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Mmanifatture a rischio chiusura. A fine marzo via i macchinari

Da ieri le maestranze della fabbrica, in affitto di ramo d'azienda dal fallimento Sphera Advanced Luxury Lab srl, hanno costituito un presidio presso lo stabilimento di Bardano

ORVIETO - Da un paio di mesi sono senza stipendio. E questo potrebbe anche essere un problema superabile, se non fosse che dalla fine di marzo rischiano di non esserci più neanche i macchinari. Con le trenta operaie di MManifatture rivive l'ennesima emergenza del tessile orvietano.

Da ieri, infatti, le maestranze della fabbrica, in affitto di ramo d'azienda dal fallimento Sphera Advanced Luxury Lab srl, hanno costituito un presidio presso lo stabilimento di Bardano. Il sindacato ha dichiarato lo stato di assemblea permanente, perché la curatela fallimentare, in una comunicazione del 15 marzo, chiede all'azienda di indicare una data - tempo una settimana - per portare via i macchinari, entro la fine di marzo.

Per Mmanifatture che aveva partecipato ad un precedente bando per la vendita delle macchine, riuscendo poi a versare solo un anticipo ma non in saldo, significherebbe la chiusura. E per le trenta operaie la perdita del posto di lavoro.

 "E' necessaria una reazione forte di tutto il territorio a sostegno delle lavoratrici per difendere il loro posto di lavoro - affermano Stefano Cancellieri responsabile della Filctem-Cgil Terni e Maria Rita Paggio della Camera del Lavoro di Orvieto - ma anche la speranza che il settore tessile possa ancora essere occasione di sviluppo e di occupazione per il territorio Orvietano". Per questo la Cgil ha chiesto un incontro urgente con l'assessorato regionale allo Sviluppo economico e sta cercando il confronto anche con tutte le altre istituzioni sul territorio. "Per rilanciare la prospettiva di una ripresa complessiva del comparto tessile di alta gamma - affermano Cancellieri e la Paggio -. Un rilancio urgente e non rinviabile - aggiungono i sindacalisti - considerato che al 30 Marzo scade anche la cassa integrazione in deroga per le 60 lavoratrici della ex Grinta per le quali, in assenza di una seria proposta imprenditoriale, si apriranno le porte della mobilità".

Foto Nicola Angelucci

Pubblicato il: 17/03/2012

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