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Dimissioni dell'assessore alla sanità Riommi. Discussione oggi in Consiglio regionale

Per Catiuscia Marini "Sul piano personale il suo comportamento evidenzia uno stile ed una etica della persona impegnata sulla cosa pubblica che dovrebbe essere modello e regola in Italia, invece è una eccezione". Fiammetta Modena chiede invece le dimisssioni anche del presidente Marini

La presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini aprendo i lavori del Consiglio regionale dedicato alle dimissioni dell'assessore regionale alla sanità Vincenzo Riommi a seguito della inchiesta della magistratura, ha detto: "Le dimissioni di Riommi, dopo giorni di campagna di stampa incentrata sulla sua persona messa in collegamento con le indagini, pur in assenza di alcuna comunicazione da parte delle autorità giudiziaria, sono un atto politicamente rilevante. A tutt'oggi sulle indagini non abbiamo elementi che facciano riferimento all'operato della Giunta ed in questo la nota chiarificatrice della Procura mette fine ad ogni strumentalità. Il suo è un atto condiviso con me, per evitare qualunque tipo di fumus e per le riforme da portare avanti in tema di politica sanitaria. È un atto che dimostra il senso delle istituzioni, la salvaguardia ed imparzialità del governo regionale e mette al riparo da strumentalizzazioni la macchina amministrativa. Sul piano personale il suo comportamento evidenzia uno stile ed una etica della persona impegnata sulla cosa pubblica che dovrebbe essere modello e regola in Italia, invece è una eccezione. Sappiamo che le indagini sono ancora in corso, ma come presidente non ho altro elemento aggiuntivo rispetto a quanto dice la stampa. Sono convinta che la magistratura che per noi rappresenta la parte sana del Paese, ci terrà informati tempestivamente sugli sviluppi e ci fornirà tutti gli elementi relativi a questa vicenda. Il mio concetto di giustizia è ben diverso da quello del disegno di legge annunciato questa mattina che sottopone il Csm al controllo del Parlamento: io sono convinta dell'obbligatorietà della azione penale. I cittadini ci hanno dato fiducia e vogliamo continuare a mantenerla in nome della trasparenza. Ieri io e i colleghi della maggioranza abbiamo confermato attestati di stima all'assessore. Lo abbiamo invitato a ripensare alla sua decisione, anche per l'impegno dimostrato nella riorganizzazione del settore. In questa fase molto delicata di confronto con il Governo sul federalismo, ci attendono decisioni importanti di modifica del sistema sanitario. Vogliano esercitarle con senso di responsabilità, trasparenza, correttezza e serenità in un
momento particolare di avvio di riforme importanti. Non ci sfuggono le strumentalità in corso, ma le dimissioni di Riommi non potranno ritardare o interrompere l'attuazione di quelle decisioni importanti che la Giunta ha già assunto. Siamo al lavoro su scelte importanti. Il Centro unico di prenotazione, in particolare, per rendere trasparenti le prenotazioni su specialistica e diagnostica; l'abbattimento delle liste di attesa attraverso un costante monitoraggio da parte dei medici generici e degli specialisti; il monitoraggio delle attività libero professionale nelle visite intramoenia; l'operatività dell'Agenzia Umbria Sanità per gli acquisti centralizzati fino alla gestione del patrimonio. Sono obiettivi già deliberati, sappiamo
bene che possono incontrare resistenze e strumentalizzazioni e ritardi anche in relazione alle indagini. Ci batteremo per evitare che questo avvenga. Il lavoro faticoso avviato dall'assessorato dovrà procedere nel potenziamento delle attività di ricerca con l'Umbria nel ruolo di regione pilota; nei rapporti con l'Università l'integrazione Usl Aziende: punti strategici sui quali stavamo lavorando in queste settimane. Colgo l'occasione per sgomberare il campo da alcune polemiche: l'Umbria si presenta all'appuntamento del federalismo sanitario e alla fissazione dei parametri dei costi standard con molta fiducia. Non solo per aver raggiunto il pareggio di bilancio, ma per aver individuato come Umbria i livelli essenziali di assistenza, le politiche sociali fissate con batterie di indicatori, frutto di una esperienza maturata sul territorio in tanti anni di piena attuazione del Piano sanitario. Il pareggio del bilancio calcolato nel 2009 fa sì che
l'Umbria sarà fra le poche Regioni a raggiungere due obiettivi: pareggio del bilancio ed utilizzo delle sole risorse del Servizio nazionale. L'Umbria sarà fra le pochissime Regioni a raggiungere questo obiettivo. Non spetta a me un giudizio sul passato, lo fanno i cittadini con il voto; ma so benissimo che gli obiettivi fin qui raggiunti e quelli futuri dipendono essenzialmente dal lavoro che è stato svolto in passato. Su questo deve riflettere ed interrogarsi la politica, anche per creare anticorpi sui problemi. Siamo disponibili ad ascoltare suggerimenti e consigli. Ricordo in ultimo che a seguito delle dimissioni di Riommi ho riassunto le deleghe sulla mia persona".

Fiammetta Modena, portavoce do PdL e Lega Nord, ha sostenuto che "Quanto sta emergendo dall'inchiesta sull'Asl 3 evidenzia una praticamelmosa di voto di scambio, un sistema corrotto, di tipo mafioso che, secondonoi, mette in dubbio la legittimazione della Giunta, la sua stessa elezione, per cui chiediamo alla presidente Marini di rassegnare le dimissioni. Non accettiamo i 'giochini' che si stanno mettendo in atto: quello della distinzione tra vecchio e nuovo, che non c'è, perché la Giunta attuale è la prosecuzione della vecchia. Non accettiamo la lezione sul garantismo: non ci interessa come va a finire l'inchiesta, se ci saranno colpevoli o innocenti. Il dato che emerge è politico, e dovrebbe preoccupare soprattutto
quelli che vengono con il cappello in mano a portare i voti e a chiedere i posti. E' un sistema che non concede pari opportunità, che è imploso, e raggiunge obiettivi contrari a quella che dovrebbe essere l'impostazione di sinistra e di solidarietà. Altro campo da sgombrare è quello della responsabilità: noi non attacchiamo il sistema sanitario umbro, non è un problema di qualità del sistema. Il problema è che le riforme il Governo le fa ma in Umbria vengono bloccate. Il ministro Fazio ha dato le linee guida per i Cup, per risolvere il problema delle liste d'attesa e per le prestazioni intramoenia, ma qui le riforme vengono solo annunciate, poi non effettuate. Con delibera del 23 luglio scorso si annunciava entro il 30 settembre il Piano degli uffici da sopprimere, le funzioni trasferite all'Agenzia Umbria sanità e il Cup unico. Non solo non è successo niente, ma il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza negativa sul concorso che la HiWeb, partecipata regionale, ha intrapreso con un'agenzia della Regione Marche per gestire la partita dei Cup: HiWeb, la società creata dalla Web Red, è società 'in house', cioè della Regione Umbria, e non può
partecipare a gare aperte. Se le delibere della Regione Umbria finiscono così, dov'è lo spirito nuovo e riformatore annunciato da questa Giunta?
In conclusione, noi del centrodestra non mettiamo in dubbio la qualità di medici e infermieri. Loro sono la parte lesa, perché costretti a stare con il cappello in mano in un sistema che non si regge più perché è
delegittimato dalla prassi del voto di scambio. Chiediamo alla presidente di rimettere il proprio mandato

Pubblicato il: 19/10/2010

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