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Movimento a Corbara

Conticelli e Scopetti porta a porta a Corbara per presentare le loro osservazioni sul piano di utilizzazione dei fondi Endesa

Politica

Domenica 14, alcuni esponenti del circolo "Il movimento" si sono recati a Corbara per un incontro con i residenti per illustrare le loro perplessità circa gli interventi finanziati da ENDESA e decisi martedì scorso dal Consiglio comunale di Orvieto.
Alcune valutazioni critiche espresse da Conticelli e Scopetti in merito alla natura degli interventi concordati tra le amministrazioni interessate ed al metodo verticistico con cui i processi decisionali si sarebbero compiuti, hanno trovato il consenso degli abitanti della frazione.
È stato consegnato porta a porta copia del comunicato diffuso dal "Movimento" ed il modulo per una petizione tesa a modificare gli interventi già decisi.
I cittadini sono apparsi piuttosto amareggiati e delusi per il mancato accoglimento di alcune istanze da tempo rappresentate all'Amministrazione comunale, quali la realizzazione di piazzole attrezzate lungo la strada per Osa e di un ponte per il funzionamento della TV.
"È preferibile infatti -sostengono Conticelli e Scopetti- che i 500 milioni di vecchie lire destinati all'acquisto di un battello ed alla costruzione di approdi sulla sponda orvietana, possano essere invece destinati ad affrontare le priorità segnalate dai cittadini di Corbara".

 

Questa la posizione assunta dal circolo della Margherita "Il Movimento", diffusa anche attraverso un volantino, sulla distribuzione delle risosrse provenienti dalla convenzione con Endesa.

"Provincia di Terni, Comune di Orvieto, Comune di Baschi e Parco Tevere in questi giorni stanno sottoponendo alle rispettive assemblee - il Consiglio Comunale di Orvieto ha deliberato nella seduta del 9 dicembre - un protocollo d'intesa per interventi di valorizzazione dell'invaso di Corbara, che prevede l'utilizzo di 775.000 euro (circa 1,5 miliardi delle vecchie lire) stanziate da ENDESA a seguito della conclusione della pluridecennale vertenza Comuni/ENEL per gli inconvenienti provocati dalla costruzione e gestione della diga di Corbara.
Ulteriori 130.000 euro (circa 250 milioni delle vecchie lire) saranno invece destinati per la valorizzazione del patrimonio ittico.
L'impiego dei finanziamenti previsti nel suddetto protocollo sarà così articolato:
anno 2003
Comune di Baschi - piantumazione e irrigazione zona centro remiero € 155.000 circa
Comune di Baschi - acquisto battello € 155.000 circa
Comune di Orvieto - realizzazione approdi su sponda orvietana € 103.000 circa
anno 2004
Comune di Baschi - recupero casali ingresso centro remiero (I stralcio) € 207.000 circa
anno 2005
Comune di Baschi - recupero casali (II stralcio) ingresso centro remiero € 155.000 circa

Tale ipotesi ci trova assai critici, in primo luogo per la mera ripartizione "spartizione" delle risorse che penalizza pesantemente la frazione di Corbara (Comune di Orvieto), concentrando le risorse sull'area del centro remiero e sulle attività ivi svolte e da svolgere.
Intendiamoci, a fronte di un progetto organico di valorizzazione dell'invaso di Corbara e delle sue sponde, non avremmo assunto posizioni di campanile, ma è a tutti evidente da un lato la totale assenza dell'Ente Parco Tevere, cui sarebbe spettato un ruolo guida, dall'altra la funzione strumentale che esso svolge per attrarre finanziamenti che sistematicamente vengono inghiottiti (il termine non ha solo valore metaforico) dal lago artificiale.
Assistiamo infatti, ormai da oltre un decennio a questa parte, ancor prima che il parco vedesse formalmente la luce, allo stanziamento di ingenti risorse ora con l'obiettivo 2, ora con i fondi per i parchi ed altre risorse pubbliche, per discutibili interventi che furono da molti criticati sin dall'inizio - vedi centro remiero e navigabilità sul bacino - e sui quali si è pervicacemente insistito aprendo ogni volta falle di più vaste dimensioni.
Insistiamo ancora con progetti di navigabilità sul lago di Corbara, realizzabili tra mille perplessità (si pensi solo all'escursione in altezza del livello delle acque, che può sfiorare anche i 18 metri!) e, soprattutto, ingestibili economicamente, quando ben altre potevano essere le priorità, a cominciare dalla piena valorizzazione delle rilevanti aree archeologiche di Scoppieto e Pagliano e dell'abitato di Corbara.
Auspichiamo pertanto una tempestiva revisione dei contenuti del protocollo chiedendo inoltre chiarimenti sulla natura degli interventi di recupero dei casali che prevedono ingenti risorse pubbliche su beni privati senza ad oggi un chiaro riferimento sull'analisi costi/benefici e sulle modalità convenzionali previste".

Pubblicato il: 17/12/2003

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