Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Anche Orvieto ha la sua mensa Caritas

Il centro di accoglienza "Abramo" di via Clementini aprirà sabato, dopo un paio di anni di lavori e inciampi burocratici ed economici. A fronte di un crescente aumento delle povertà - dal 2006 ad oggi i poveri ad Orvieto sono aumentati del 40%

ORVIETO - A due anni dall'apertura a Todi, anche Orvieto ha la sua mensa Caritas. Il centro di accoglienza "Abramo" di via Clementini aprirà sabato, dopo un paio di anni di lavori e inciampi burocratici ed economici. La mensa fornirà una ventina di pasti al giorno, tarando poi via via il servizio sulla base delle richiese che si presenteranno. Secondo dati recenti, si recano infatti agli sportelli della Caritas orvietana in cerca di un aiuto, per viveri o alimenti, una media di quindici persone al giorno. Più in generale nel 2010 la diocesi di Orvieto-Todi ha aiutato 93 famiglie tramite il Fondo di solidarietà che mette a disposizione 500 euro al mese per un triennio, per quei nuclei familiari che vivono situazioni di disagio e non hanno altri aiuti. La mensa è un ulteriore progetto che si concretizza. Alla sua realizzazione hanno contribuito le offerte alle comunità ecclesiali, i fondi dell'otto per mille, il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Ma anche le somme, grandi e piccole, che sono arrivate da associazioni e iniziative di beneficenza. I Comuni, da questo punto di vista, invece, latitano abbastanza. A fronte di un crescente aumento delle povertà - dal 2006 ad oggi i poveri ad Orvieto sono aumentati del 40% - i Comuni di Orvieto e comprensorio non erogano contributi alla Caritas. Solo Fabro lo fa regolarmente, mentre il Comune di Orvieto da quattro anni non versa un euro. La mensa - uno dei progetti che il vescovo emerito Giovanni Scanavino aveva avviato e fortemente voluto - è dunque finalmente una realtà. Per renderla ancor più utile e fruibile, la Caritas sta pensando anche di attivare nel medio termine un servizio "navetta" per andare a prendere quelle persone - soprattutto anziani - che sono impossibilitate a muoversi e non sono, quindi, in condizione di accedere autonomamente al servizio. Per l'iniziativa occorre uno sforzo organizzativo in più che richiederà qualche tempo

Pubblicato il: 27/03/2012

Torna alle notizie...