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Mmanifatture. Serve chiarezza e tempo

Lo afferma Romina Crocchione una delle rappresentanti sindacali della Cgil interne alla fabbrica tessile che dà lavoro a 30 operaie. Il presidio presso lo stabilimento di Bardano che andrà avanti ad oltranza fino a che non arriveranno risposte da azienda e istituzioni

ORVIETO - "Due fallimenti in due anni sono troppi da sopportare". Serve tempo e chiarezza alla Mmanifatture di Bardano (ex Sphera) per scongiurare il rischio chiusura che incombe per fine mese alla luce della richiesta della curatela fallimentare che vuole entrare in possesso dei macchinari. Serve "chiarezza da parte dell'azienda" come afferma Romina Crocchione una delle rappresentanti sindacali della Cgil interne alla fabbrica tessile che dà lavoro a 30 operaie. E tempo. Perché l'accelerata verso la chiusura arriva purtroppo, proprio mentre stava entrando una nuova commessa che avrebbe consentito di lavorare fino a giugno - luglio. Mesi importanti durante i quali poteva concretizzarsi l'interesse di un nuovo acquirente o l'ingresso di un nuovo socio. "Non solo siamo senza stipendio da due mesi, ora se dovessero venire meno anche i macchinari, rischiamo di andare dritti verso la chiusura e verso un nuovo fallimento" afferma la rappresentante sindacale. Di qui il presidio presso lo stabilimento di Bardano che andrà avanti ad oltranza fino a che non arriveranno risposte da azienda e istituzioni. Anche oggi le operaie saranno sul posto di lavoro a manifestare, approfittando della concomitante presenza a Bardano di una fiera dell'artigianato e del giardinaggio. La vicenda dei macchinari s'innesta su una situazione finanziaria già precaria. I macchinari per l'uso dei quali Mmanifatture non ha mai pagato alcun affitto sono già andati all'asta due volte. L'ultima con un ribasso del 30% rispetto al prezzo iniziale di 300mila euro è andata deserta. Alla precedente era stata Mmanifatture, invece, ad aggiudicarseli, riuscendo poi però a pagare solo un anticipo. La curatela, infine, rifiutato una successiva offerta da parte dell'azienda. E oggi la questione ancora aperta e rischia di trasformasi nella classica goccia che fa traboccare il vaso.

Pubblicato il: 18/03/2012

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