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Poche carrozzine e tanti pannoloni

L'andamento demografico della città consiglia di indizzare energie economiche ed investimenti più su servizi agli anziani che su asili

Società

Gli orvietani sono meno prolifici rispetto agli altri paesi del territorio e molto meno rispetto all'Umbria. Il tasso di natalità è 5,70 ad Orvieto e 8, 46 in Umbria, a significare la notevole differenza tra la nostra realtà e quella regionale.

Nel 2002 i nati in città sono 118 e in tutto l'Orvietano 275. La popolazione è diminuita di qualche decina di unità ad Orvieto e aumentata di altrettanto nel comprensorio. Dato particolarmente significativo, tra quelli emersi dal "Bollettino dell'Osservatorio sulla situazione economica e sociale dell'area orvietana", la composizione della popolazione per età, che riflette una condizione presente su tutto il territorio.

Ad Orvieto 5.337 persone, nel 2002, avevano più di 65 anni, il 25,8% del totale. Il 13, 4%, 2.760, avevano tra 55 e 65 anni e 4.302, il 20.8%, tra i 40 e i 54 anni.

Insomma, il 60% della popolazione ha oltre 40 anni e la fascia più consistente ha superato i 65. Questi dati ci offrono degli spunti per arrivare almeno ad alcune conclusioni pratiche e lapalissiane.

Nell'Orvietano si possono vendere al massimo 275 carrozzine ed accessori vari per neonati.

È più urgente l'investimento in case di riposo o comunque in servizi per anziani piuttosto che in asili.

Tra i 15 e i 29 anni ci sono ad Orvieto soltanto 3.000 persone utenti di scuole, università, discoteche, pizzerie, pub ed altrettante, più o meno, in tutto l'Orvietano.

Qualsiasi piano di investimento in attività commerciali e pubbliche della città e del comprensorio non può prescindere da questi dati, a cui si debbono aggiungere ovviamente i riferimenti economici e sociali che ne delineano più dettagliatamente i contorni.

Pubblicato il: 05/11/2003

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