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Si è dimesso l'assessore Cristina Calcagni

"Non è tagliando tutto che si risolvono i problemi di questa città, come più volte ho provato a dire il risanamento del bilancio ed il rinnovamento passano attraverso un impegno graduale che forse si poteva ottenere alla fine di questo tuo mandato". Dalla nota diffusa traspare con evidenza la passione e la "compassione" con cui ha svolto il suo impegno
Il sindaco Còncina commenta le dimissioni dell'assessore Calcagni

foto di copertina

ORVIETO - Rimpasto, prima o dopo il bilancio? A risolvere il braccio di ferro tra centrodestra e centrosinistra (in mezzo il sindaco), a due giorni dalla discussione sulla manovra, sono arrivate a sorpresa ieri le dimissioni dell'assessore all'Istruzione, Pari Opportunità e Politiche giovanili, Cristina Calcagni. Da sempre braccio destro del sindaco (responsabile della campagna elettorale di Concina alla quale il primo cittadino ha affidato anche le deleghe per il coordinamento programma e staff del sindaco), l'assessore - con un gesto che definisce "non impulsivo, ma meditato lungamente" - ha di fatto levato qualche castagna dal fuoco al sindaco stesso, per un'eventuale apertura a sinistra, in questa concitata fase. Apertura per la quale Concina era sotto scacco da parte dei suoi, con consiglieri pronti alle dimissioni se il sindaco avesse ceduto al documento della coalizione di centrosinistra con conseguente azzeramento dell'esecutivo, in fase pre - bilancio. "La giunta è divisa da sempre e certamente non per mie responsabilità - scrive Calcagni nella lunga lettera di dimissioni consegnata ieri mattina nelle mani del sindaco - comunque non accetto di operare come se l'amministrazione fosse commissariata senza nemmeno poter disporre dei poteri straordinari che un commissario può usare per mitigare gli effetti sul sociale, pertanto lascio la politica a chi è più navigato di me, a chi sono "quarant'anni che la fa". Insomma, la Calcagni è critica sul preventivo lacrime e sangue del 2011 che penalizza fortemente il sociale e sostanzialmente tutte le sue deleghe: dagli asili nido, ai trasporti scolastici. Prende le distanze dalla sua stessa lista, Orvieto libera che tramite l'avvocato Angelo Ranchino, al contrario, si è detta disposta ad andare fino in fondo all'azione amministrativa. "Non è tagliando tutto che si risolvono i problemi di questa città, come più volte ho provato a dire il risanamento del bilancio ed il rinnovamento passano attraverso un impegno graduale che forse si poteva ottenere alla fine di questo tuo mandato", sottolinea Calcagni rivolgendosi al primo cittadino. Insomma, i motivi ci sono e sono tutt'altro che secondari. D'altro canto, però, pare che il sindaco avesse già affrontato con la sua giunta le questioni legate alla drastica manovra. E l'esecutivo, per tutta risposta, si sarebbe riservato, ognuno singolarmente, una decisione a posteriori, dopo il bilancio. Pertanto le dimissioni "anticipate" della Calcagni finiscono per sembrare ad alcuni, in queste ore, come un segno di distensione a sinistra. Intanto, ieri sera si è riunito il gruppo di lavoro sul bilancio che inizialmente sembrava da rinviare, per l'indisponibilità a partecipare da parte del Pd. I Democratici ne fanno una questione politica, più che tecnica, pertanto se il sindaco non accoglie il loro documento (per le parti relative al fallimento del centrodestra e sull'azzeramento della giunta), è inutile per loro parlare di bilancio. La responsabilità esclusiva dei tagli da 3,5 milioni di euro di fatto non la vuole nessuno. Non la vuole il Pd e non la vuole neanche il centrodestra. Questi ultimi per un motivo in più, ovvero perché non hanno la maggioranza in consiglio. Pertanto una manovra condivisa è necessaria, per evitare il commissariamento. Di bilancio però i Democratici non parlano se prima Concina non "va a Canossa". Un vicolo cieco? Forse. Di fatto stasera si riunisce la commissione bilancio e la coalizione di centrosinistra. I tempi sono strettissimi e gli esiti di queste settimane di confronto sono tutt'altro che scontati. Specie dopo le dimissioni di ieri di uno degli assessori di maggior peso della giunta Concina.

Di seguito la nota diffusa da Cristina Calcagni, da cui traspare con evidenza la passione e la "compassione" con cui ha svolto il suo impegno.

Questa mattina ho consegnato alla segreteria del Sindaco, affinché venisse protocollata,  una lunga nota al Sindaco Concina contenente le mie dimissioni da Assessore.

Le motivazioni del gesto, certo non impulsivo ma meditato lungamente, sono anche frutto dei dissidi interni e di lunga data che si sono aggiunti al   rimandato Consiglio Comunale per l'approvazione degli anni 2009/2010, in particolare al previsionale 2011 che dovrebbe contenere tagli pari a 3,5 milioni di euro, praticamente l'azzeramento di tutto, così come annunciato dai CapiGruppo della coalizione di governo. Tra questo "tutto" ci sono i servizi essenziali: dagli Asili Nido agli Scuolabus nonché la Mensa Scolastica. Mi soffermo su questi ultimi tre punti per limitarmi alle deleghe assegnatemi.

Ci sono servizi che non possono essere esternalizzati, poiché il tessuto sociale di questa città non è omogeneo e soprattutto perché esiste una fetta molto importante della collettività che non riesce ad arrivare alla fine del mese. Già l'aumento di un euro per usufruire del servizio mensa ha messo in difficoltà alcune famiglie, soprattutto quelle con due figli, il cui aumento è divenuto sostanziale ed insostenibile per la gestione dell'economia famigliare delle stesse.

Inoltre per quanto riguarda gli Asili Nido abbiamo qui ad Orvieto la necessità di realizzare, così come tra l'altro iscritto nel Programma del Sindaco, un terzo asilo nido poiché gli esistenti sono insufficienti a contenere l'alta domanda soprattutto quella dei grandi centri abitati di Ciconia e di Orvieto Scalo, dove oltre ad una presenza cospicua di persone abbiamo anche la maggiore concentrazione di nostri concittadini extracomunitari. Da mesi stiamo lavorando per cercare di espropriare il terreno che avrebbe dovuto ospitare tale nuova struttura con i fondi che erano stati stanziati tanti anni fa. Oltre all'utilizzo di quelle poche risorse ci stavamo adoperando  nella ricerca di risorse che ci consentissero di andare avanti nel completamento della struttura in tempi rapidi dopo la progettazione della stessa.

Operazioni queste di non facile soluzione ma che con il tempo del mandato avremmo certamente, e di questo ne sono convinta, potuto portare a termine. Ora però improvvisamente gli Asili Nido costano troppo all'Amministrazione!

Gli Scuolabus: un territorio di 281 chilometri quadrati suddiviso in 13 frazioni, la frazione più distante dalla Rupe è Titignano 23 chilometri. Il servizio scuolabus del Comune è indispensabile per garantire il diritto allo studio ed alla scuola dell'obbligo. Tra l'altro tale servizio è gestito da nostri mezzi e dal personale del Comune che, laddove non è riuscito ad arrivare, si è avvalso della collaborazione in convenzione, attraverso regolare gara di appalto,  con una cooperativa che si è aggiudicata quel pezzo di servizio. Quest'anno, senza risorse aggiuntive, siamo riusciti a spezzare una lunga tratta che teneva a bordo bambini della materna per un'ora e venti (all'andata e al ritorno).

La mensa scolastica: anche qui esiste una convenzione che scade nel 2012. Per quella data sicuramente saremmo stati in grado di ottimizzare costi/benefici senza gravare ulteriormente sulle famiglie.

Il Centro Studi: abbiamo avviato insieme a tutto il CdA un ambizioso progetto di risanamento, abbiamo eliminato le spese, non ci sono più corsi che comportino un costo per la struttura, stavamo lavorando per cercare una soluzione logistica alternativa all'ex ospedale, già avevo preso parte a riunioni per trovare la sinergia tra il CSCO e la Biblioteca Fumi per arrivare ad un Polo Culturale unico, con la possibilità di rivisitazione delle corse degli Scuolabus  per capire come far arrivare tutti  ragazzi sulla Rupe affinchè tutti siano nelle condizioni di poter usufruire della Biblioteca. I costi di gestione di entrambe le realtà potevano essere ottimizzati senza impatti sui servizi.

Vi riporto alcuni punti della lettera che è nelle mani del Sindaco:
"...Non è tagliando tutto che si risolvono i problemi di questa città, come più volte ho provato a dire il risanamento del bilancio ed il rinnovamento passano attraverso un impegno graduale che forse si poteva ottenere alla fine di questo tuo mandato. Qui non siamo in paesi dell'America Latina dove, purtroppo, i colpi di Stato sono all'ordine del giorno; qui siamo ad Orvieto - Ombelico del Mondo - piccola cittadina dove l'assistenzialismo era il pane quotidiano legato alla politica del consenso. Il ruolo di un Amministratore si evidenza nelle scelte per il bene della collettività amministrando, cioè gestendo la cosa pubblica. Quando si vuole azzerare tutto bisogna tener conto che il prezzo non lo pagherà mai chi ha mal governato ma tutta quella collettività che ne ha beneficiato e che vorrebbe ancora continuare a beneficiarne, dalle donne e gli uomini che lavorano ai bambini e i ragazzi. Aumenti e tagli con una città che è sporca, piena di buche con l'erba alta che ne fa da padrona.

Non ho preconcetti, né mi sopravvaluto; molto probabilmente il mio operato non piace e non è in linea. La giunta e' divisa da sempre e certamente non per mie responsabilita', comunque non accetto di operare come se l'amministrazione fosse commissariata senza nemmeno poter disporre dei poteri straordinari che un commissario puo' usare per mitigare gli effetti sul sociale,   pertanto lascio la politica a chi è più navigato di me, a chi sono "quarant'anni che la fa".

Guardando alle tue linee programmatiche, votate all'unanimità dal Consiglio Comunale, mi sembra di averle portate avanti alla lettera.

Desidero ringraziare tutti i Dirigenti in particolare l'Ing. Mazzi e il Dott. Carpinelli vero supporto e competenza di questa Amministrazione, con loro ho potuto affrontare e risolvere tanti problemi. Per quanto mi riguarda tutta la macchina amministrativa ha risposto con competenza e professionalità a concreto supporto della tua sindacatura."

Mi dispiace molto e il mio pensiero oggi è vicino a tutti quei ragazzi che mi hanno seguita e che al momento si adoperano in progetti, molteplici, che abbiamo messo in campo sia come Centro Studi Rodari sia come Centro di Aggregazione Giovanile. Sono davvero molto orgogliosa di questi giovani che hanno bisogno di essere apprezzati, stimolati a ricercare una identità nella nostra città. I risultati sono evidenti: se guardo alla scuola di Piazza Marconi vedo giovani che si occupano di studenti più piccoli che aspettavano in mezzo alla strada l'arrivo dello scuolabus di Porano, giovani che aiutano studenti più piccoli a fare i compiti il pomeriggio presso la sede del Mr. Tamburino, vedo giovani appartenenti a tutti gli orientamenti politici che si confrontano presso il Mr. Tamburino. Vedo giovani che si sono adoperati con la Caritas nell'opera di supporto ai paesi abbruzzesi colpiti dal terremoto. E tante altre attività e progetti. Spero che continuino così come hanno iniziato. Un doveroso ringraziamento alla Cassa di Risparmio di Orvieto, al Crediumbira di Orvieto, alle aziende  e ai  privati che hanno creduto nel mio lavoro e che mi hanno consentito anche con piccoli contributi e sponsorizzazioni di dare concretezza alle iniziative dei giovani.

 

 

Pubblicato il: 18/10/2010

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