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L'articolo contestato.'La solita sagra paesana'

Trentacinque espositori ma il tartufo non c'è. La Comunità montana tenta di disimpegnarsi dopo sedici anni di tentativi inutili di lancio. Che non è mai avvenuto

Approfondimento

di Dante Freddi

È la solita festa, una sagra paesana inserita in un contesto che non è il suo. Manca il paese.

Sono sedici anni che viene organizzata questa Mostra del tartufo di Fabro, ma non decolla, e neppure avrebbe senso.

La Comunità montana, negli anni, ci ha investito tanta buona volontà e una quantità spropositata di risorse, ma non ci sono le condizioni oggettive, non c'è una cultura ed una economia "tartufaia". Non siamo ad Alba o ad Acqualagna o a Norcia. L'unica azienda che vende tartufo a Fabro e, per quanto ci risulta, paga le tasse per la vendita dell'agognato tubero è Moretti. Costruire una festa dedicata a Moretti, che tra l'altro sa promuoversi da solo, ci sembra un'azione improvvida, che si ripete inutilmente.

Per fortuna quest'anno gli amministratori della Comunità montana hanno limitato i danni e, ci dice Daniele Longaroni, assessore dell'Ente, hanno contribuito alla realizzazione della Mostra del tartufo soltanto con circa quindicimila euro ed allargato la "mission" della manifestazione ai prodotti agroalimentari del territorio, su cui puntano particolarmente. Contro la Mostra del Tartufo, quest'anno, anche il tartufo, che non c'è. Marino Capoccia, presidente dell'Associazione dei tartufai dell'Orvietano e dell'Umbria, lamenta la carenza del tubero legata alla stagione ed evidenzia il fenomeno dell'arrivo invece del tartufo del sud, anche dalla Sicilia, dove evidentemente si sono create le condizioni ottimali. Comunque, chi volesse acquistare il tartufo bianco si prepari a sborsare dai 1.500 euro in su. Tale è il prezzo corrente.

Alla Mostra del tartufo, che chiamarla "mostra" è una contraddizione, sabato c'era soltanto Moretti e qualche altro con tartufo fresco. Gli altri espositori del settore "mostravano" composti vari, certo eccellenti, ma non si sentiva nell'aria il profumo straordinario di qualche anno.

Trentacinque gli espositori, quasi tutti di prodotti alimentari, che poi fossero i prodotti tipici di qualità del territorio orvietano questo è un altro discorso.

Pubblicato il: 08/11/2003

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