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Dà fuoco alla moglie con cinque euro di benzina e poi si costituisce ai carabinieri

La donna, Rosa Sequino, è fin di vita, lui - Luciano Brancaccio, casertano di 40 anni, saltuariamente operaio - nel carcere di Orvieto con l'accusa di tentato omicidio aggravato. La tragedia ad Acqualoreto

ORVIETO - Dà fuoco alla moglie con cinque euro di benzina e poi si costituisce ai carabinieri. La donna è fin di vita, lui nel carcere di Orvieto con l'accusa di tentato omicidio aggravato. L'orribile tragedia si è consumata ieri mattina nelle campagne di Acqualoreto, piccola frazione del Comune di Baschi, nell'Orvietano. Alla base, a quanto pare, motivi sentimentali: un matrimonio durato 18 anni che stava finendo, ridotto ormai ad un litigio continuo. L'ennesimo e forse ultimo, ieri mattina.

Sotto torchio per ore l'uomo, Luciano Brancaccio, casertano di 40 anni, saltuariamente operaio, avrebbe confessato freddamente che stava meditando di fare del male alla moglie, Rosa Sequino, casalinga napoletana, di quattro anni più grande, già da qualche tempo. Non sopportava più come lei lo stressasse per il lavoro e per mille altre cose. Ma soprattutto di una cosa era certo. Lei non lo amava più. E così ieri mattina, la tragedia. Premeditata, come ipotizzano gli inquirenti, coordinati dal pm Flaminio Monteleone. E ci sarebbero diversi elementi ad avvalorare la tesi. Ma veniamo alle ricostruzioni. La coppia, insieme ai tre figli - due femmine di 16 e 14 anni ed un maschio di 17 - vive tra Foligno e Bevagna, anche se pare che l'uomo frequentasse assiduamente la città di Gubbio. Di buon mattino, marito e moglie lasciano i ragazzi a casa per andare a Todi da un avvocato civilista. Per discutere la separazione. Almeno questo è quanto avrebbe detto Brancaccio alla moglie e ai carabinieri, ma potrebbe essere stato semplicemente il pretesto per far salire in macchina la donna, visto che presso il legale tuderte la coppia non avrebbe avuto alcun appuntamento. Prima di partire con Rosa, però, Brancaccio era già uscito da solo, e si era procurato cinque euro di benzina alla Esso non lontano da casa. Le zone tra Todi e Acqualoreto pare le conoscesse bene perché vi aveva lavorato tempo addietro come operaio. È così che, arrivato a Todi, passa di diversi chilometri il bivio che avrebbe dovuto imboccare e si dirige invece lungo la Statale 205 Amerina. Da qui prende il bivio per Acqualoreto dove ferma la Mercedes classe A in una radura lungo una stradina secondaria. Mentre la coppia litigava, come al solito, forse più del solito, lui le avrebbe afferrato un braccio per tenerla ferma ed essere sicuro di versarle addosso ogni goccia di quei tre - quattro litri di benzina che aveva nella tanica in plastica dietro il sedile del conducente. Poi è bastata la scintilla di un accendino che Brancaccio, pronto a ritrarsi e mettersi in salvo, aveva con sé nonostante non fumasse. La poveretta, a quel punto, ha preso a divincolarsi. Ridotta ad una torcia umana ha avuto la prontezza di uscire dall'auto. Si sarebbe liberata a fatica dai vestiti, mentre correndo in direzione della Statale, con le forze che le rimanevano, ormai nuda e con le carni in fiamme, ha cercato aiuto, trovandolo in un finanziere fuori servizio che in quel momento si trovava su trattore in un terreno di proprietà. Una scena raccapricciante si è presentata ai suoi occhi con la donna che bruciava viva e dietro di lei una scia di brandelli di vestiti e poveri resti umani. Il finanziere ha fatto immediatamente stendere la donna che si è accasciata a terra. È così che sono state due le telefonate ricevute dal 112 alle 8,59. Prima quella del finanziere e poi quella del marito che nel frattempo era sopraggiunto dietro la moglie e forse vedendosi scoperto non ha potuto far altro che rivolgersi ai carabinieri. "Venite che ho ammazzato mia moglie, le ho dato fuoco" avrebbe detto al piantone al telefono. Rosa Sequino è stata soccorsa dal 118 e trasferita al reparto Grandi Ustionati del Sant'Eugenio di Roma. Ha ustioni del terzo grado sul 90% del corpo, ha perso molti liquidi e difficilmente se la caverà. Il marito che è stato trovato in lacrime dai carabinieri giunti sul posto ha precedenti per appropriazione indebita, detenzione di armi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ai carabinieri che lo hanno interrogato a lungo nella giornata di ieri ha confessato tutto, compreso il fatto che da qualche tempo covava pensieri foschi nei confronti della moglie. Mentre la donna bruciava straziata dalle fiamme al finanziere ha raccomandato i figli. Che il marito non facesse del male anche a loro. Adesso sono affidati ai servizi sociali. La zona in cui si è consumata la tragedia è distante solo qualche centinaio di metri dal bosco in cui nell'ottobre del 2005 si è consumato l'omicidio, tuttora impunito, di Sauro Mencarelli, un elettrauto di Allerona di 44 anni che al momento del delitto si trovava appartato con una prostituta.

Pubblicato il: 28/07/2011

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