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Mense scolastiche, l'ennesima vessazione

Le famiglie orvietane costrette a pagare il prezzo più alto del comprensorio per educare i propri figli, grazie all'amministrazione di centrodestra. Nota del Coordinamento intercomunale del PD

Riceviamo dal Coordinamento intercomunale del Pd e pubblichiamo

Non bastava una manovra economica che soffocasse i servizi sociali, anche le amministrazioni comunali di centrodestra hanno pensato bene di salire sul carro della "finanza creativa" generando l'ennesima vessazione nei confronti dei cittadini. Non solo si aumenta, ma si "gioca" al rialzo con i servizi determinanti per l'economia delle famiglie. L'educazione è un valore imprescindibile, proprio per questo non deve essere l'ultimo tassello delle prospettive programmatiche di un Governo e di una Amministrazione; soprattutto non può diventare la "gallina dalle uova d'oro" dalla quale ottenere introiti a spese dei cittadini.

Purtroppo il Governo di centrodestra ci ha abituati alle proteste delle migliaia di insegnati che perdono il posto, alle classi pollaio dove gli alunni vengono ammassati per effetto del taglio delle classi, a complessi scolastici con serie difficoltà strutturali. In piena linea con l'umiliazione del sistema scolastico italiano da parte del Governo nazionale, l'amministrazione comunale di Orvieto, del sindaco di centrodestra Antonio Concina, ha pensato bene di aumentare il costo delle mense scolastiche, addirittura superando lo stesso prezzo che il Comune paga per un pasto.

Non dimentichiamoci che il servizio mensa è un servizio scolastico del Comune, parte integrante dell'offerta formativa e come tale da sostenere. La formula di affidamento alla cooperativa CAMST fu scelta con un bando proprio per limitare i costi, visto che la gestione diretta comportava un numero cospicuo di personale dipendente ; che la scelta fu giusta lo dimostra il fatto che la tariffa, pur essendo stata stabilita da un bando di 10 anni fa, è ancora oggi la più conveniente del nostro territorio.

In questo momento di forte difficoltà economica per tutte le famiglie italiane, andare a toccare il costo delle mense scolastiche suona come l'assurda decisione di raschiare il fondo del barile. Purtroppo le famiglie orvietane sono quelle che nel comprensorio devono pagare il prezzo più alto per la mensa scolastica, nonostante il Comune paghi il prezzo più basso del comprensorio per singolo pasto. Il rapporto è presto fatto: un pasto costa al Comune di Orvieto 5,13 euro,(spese di personale - €.12.000,00  + luce, acqua e gas da estrapolare dai costi dell'ex ospedale. Visto il numero cospicuo di pasti somministrati n.150.000 annui, la somma da aggiungere ad ogni singolo pasto presumibilmente varia da + 0,10 a +0,25) le tariffe vanno da un minimo di 2 euro a un massimo di 5,50 euro. Addirittura la tariffa massima è superiore al prezzo del singolo pasto.

Basta guardare alla gestione delle mense scolastiche in altri comuni del territorio Orvietano. A Montegabbione nonostante un prezzo a pasto di 10 euro, il costo alla famiglia è di 3 euro, allo stesso modo a Baschi si paga 3 euro per le elementari e medie e 2,50 euro per la materna. A Castel Viscardo la tariffa è di 2,90 euro per la materna e 3,40 euro per le elementari e medie. A San Venanzo, dove il costo di un pasto è di 8 euro, il costo alle famiglie è di 1,50 euro con un mensile di 21,49 euro. Il Comune di Fabro prevede, invece, un costo di 3,50 euro per la materna e 4 euro per le elementari e medie. A Parrano è previsto un prezzo di 2,40 euro per la materna ed elementare  e  4 euro  per le medie nonostante un prezzo pasto di 8 euro .

Il Coordinamento intercomunale del Partito democratico, di fronte a questi dati, non può che condannare le scelte dell'amministrazione orvietana e mettere in evidenza come dal 2009 (l'ultimo anno del governo di centrosinistra a Orvieto), il costo della mensa scolastica è aumentao del 57%.

E ringraziare i sindaci e le amministrazioni di centro sinistra del nostro comprensorio che, nonostante le difficoltà del momento, riescono a  contenere i costi per le famiglie stanziando una percentuale elevata dei bilanci che gestiscono, dimostrando quali sono le differenze sostanziali di amministrazioni di centro sinistra rispetto alle altre.

La scuola è un diritto che va tutelato, non uno strumento da utilizzare per risparmiare.

Pubblicato il: 17/09/2011

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