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Orvieto tra i beni dell'Unesco. Un altro treno perduto

di Cristina Calcagni L'Umbria ha un grande succersso e vede inserite Campello e Spoleto nel Patrimonio Unesco. E Orvieto?

In attesa del bilancio di previsione 2011, per rimetterci nuovamente  in attesa a settembre per il consuntivo 2011,  in attesa di conoscere il progetto di sviluppo economico della nostra città, della cosiddetta vision strategica che la politica orvietana sarà in grado di partorire, tutto intorno si muove e vive, ricco di idee e di proposte, entusiasmi e voglia di fare che puntano alla qualità, alle eccellenze. Promuovere e favorire sono due termini propagandistici utilizzati dalla vecchia politica stantia e di cui i cittadini sono davvero stanchi. In realtà abbiamo voglia di una classe dirigente capace, che amministri. Donne e uomini che mettano a fattor comune le loro capacità per il bene comune, donne e uomini che siano in grado di portare la città fuori dagli antichi schemi, donne e uomini che siano in grado di portare il marchio Orvieto oltre confine, di far diventare l'ombelico del mondo un ombelico europeo, donne e uomini che dissipino, per sempre, i vecchi rancori e gli odi più profondi. Nell'ultimo periodo abbiamo assistito solo e soltanto ad un balletto di poltrone, chissà come mai sempre gli stessi, alla faccia degli "amici e amici degli amici", si sono persi di vista tutti gli obiettivi, la confusione regna sovrana in un contesto privo di guida, un tutti contro tutti, assaliti dalle stesse domande di sempre: vendita/concessione Casermone si o vendita/concessione Casermone no, terza discarica sì o terza discarica no. E' come se fossimo stati vittime di un maleficio, siamo tutti addormentati in attesa che succeda chissà che cosa. Intorno a noi però gli altri sono svegli e guardano al futuro, domani avranno termine i lavori della 35° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011.

L'Umbria vede inserite Campello e Spoleto nel Patrimonio Unesco. Si tratta di un successo straordinario,
Il tempietto del Clitunno a Campello, il famoso, piccolo edificio che, per la sua forma classica e i numerosi spolia utilizzati per la sua realizzazione, fin dal Rinascimento è stato oggetto dell'attenzione dei più grandi architetti che ne hanno immortalato l'immagine nei secoli; la basilica di S. Salvatore a Spoleto, un edificio eccezionale per il linguaggio romano classico con cui fu concepito, che ancora conserva all'esterno ed all'interno significativi frammenti di decorazione architettonica antichi ed elementi decorativi abilmente scolpiti dai lapicidi medievali. (fonte: Associazione città e siti italiani patrimonio Unesco di Assisi)

 

 

E Orvieto?

 

Cristina Calcagni

Pubblicato il: 29/06/2011

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