Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Da approvare tre milioni e mezzo di tagli strutturali che metteranno in ginocchio la città. Ma è necessario

Il centrodestra si appresta a salvare il Comune dal commisssariamento ma sarà uno sforzo inutile senza l'appoggio del centrosinistra. Spiegano la manovra i capigruppo dei tre partiti Stefano Olimpieri per il Pdl, Angelo Ranchino per Orvieto libera e Piergiorgio Pizzo per l'Udc

foto di copertina
ORVIETO - Tre milioni e mezzo di tagli strutturali che metteranno in ginocchio la città. Ecco il drastico intervento a cui, su indicazione della Corte dei Conti, il centrodestra si appresta per salvare il Comune dal commissariamento. Uno sforzo del tutto inutile se non ci sarà l'appoggio del centrosinistra. È per questo che ieri mattina i capigruppo dei tre partiti Stefano Olimpieri per il Pdl, Angelo Ranchino per Orvieto libera e Piergiorgio Pizzo per l'Udc hanno messo sul tavolo i conti e fatto l'ennesimo appello, dopo quello del sindaco di giovedì, per lavorare insieme ad un bilancio duro ma condiviso. Diversi però i toni. "Quello che ci viene chiesto sono altri 3,5 milioni di tagli, significa incidere sulla qualità e sulla quantità dei servizi, revisionare le convenzioni in atto, sopprimere enti. Abbiamo già operato tagli per cinque milioni, i cittadini li stanno avvertendo e giustamente si lamentano. Ora dobbiamo fare uno sforzo ulteriore. Noi ce la sentiamo - ha detto Angelo Ranchino - ma ci aspettiamo anche che chi ha determinato questa situazione se ne faccia carico insieme a noi". "Inaccettabile" è stato definito l'atteggiamento del capogruppo del Pd, Giuseppe Germani che ha dichiarato la contrarietà del Pd al Bilancio anche a fronte dell'accoglimento della manovra sui parcheggi in luogo della vendita della Piave per l'esercizio 2010 (opzione comunque scartata anche dalla Corte dei Conti). In definitiva: "i tagli sono scomodi - è stato detto - ma vanno fatti, dunque tanto meglio deciderli noi, che un commissario". Quali tagli? Il centrodestra ha parlato per esempi, senza dare nulla per deciso, ma lo scenario è devastante. Revisione delle convenzioni in essere, soppressione di enti, tagli dei contributi al teatro, alla scuola di musica, al centro studi. Conseguenti aumenti per gli asili nido, per i trasporti scolastici, per le mense. Con il taglio netto dei contributi agli asili nido, il Comune risparmierebbe 950mila euro, ovviamente con conseguenze insostenibili per le famiglie. Di fatto domani sera alle 18 il progetto sarà vagliato più nel dettaglio in conferenza dei capigruppo e lì si valuterà definitivamente la disponibilità al confronto. "Il programma che ci apprestiamo a presentare è essenziale per il risanamento. Ma da soli non abbiamo i numeri" ha ribadito Ranchino rivolgendo un appello alle forze di centrosinistra: "Non è ammissibile - ha detto - che chi ha strutturato questa situazione remi contro, addebitandoci scelte scellerate e incapacità". Quanto alla Piave, per il momento verrà inserita nel bilancio triennale ma per il centrodestra, diversamente da buona parte del centrosinistra, la vendita resta un punto fermo, l'unica soluzione in grado di mettere davvero a posto i conti, come ha sottolineato a più riprese Piergiorgio Pizzo (Udc). C'è ormai poco tempo prima del consiglio di mercoledì 20 ottobre e raggiungere un accordo su questioni tanto rilevati pare ormai quasi impossibile. Per altro anche a voler fare un bilancio d'emergenza come lo ha definito il sindaco resterebbe pendente il giudizio della Corte dei Conti del 26 ottobre che potrebbe avere conseguenze altrettanto catastrofiche sia per il commissariamento che per l'indagine della magistratura contabile che ne deriverebbe.

Pubblicato il: 17/10/2010

Torna alle notizie...