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Anche nell'Orvietano sono in aumento le violenze in famiglia

Il Comune di Orvieto, apportando una modifica al regolamento, ha pensato di inserire le vittime di violenze nei bandi per le emergenze abitative

ORVIETO - Anche nell'Orvietano sono in aumento le violenze in famiglia. È per questo che il Comune di Orvieto, apportando una modifica al regolamento, ha pensato di inserire le vittime di violenze nei bandi per le emergenze abitative. Un aiuto, sostanzialmente per chi deve trovare coraggio e mezzi per uscire da una situazione di oggettiva difficoltà e rifarsi una vita. "L'adeguamento regolamentare - ha spiegato l'assessore alle Pari Opportunità Cristina Calcagni che ha condiviso con l'assessore all'Urbanistica e all'Edilizia Antonio Barberani tale procedimento - scaturisce dal fatto che la violenza familiare è diventata negli ultimi anni un fenomeno molto diffuso e ancora ampiamente sottovalutata. Infatti, pur restando molto basso il numero delle persone (per la maggior parte donne e-o bambini) che non hanno la forza di denunciare i maltrattamenti, sono molte quelle che si recano ai Servizi Sociali, ai Centri di ascolto o alle Case rifugio per mettersi in protezione e quindi interrompe il ciclo della violenza. Il nostro Comune insieme con quello di Terni, partecipa alla "Casa rifugio" situata in quella realtà. I bambini, inseriti in queste famiglie ad alto rischio sociale, possono essere anche loro vittime di violenza assistita e quindi per legge soggetti che subiscono un maltrattamento. Anche nell'Ambito Territoriale 12, negli ultimi anni, i Servizi sociali hanno potuto rilevare diversi casi di violenza familiare, rispetto agli anni passati, grazie ad una maggiore informazione, al lavoro di rete effettuato nel territorio, attraverso il quale i Servizi sociali territoriali hanno potuto porre in atto interventi mirati rivolti al benessere della donna e dei bambini". Adesso con la modifica al regolamento approvato all'unanimità dal consiglio comunale. L'obiettivo è quello "di dare la possibilità alle vittime di violenza di reinserirsi nel tessuto sociale, nel lavoro per ricostruirsi l'autostima. Questa ed altre iniziative sono finalizzate a far emergere il sommerso. E' un atto concreto - conclude l'assessore Calcagni - a supportare le attività svolte da altri servizi che sostengono le donne vittime di violenza con bambini a carico".

Pubblicato il: 12/10/2010

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