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Mensa Caritas: a lavori ultimati è tutto fermo

A bloccare l'apertura, un contenzioso con la ditta che ha effettuato i lavori. Tra i problemi di fronte al nuovo economo unico, anche la disponibilità dell'ex istituto d'Arte, di cui la Curia ha aumentato il canone di affitto a carico della Provincia. E non si trova l'accordo. Interrogazione a proposito del consigliere provinciale Sacripanti

ORVIETO - Mensa Caritas: a lavori ultimati è tutto fermo. A bloccare l'apertura del centro di accoglienza "Abramo" di via Clementini, destinato a fornire pasti caldi ai bisognosi, è un contenzioso con la ditta che ha effettuato i lavori. Il cantiere per la realizzazione della struttura è ormai chiuso da tempo, ma l'apertura della mensa - un progetto partito da qualche anno e che ha beneficato delle offerte alle comunità ecclesiali, dei fondi dell'otto per mille e del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - è al momento rinviata a data da destinarsi. Il motivo del contendere è di doppia natura: da un lato la ditta non avrebbe rilasciato tutte le necessarie certificazioni, dall'altro sarebbe aumentato in maniera cospicua l'ammontare complessivo dell'intervento. Secondo alcune indiscrezioni, il costo per la realizzazione della mensa - un solo locale - sarebbe arrivato ad oltrepassare gli 83mila euro. Un investimento lievitato in maniera evidentemente ingiustificata per la Caritas che sarebbe impegnata a controllare centesimo per centesimo gli aspetti finanziari dell'intervento. Aspetti che saranno presto anche al centro di un incontro con la nuova Curia, e quindi con l'amministratore apostolico Giovanna Marra e con il nuovo economo, di recente nomina, dopo le dimissioni di don Claudio Gargagli. Si tratta di Fiorenzo Maggiorelli, non solo economo, ma economo unico, figura con la quale l'amministratore apostolico Giovanni Marra ha voluto avviare l'accentramento di tutti gli aspetti economici e finanziari della Diocesi, perché entrate ed uscite possano essere tenute sotto un ferreo controllo. Non sono poche le beghe che stanno arrivando sulla scrivania del neo economo. Non ultima quella del liceo artistico che da due anni ha dovuto traslocare da palazzo Monaldeschi alla ex Piave per un "contenzioso" tra Provincia e Curia che non si mettono d'accordo sull'affitto. Della questione adesso sarà interessato direttamente anche il consiglio provinciale grazie ad un'interrogazione di Andrea Sacripanti (Pdl). "Sembrerebbe - afferma il consigliere d'opposizione - che il canone di affitto che la Provincia si troverebbe a dover pagare una volta realizzati i lavori e rinnovata la convenzione sia di circa 125mila euro annui, cifra ben superiore ai 90.000 precedentemente stimati, a fronte dei 70mila erogati in questi anni dalla stessa Provincia alla Curia prima che si rendesse necessaria la ristrutturazione dell'immobile. Nonostante un anno fa - prosegue Sacripanti - l'assessore competente Stefano Mocio abbia fornito rassicurazioni sulla destinazione definitiva del liceo, non è stata ancora trovata una soluzione al problema mentre, a causa dell'inadeguatezza e della scarsa funzionalità dei locali della palazzina della Piave, si rischia seriamente di compromettere sia lo svolgimento delle lezioni che l'immagine e il prestigio dell'istituto". Sacripanti vuole pertanto sapere quali iniziative la Provincia abbia intenzione di intraprendere nell'immediato per restituire all'istituto una sede stabile e funzionale, quali siano i rapporti in corso con la Curia vescovile e se si sia in grado di individuare entro la fine dell'anno, in accordo con il Comune di Orvieto, un'eventuale sede alternativa.

Pubblicato il: 09/11/2011

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