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DRAMMA PERSONALE E FENOMENO SOCIALE DIETRO LA NOTIZIA DI CRONACA

Gli articoli di cronaca spesso si fermano al cosa è successo e non spiegano il perché si è verificato un fatto...

di Associazione L' Albero di Antonia

Gli articoli di cronaca spesso si fermano al cosa è successo e non spiegano il perché si è verificato un fatto.

Così gli articoli pubblicati su Orvietosi e Orvietonews, il 10 marzo scorso, non parlano del disagio e della sofferenza della donna che con tanica di benzina e fiammiferi ha minacciato gli impiegati dei Servizi Sociali del Comune di Orvieto. Nella notizia c'è posto per la "pretesa" di alloggio popolare ma non per l'esasperazione e la protesta riguardo alla promessa ed al diritto alla casa popolare, più volte disattesi.

 

Il regolamento per l'assegnazione delle case popolari prevede agevolazioni per categorie sociali disagiate e, da due anni, una corsia preferenziale anche per le donne vittime di violenze, fuoriuscite dalla casa familiare, il più delle volte con figli da mantenere e gestire, senza casa e lavoro.

In famiglie dove la violenza è la modalità principale di relazione ed i rapporti non sono improntati a scambi "normali", le persone non seguono un tra-tran di serene difficoltà; le donne vittime hanno momentaneamente perso parti importanti di sé, non riconoscendo più se stesse, né il limite tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, tra reato e sana relazione. Anche i figli che subiscono o solo assistono alle violenze familiari, crescono in un ambiente che non insegna loro l' autonomia nel rispetto dell'altro, ma da' esempi di relazioni basati sul dominio e sul potere del "più forte".

Tali bambini e ragazzi vedono confusamente quello che gli accade, senza chiari confini tra il "bene e il male" e con grande sfiducia nel mondo e in se stessi.

La separazione lunga e forzata dei figli dalle madri uscite con disagio dalla violenza agisce come una punizione ed ulteriore violenza che esaspera il disagio e sottrae forza alla donna, uscita dalla violenza soprattutto per salvaguardare i figli. Quando le reazioni vengono curate unicamente con la medicalizzazione è più difficile ricostruire personalità responsabili e consapevoli delle proprie scelte e spesso le persone rimangono dipendenti, sedate o alternanti con reazioni anche di rabbia.

In situazioni così disagiate, più numerose di quel che si pensi, i supporti vitali di casa e lavoro dovrebbero essere la base di un progetto per ricostruire la speranza di riunire la famiglia e recuperare la propria dignità.

Dietro il dramma personale c'è però il fenomeno sociale: prima di tutto bisogna riconoscere la violenza, nominarla e poi adottare i "protocolli" costruiti e usati da più di 30 anni in tutto il mondo civile. Dietro la notizia di cronaca c'è l' inadeguatezza e la lentezza dello stato sociale che è urgentemente necessario  rafforzare.

 

Orvieto, 13 Marzo 1012                                                       Associazione L'Albero di Antonia

Pubblicato il: 14/03/2012

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