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La golden share di Angelo Ranchino

di Massimo Gnagnarini La posizione assunta da Ranchino si "incrocia e coincide con la prospettiva dei moderati orvietani il cui ruolo è e resterà insostituibile dopo il superamento sia della storica e irripetibile stagione dell'egemonia rossa sia dell'attuale travagliata fase politica cittadina"

 

foto di copertina

Volentieri si deve dare atto all'avvocato Ranchino delle buone idee innovative per la città.

Parcheggi, Funicolare, Pedonalizzazione, Gestione del Patrimonio, Riforma dell'Organico comunale eccoltre,  aggiungerei, l'irrisolto problema del risanamento finanziario, costituiscono, come è scritto nell'ultimo documento politico presentato dall'esponente di Orvieto Libera, una parte fondamentale del Progetto che la prossima amministrazione comunale dovrà realizzare.

Uso la declinazione al futuro giacchè il presente si è già incaricato di dimostrare  la sostanziale impraticabilità delle belle soluzioni proposte per via dei limiti dimostrati da questa onnivora maggioranza a geometria variabile.

Del resto Angelo Ranchino è l'unico superstite tra gli eletti di Orvieto Libera.

Tutti gli altri , uno dopo l'altro, assessori e vicesindaco compreso, sono usciti dall'amministrazione comunale sbattendo la porta.

Ora si capisce che dopo una tale decimazione e il sostanziale azzeramento di O.L. dall'esecutivo il suo Presidente non possa far molto di più che tornare a issare in Consiglio comunale la bandiera della sua assai penalizzata Associazione politica.

Non credo che ciò basti a imprimere la svolta programmatica e decisionale che egli auspica e aiutare così  il Sindaco a uscire dalla gabbia politica in cui lo hanno rinchiuso i sui fedelissimi.

Anche la sua personale golden share di voto in Consiglio comunale potrebbe rivelarsi più apparente che reale visto che la stagione dei "responsabili" o dei "disponibili" non si è mica ancora del tutto chiusa neanche a Orvieto.

Sono questi i motivi per i quali penso che la presa di posizione di Angelo Ranchino  sia giusta e opportuna soprattutto perché incrocia e coincide con la prospettiva dei moderati orvietani il cui ruolo è e resterà insostituibile dopo il superamento sia della storica e irripetibile stagione dell'egemonia rossa e sia dell'attuale travagliata fase politica cittadina.

Pubblicato il: 14/01/2012

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