Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Orvieto. Muore a quarant'anni contro una betoniera

Andrea Biritognolo, non ancora quarant'enne, sposato con Mara e padre di due figli, Mattia, diciottenne e Letizia di soli otto anni. Lavorava da circa vent'anni come guardia carceraria presso la casa di reclusione di via Roma ad Orvieto

ORVIETO - L'asfalto reso viscido dalla pioggia, l'umidità che trasale dai campi e il buio che impedisce una visuale chiara della strada che si staglia dinnanzi agli occhi. Un impatto che non gli ha lasciato scampo ma che ha voluto decidere per lui quell'attimo per abbandonare la vita. E' morto così Andrea Biritognolo, non ancora quarant'enne, sposato con Mara e padre di due figli, Mattia, diciottenne e Letizia di soli otto anni. Lavorava da circa vent'anni come guardia carceraria presso la casa di reclusione di via Roma ad Orvieto. L'orologio della macchina sulla quale stava viaggiando, una Polo Wolksvagen blu, è rimasto fermo alle 16.30, l'orario in cui la sua auto è andata a sbattere contro la betoniera che stava procedendo contrariamente al suo senso di marcia. L'incidente è successo ieri nei pressi dell'area industriale di Bardano lungo una delle strade secondarie che conducono ai tanti appezzamenti terrieri della zona. Probabilmente era diretto lì, nel piccolo podere di proprietà della famiglia. Era a bordo della sua auto quando, improvvisamente, ne ha perso il controllo andando ad impattare violentemente contro la betoniera diretta verso Sferracavallo. Un impatto violento che Andrea non è riuscito ad evitare. La macchina, dopo un tentativo di frenata che la lasciato tracce evidenti sul manto stradale, è andata a finire la sua corsa contro il mezzo pesante andandosi ad incastrare sotto al motore della betoniera. La parte anteriore della Polo si è praticamente accartocciata su se stessa. Inutili i tentativi di rianimarlo. Andrea è morto durante il trasporto all'ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto a causa dei traumi e delle ferite riportate nel tragico impatto. Avrebbe dovuto compiere quarant'anni il 31 gennaio. La sua passione più grande era lo sport. Amava il calcio. Quando infatti toglieva la divisa da guardia carceraria indossava quella da arbitro. Lo faceva per le squadre di terza categoria. Una morte tragica ed inaspettata che ha lasciato sgomenti tutti quelli che con lui avevano condiviso un pezzo di vita. Il corpo è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria per tutti gli accertamenti del caso.

Pubblicato il: 04/12/2010

Torna alle notizie...