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Tradizione a tavola

Il cardo gobbo e la pera di Monteleone attori di convegni e degustazioni

Società

Interessanti iniziative per tutelare prodotti importanti della nostra cultura gastronomica.

Il Palazzo del Gusto, la Comunità montana, i comuni di Ovieto e Monteleone e i ristoratori orvietani si sono aggregati per proporre iniziative di indubbia attrazione.

L'obiettivo è tutelareprodotti agricoli della nostra tradizione che sono in via di estinzione, come il cardo gobbo e la pera di Monteleone.

Senza "gobbo" a Orvieto non è Natale e nemmeno Capodanno: viva più che mai, resiste la tradizione di consumare per le feste di fine anno questo ortaggio che a dicembre si nota spuntare alto e maestoso in tutti gli orti dell'Orvietano. Un tempo il cardo gobbo o semplicemente il gobbo, rientrava obbligatoriamente nella partizione di Natale dovuta dal mezzadro al fattore o al padrone della terra, assieme a capponi e vino. Il cardo gobbo incartato, è così chiamato perché per assicurare tenerezza e colore bianco, viene accuratamente incartato finché non giunge a maturazione, secondo una tecnica del tutto peculiare dell'Umbria(in altre zone, come ad esempio in Piemonte, il gobbo viene piegato sotto terra). Oggi grazie all'impegno degli agricoltori e dei ristoratori orvietani, è oggetto di rivalutazione colturale e gastronomica, con il patrocinio della Comunità Montana e del Palazzo del Gusto. Lo si prepara tradizionalmente "alla parmigiana", con alcune varianti locali nella ricetta che si riscontrano di paese in paese. Partecipano all'iniziativa dieci ristoranti che in questi giorni presentano in menù piatti gustosi a base con il Gobbo di Natale, accompagnati da una brochure esplicativa: sono i ristoranti d'Orvieto Al san Francesco, Gialletti, Le Grotte del Funaro, La Taverna dei Mercanti, lo Zeppelin, L'Accademia di cucina del marchese De Viti, Umbria, da Valerio, l'agriturismo La Casella di Ficulle e La Penisola di Baschi. Nell'approfondimento presentiamo tre ricette per cucinare il cardo gobbo, elaborate a cura del Palazzo del Gusto.

Ma anche la pera Monteleone, divenuta un presidio di Slow food da proteggere, sarà protagonista di questi giorni di festa.

Domenica 28 dicembre alle ore 17, presso il Palzzo del Gusto di Orvieto, Isabella Dalla Ragione, uno dei massimi esperti nazionali di biodiversità arborea e frutticoltura, aprirà i lavori con una relazione tecnica e scientifica sulla Pera Monteleone. Seguirà una relazione dell'Ufficio urbanistica del Comune di Orvieto e una terza da parte di Rita Boini, nota giornalista gastronoma, che illustrerà gli usi tradizionali della pera in cucina. Il convegno si concluderà con una raffinata degustazione di dolci a base di Pera Monteleone, preparati per l'occasione da Maurizio Di Mario della pasticceria Adriano di Orvieto.

"Salvare la piccola produzione agroalimentare di qualità insidiata dall'omologazione industriale, da leggi burocraticamente iperigieniste, dalle regole della grande distribuzione, da una modernità che soddisfa con meno di trenta piante il 95% del fabbisogno alimentare mondiale, da una politica che vuole spazzare via la biodiversità, dal degrado ambientale. Salvare un patrimonio economico, sociale e culturale straordinario, fatto di eredità contadine e artigiane non scritte, ma ricche e complesse, e di competenze e tecniche antiche": questo il senso del Progetto Arca del Gusto lanciato nel 1997 da Slow Food. Per dare voce e strumenti a questa esigenza sono nati i Presidi Slow Food, che unificano scientificità e operatività agronomica ed economica. I Presidi sono punti di riferimento organizzati per la sperimentazione, la divulgazione, la produzione, la promozione dei prodotti agroalimentari di qualità a rischio di estinzione ancora vivi, con reali potenzialità economiche e commerciali. È questo il caso della Pera Monteleone d'Orvieto, presente storicamente nel contado attorno la rupe e nell'Alto Orvietano. L'obiettivo è quello di avviare le procedute tecniche, scientifiche e organizzative per realizzare un vero e proprio Presidio dedicato alla Pera "Monteleone d'Orvieto". Presso il Palazzo del Gusto di Orvieto troverà sede un'Associazione di produttori della Pera Monteleone d'Orvieto, che organizza il censimento dei produttori, la raccolta delle pere, il loro stoccaggio e la ricerca di canali di commercializzazione. Al di là degli aspetti agronomici e culturali, il Presidio può essere occasione di nuova occupazione grazie al recupero di antichi mestieri e la creazione di nuove professionalità. La Pera Monteleone è anche uno dei riferimenti paesaggistici e visuali più tipici dell'Orvietano, e contribuisce all'equilibrio ecosistemico degli ambienti rurali.

Domenica 28 dicembre alle ore 17, Isabella Dalla Ragione, uno dei massimi esperti nazionali di biodiversità arborea e frutticoltura, aprirà i lavori con una relazione tecnica e scientifica sulla Pera Monteleone. Seguirà una relazione dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Orvieto e una terza da parte di Rita Boini, nota giornalista gastronoma, che illustrerà gli usi tradizionali della pera in cucina. Il convegno si concluderà con una raffinata degustazione di dolci a base di Pera Monteleone, preparati per l'occasione da Maurizio Di Mario della pasticceria Adriano di Orvieto.

Per informazioni: Palazzo del Gusto tel. 0763341818 - 0763393529

Pubblicato il: 25/12/2003

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