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Galanello 'vicino e solidale alle lavoratrici della MManifatture'

di Fausto Galanello "Solo un ampio coinvolgimento di forze può segnare un punto di svolta della lunga deriva in cui da anni ci dibattiamo"

Una inaspettata degenza ospedaliera (oramai al quinto giorno) mi impedisce di essere fisicamente vicino e solidale alle lavoratrici della MManifatture, che si stanno mobilitando a difesa del posto di lavoro. Dopo la Grinta, sempre nel tessile, Radio Call nei servizi, e diverse altre aziende nell'edilizia e nella meccanica costrette ad un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, come non mai nel passato, si pone ormai con forza, anche per l'orvietano, il tema di strumenti straordinari all'altezza della drammaticità del problema. Come ho recentemente sostenuto in Consiglio Regionale, non si pone più solo la necessita di attivare strumenti , come la cassa integrazione in deroga o la mobilità a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori che perdono il posto di lavoro o, come ormai sta avvenendo da almeno un biennio, vivono in uno stato permanente di precarietà ed incertezza. A questo punto occorre ripensare il modello di sviluppo del territorio, un progetto d'area su cui mobilitare istituzioni e parti sociali ma anche imprenditori e credito perché, nelle condizioni attuali, il sistema produttivo dell'Orvietano non ha bisogno di assistenzialismo pubblico, che è forse proprio tra le cause della crisi, ma di nuova imprenditorialità anche in settori nuovi, in cui l'intervento pubblico costituisca la spinta all'innesco produttivo e non, come da anni, ad esempio proprio nel tessile, la condizione pressoche' unica per la sopravvivenza delle aziende.

Auspico che il preannunciato incontro tra le Itituzioni Locali e la Regione sia in grado, pur nei limiti della strumentazione e delle risorse pubbliche, come dichiarato dallo stesso Assessore Riommi, di contribuire alla soluzione delle crisi aperte nel territorio ma sono convinto che solo un ampio coinvolgimento di forze nel senso che prima dicevo può segnare un punto di svolta della lunga deriva in cui da anni ci dibattiamo.

E' questa una sfida alle intelligenze locali, ai così detti gruppi dirigenti ampiamente intesi (della politica e delle istituzioni, dell'economia e del sindacato, della cultura e della finanza....) su cui, oltretutto, si giocheranno e si ridetermineranno i nuovi equilibri ed alleanze per il governo della città e del territorio.

Pubblicato il: 19/03/2012

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