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Annate falsificate di vino verso la Cina

Vino pronto ad essere esportati sul mercato cinese. Sarebbe questa la frode in commercio che si ipotizza dietro le perquisizioni e i sequestri eseguiti mercoledì mattina ad Orvieto

ORVIETO - Annate falsificate, in pratica vini "retrodatati", pronti ad essere esportati sul mercato cinese. Sarebbe questa la frode in commercio che si ipotizza dietro le perquisizioni e i sequestri eseguiti mercoledì mattina ad Orvieto, nell'ambito di una più vasta indagine della Squadra Mobile della Questura di Roma.  I sigilli, a quanto pare, sarebbero scattati per un carico di circa cinquemila bottiglie, la cui etichettatura è adesso oggetto di ulteriori accertamenti. Ci sarebbe il sospetto, in sostanza, che le annate in etichetta non corrispondano alla reale età del vino.

Una possibile frode, meritevole, a quanto pare, di chiarimenti, sotto molto punti di vista. Le perquisizioni degli uomini della Mobile, infatti, avrebbero interessato non soltanto un'azienda locale, la sede legale romana della stessa società e almeno due private abitazioni. Insomma, un'indagine decisamente delicata che potrebbe riservare importanti risvolti. Il carico di bottiglie, per altro, non sarebbe l'unico sequestro portato a termine dagli agenti della squadra mobile della Questura di Roma.

Per giunta, secondo quanto sta emergendo, quello orvietano sembra essere solo un tassello di un'indagine condotta su ben più vasta scala. I reati ipotizzati, a quanto è dato sapere al momento, andrebbero dalla frode in commercio alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Più in generale sarebbero  contestate delle violazioni alle leggi finanziarie sulle esportazioni. Le cinquemila bottiglie finite sotto sequestro, come detto, pare fossero destinate al mercato asiatico.

 

Pubblicato il: 25/02/2011

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