico della città e del Comprensorio.

 

E' evidente che l'entità delle risorse necessarie ad affrontare anche le sole emergenze, non sono oggi nella disponibilità della Regione e men che neno dei Comuni. Necessità pertanto rappresentare al Governo nazionale l'esigenza di rifinanziamento della legge speciale 545/1987 per il consolidamento di Orvieto e Todi, assegnando alla Regione le risorse necessarie al completamento degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, al prosieguo delle attività di manutenzione e monitoraggio, indispensabili per il mantenimento delle condizioni di sicurezza e la verifica dell'efficacia nel tempo delle opere realizzate.

 

E' chiaro che non basta questa mozione né un atteggiamento meramente rivendicativo, ai vari livelli. Sappiamo quale è il quadro generale di difficoltà finanziarie in cui si dibatte il Paese e, di conseguenza, le enormi difficoltà nell'attivare finanziamenti anche a fronte di grandi emergenze.

 

Credo occorra, partendo da questa discussione, riattivare un'azione sinergica con i Comuni di Orvieto e Todi per una nuova fase di progettazione che, dal consolidamento, punti a ridisegnare un percorso ed un processo di crescita e di sviluppo delle due comunità, facendo proprio leva sul patrimonio culturale ed ambientale, sulla qualità della vita e sulle eccellenze delle produzioni locali. Dovremmo, insomma, ripercorrere quello che negli anni '80 e '90 ha rappresentato per la mia città il Progetto Orvieto, determinando, parallelamente ai lavori delle leggi speciali, un insieme di progetti ed azioni, di iniziativa pubblica ma anche di stimolo ed impulso al sistema economico locale, determinando una lunga fase di sviluppo e di crescita di quel territorio.

 

Insomma, credo che i nuovi interventi finanziari che chiediamo per Orvieto e Todi, non possono non stare dentro un nuovo progetto ed una nuova idea, appunto di crescita e di sviluppo delle due realtà, facendo anche tesoro dell'esperienza e, perché no, anche degli errori compiuti in passato. Solo così daremmo forza alle richieste verso il Governo e, comunque, solo con questa impostazione potremmo dare il massimo valore alle risorse che riusciremo ad attivare  che, difficilmente, potranno essere quelle del passato e, comunque, adeguate alle necessità dichiarate.

 

 

Pubblicato il: 30/03/2012

Torna alle notizie...