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Via tutti i giovani ospiti dell'associazione 'Opera Santa Maria della Luce' a Villanova

Alla fine la "restaurazione" in atto non poteva non abbattersi anche sulla "pietra dello scandalo": il presunto seminario parallelo da cui tutto, o quasi, ha avuto inizio. Adesso chi vorrà o potrà (ovvero quei ragazzi ai quali verranno riconosciuti sufficienti requisiti) continuerà il proprio cammino in seminario

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ORVIETO - Alla fine la "restaurazione" in atto non poteva non abbattersi anche sulla "pietra dello scandalo": il presunto seminario parallelo da cui tutto, o quasi, ha avuto inizio. E allora: via tutti i giovani ospiti dell'associazione "Opera Santa Maria della Luce" a Villanova. Da settembre la struttura diventerà a tutti gli effetti un centro diurno per anziani malati di Alzaeimer (le procedure per l'autorizzazione regionale erano già in atto) e i ragazzi aspiranti alla vita religiosa che, nel tempo erano diventati una ventina, devono tornare nelle loro parrocchie di origine. I giovani studiavano teologia a Viterbo e facevano parte dell'associazione pubblica di fedeli riconosciuta e istituita, secondo le regole e i criteri del diritto canonico, con decreto vescovile nel 2008. Di qui il fraintendimento a lungo dibattuto sul presunto seminario parallelo. Adesso chi vorrà o potrà (ovvero quei ragazzi ai quali verranno riconosciuti sufficienti requisiti) continuerà il proprio cammino in seminario. Capitolo chiuso, con buona pace degli animatori di questa esperienza (don Peppino Petrangeli, don Ruggero Iorio, don Joseph Kelly) e con la soddisfazione di quanti hanno concentrato su quel luogo invidie e gelosie, innescando una reazione a catena dalle conseguenze a tutti note. Ovvero l'allontanamento del vescovo emerito monsignor Giovanni Scanavino, sostituito a marzo scorso dall'amministratore apostolico, Giovanni Marra. L'arcivescovo, nell'assumere la decisione, ha voluto avere un colloquio privato con ognuno dei giovani di Villanova che si è svolto nei giorni scorsi. A nulla evidentemente sono valsi i tentativi di chiarire ruolo e funzioni dell'associazione. "Villanova è un luogo che l'associazione Comunità Nazareth, una comunità di volontari che si propongono un cammino cristiano all'interno della chiesa e al servizio dei poveri, ha avuto in locazione dall'Ater di Terni - aveva avuto modo di spiegare don Ruggero Iorio all'indomani della dipartita di Scanavino - Le finalità e le destinazioni della casa sono diverse. Tramite avvisi autorizzati dalla giunta regionale, alcuni posti letto sono destinati ad anziani autosufficienti, altri 14 posti, invece, a giovani studenti". Don Iorio aveva chiarito anche lo scopo con il quale i ragazzi venivano ospitati: essere formati "alla vita religiosa approdando ai consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza" quindi con l'obiettivo di "costituire la vita comunitaria e una matura fraternità per servire la chiesa e la società. Con il tempo e con il cammino formativo, secondo le disposizioni canoniche - aveva aggiunto e precisato don Iorio - chi desidera approdare al diaconato e al sacerdozio potrà conseguirlo una volta che le autorità ecclesiastiche lo avranno autorizzato". Insomma, nessun seminario parallelo in vista, ma le spiegazioni non sarebbero bastate. Negli ambienti più vicini al vescovo emerito Scanavino c'è amarezza, anche se ad un occhio esterno l'esito finale della vicenda sembrava inevitabile, per non dire scontato. Dalla Curia intanto filtra poco o niente delle trasformazioni in atto. E dello stato dell'arte dei progetti annunciati al suo arrivo dall'amministratore apostolico: un'unica sede per la Curia diocesana, l'istituzione di un consiglio pastorale diocesano e un controllo più stringente e diretto sugli affari economici.

Pubblicato il: 11/08/2011

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