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Bufera sulla Curia vescovile

Dopo il consiglio episcopale che si è svolto lunedì scorso ad Assisi, ci sarebbero in atto delle forti pressioni sul vescovo monsignor Scanavino perché si dimetta. Ad Orvieto dal 2003, è un pastore sempre presente sul territorio e capace di intercettarne i disagi e le sofferenze. Sarebbe una perdita irrecuperabile per la comunità

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ORVIETO - Potrebbe impiegarci qualche mese a dipanarsi la bufera che si sta abbattendo sulla diocesi di Orvieto Todi, dopo il suicidio del diacono Luca Seidita che, lo scorso 30 novembre, si è tolto la vita gettandosi dal ciglio della Rupe di Orvieto, per la decisione della Santa Sede di bloccare la sua ordinazione sacerdotale. La tragica vicenda avrebbe esasperato i rapporti già da tempo non esattamente idilliaci tra la diocesi di Orvieto Todi, guidata da monsignor Giovanni Scanavino, e una parte del Clero. Risultato: dopo il consiglio episcopale che si è svolto lunedì scorso ad Assisi, ci sarebbero in atto delle forti pressioni sul presule - ad Orvieto dal 2003 - perché si dimetta. Pressioni di fronte alle quali, per il momento, il vescovo starebbe resistendo. Non è dato conoscere ulteriori sviluppi, al momento, della delicata vicenda. Il vescovo Scanavino, d'altro canto, come è logico, sembra intenzionato a mantenere il più stretto riserbo e lo stesso atteggiamento tiene l'intera Curia orvietana. L'esito della frattura sembra, comunque, destinato a maturare non subito, ma più verosimilmente nell'arco di qualche mese. Monsignor Giovanni Scanavino è stato nominato vescovo di Orvieto Todi l'8 novembre 2003 e ordinato il 27 dicembre 2003, giorno in cui ha preso anche possesso della diocesi. Da allora ha ricoperto il suo ruolo con grande energia, impegno e determinazione, un pastore sempre presente sul territorio e capace di intercettarne i disagi e le sofferenze. Con un'attenzione particolare per le giovani generazioni.

Pubblicato il: 10/12/2010

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